Lambert
2017-04-28 21:18
Buonasera.
ho un piccolo dubbio banale scaturito oggi dal pensiero di una collega in laboratorio: questa ragazza, tra diverse polveri di sostanze incognite ha prediletto quella più fine per sperimentare il punto di fusione perchè a suo dire pensava che fondesse prima di polveri più grandi. Purtoppo per lei la sostanza ha fuso ad una temperatura relativamente alta. Infatti le sostanze da esaminare erano tutte organiche e la sua ha fuso in un intervallo di circa 175-180 gradi quando invece si aspettava un intervallo di 130-135 gradi. Ora chiedo: le dimensioni di un cristallo molecolare influenzano il punto di fusione? ho pensato, contrariamente, che una polvere costituita da granelli più grandi dovesse fondere in un tempo minore di una sostanza più fine perchè ho pensato ai legami intermolecolari e alla temperatura necessaria per romperli in grado di influenzare i moti vibrazionali; se il cristallo è più grande vorrebbe dire che ha legami più lunghi o comunque spazi più grandi? e quindi più facili da rompere di legami più corti che invece hanno una forza di coesione maggiore? in questo modo basterebbe una energia minore da fornire e quindi una temperatura di fusione minore. In pratica ho bisogno di capire se a prima vista è giusto pensare come la collega e cioè che una polvere fine ha una velocità di fusione minore di una polvere meno fine?