Buongiorno,
Ho letto un articolo di Giuliano Polichetti Chimico Farmaceutico
Specialista in Farmacologia e Tossicologia Clinica
http://www.attentialluomo.it/farmaci-noi-guariamo-ambiente-ammala/
e mi sembra una cosa preoccupante, ognuno di noi può fare qualcosa, anche senza conoscenze scientifiche sulla materia, per fare o cercare di fare qualcosa dovrei capire alcune cose, secondo voi i farmaci non biodegradabili vengono prodotti per:
- motivi di conservazione?
- il fatto che le aziende produttrici dovrebbero di sana pianta spendere
miliardi per rottamare i loro attuali sistemi e crearne di nuovi?
- quale altro motivo sennò?
Grazie, applaudirò le vostre risposte!
La procedura di registrazione ed autorizzazione per un farmaco può durare decenni.....tangenti e spintarelle escluse.
Dopo anni e anni di lavoro...quasi nessuno è disposto a mandare all'aria il lavoro fatto... e poi nel farmaco, ed in generale in quello delle cure per le patologie, e solo per le patologie, si applica il c.d. "RAPPORTO RISCHIO/BENEFICIO" che non si applica normalmente a nessuna altra scienza.
In termini pratici vuol dire :
"Le mostarde azotate e derivati sono tossici...amen tanto il malato è ugualmente morituro..."
"Per la molecola XXX abbiamo investito 100 MILIARDI di € può provocare X e Y e Z...amen non lo diciamo e poi valutando il rapporto rischio beneficio è meglio avere una probabilità di effetto collaterale che un totale insuccesso terapeutico stimato"
" le orphan drugs non servono a niente (economicamente ed epidemiologicamente parlando) pazienza i poveracci del mondo continueranno a morire di Chagas, Schistosomiasi, Oncocercosi, forme di bilarziosi, leishmanie varie e cosi via."
"Dobbiamo sperimentare un nuovo famraco sul campo bene valutiamo il rischio beneficio...magari su patologie congeneri".... sempre amen e quindi i poveracci del mondo si beccano Farmaci bloccati in fase 3 o 4 perchè tossici, molecole non purificate perchè provenienti da impianti pilota o non validati, 3,4 o 5 molecole diverse per valutare lo screening operativo o l'efficacia terapeutica.
Diciamo che al di là della presunta o potenziale incapacità a essere biodegradabili..avremmo i farmaci con scadenza quasi immediata ..da farsi in casa in kit ..il problema principale è squisitamente economico e di convenienza e quindi di efficacia
Rimodulare tutta la chimica farmaceutica sencondo gli standard GREEN è poco efficace perchè le malattie, i virus ed i batteri vari non pensano GREEN ma pensano in termini di reazioni chimiche a volte complesse e sconosciute.
Spero di essere stato esuriente anche se banalmente scontato.
barkero ha scritto:
Grazie MaXiMo
Quindi mi sembra che secondo te i motivi per i quali si fabbricano farmaci non biodegradabili siano 2:
- se fossero biodegradabili si conserverebbero mediamente pochi giorni e se qualcuno li volesse realizzare sarebbe fallito in partenza, infatti l'Ospedale Civile di Empoli che ne prescrive non è fallito perché non può fallire ma dalle notizie che si sentono non mi sembra purtroppo che la sua nobile iniziativa abbia avuto successo, ci portai mia madre una ventina di anni fa ma lei, sbagliando in buona fede, non ne volle sapere di assumere quei farmaci naturali e continuò a farsene prescrivere di 'avvelenati' dal nostro medico di famiglia...
- volontà delle aziende produttrici a far quadrare i conti e mirare all'utile farmaco per farmaco
Ho capito bene? E che strada consiglieresti di percorrere ai consumatori, ai legislatori, alle multinazionali farmaceutiche, ai naturopati, a chi avrebbe i fondi per campagne 'salva vite' di divulgazione e convincimento, ecc..., dato che è chiaro purtroppo che quella che stiamo percorrendo ci porterà tra poco allo sbando?
Purtroppo pur convergendo con il tuo nobile e valido punto scientifico di vista...il secondo motivo è la causa di alcuni disastri.
Il problema del fallire è ...poca cosa ma il successo terapeutico o della perdita di posizione di mercato è ben altra cosa.(GLi ospedali NON producono farmaci....)
Altro fattore,i farmaci assunti a suo tempo infatti erano magari particolari ed un po' più stabili MA ..dico et dulcis in fundo non dimenticare il potente effetto placebo....NON ERANO PRESCRIZIONI CANONICHE.
Molto dipende poi da patologia a patologia e quindi da principio attivo a principio attivo.
Purtroppo i consigli che possono essere dati sono molti...il problema è " LI ASCOLTERANNO ?" o si rivolgeranno alla medicina naturale solo quando ogni sforzo è già stato fatto nel campo di quella "velenosa" ortodossa ?....deduco quindi troppo tardi ?
E poi tutto sommato credo che il rischio beneficio...il primo fattore è quello più importante.
"Anche se fà un po' male..alla fine è guarito...."...."nella medicina naturale c'è poco rischio....quindi poca efficacia.."
Personalmente credo molto alla medicina naturale, tantissimi farmaci sono ottenuti per funzionalizzazione di molecole naturali, per sintesi o reazioni da o con prodotti naturali...ma è materia da valutare attentamente.
Ed il discorso sarebbe veramente complesso e lungo toccando tutti i diversi aspetti della chimica farmaceutica.