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Bè, mi pare proprio che tu ti stia divertendo come un matto !
Bene, continua su questa strada e vedrai che la microscopia ti fornirà tantissimi spunti di interesse.
Per prima cosa, diventa tu il critico delle tue stesse foto, impara ad osservarle senza pietà per trarne tutte le informazioni possibili.
Hai già notato la vignettatura, benissimo, avrai anche osservato che riguarda solo la parte bassa della foto: probabilmente il raccordo fotografico è un po' storto, quindi o lo raddrizzi, o aumenti un po' l'ingrandimento in modo da fare sparire gli angoli neri.
Poi la messa a fuoco: se noti, in campo chiaro la sbagli, in campo oscuro la centri. In campo chiaro non è mai facile mettere a fuoco, il contrasto è poco ed il nostro occhio funziona solo con il contrasto, per cui prendi delle cantonate. Nel campo oscuro e anche nella illuminazione in campo obliquo il contrasto aumenta di molto e il tuo occhio riesce a mettere a fuoco con maggiore precisione.
Rimedio: esperienza e/o stack e/o illuminazione obliqua.
Quando fotografi in campo chiaro abituati a fare più foto su campi diversi e poi con software tipo Combine o Helicon Focus metti assieme il tutto.
Avrai anche notato come non convenga quasi mai il puro campo chiaro, sempre è meglio aggiungere un po' di illuminazione obliqua per recuperare quel po' di contrasto che permette al nostro occhio di vedere cosa sta guardando.
Non voglio andare oltre, il Forum che ci ospita è dedicato alla chimica, per cui la microscopia è bene che non vada oltre certi limiti per non annoiare o prevaricare.
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Dott.MorenoZolghetti
2014-05-24 17:37
No, per carità, nessun limite alla microscopia. Prevaricate gente, prevaricate.
Ciao Enotria,
come sempre grazie per i tuoi suggerimenti
Per la vignettatura scusami, ho commesso io un errore di terminologia..... in verità, e un po' incredibilmente, non avevo neanche notato la vera vignettatura
Intendevo piuttosto una "vignettatura da illuminazione" ovvero la disomogenea illuminazione dello sfondo, che, soprattutto ad ingrandimenti inferiori, risulta visibilmente molto più luminoso al centro che al bordo dell'immagine .
E' possibile che il problema sia dovuto ad un erroneo posizionamento della luce led che potrebbe non essere forse alla giusta altezza rispetto alla lente convergente o sarà piuttosto dovuto, non so, all'obiettivo?
Per la messa a fuoco delle foto in campo chiaro credo di avere una valida "attenuante" che in realtà sposta la mia colpa da errore visivo a concettuale.
Mi spiego meglio: la maggior parte delle foto sono in realtà coppie identiche di foto campo chiaro-campo scuro (sono quelle con inquadratura assolutamente identica) in cui non è stato variato niente se non l'aver tolto il cartoncino sul disco trasparente.
In pratica ho messo a fuoco in campo scuro, ho scattato la foto, ho tolto filtro e cartoncino ed ho scattato la foto in campo chiaro.
Ho fatto questo (per quanto un po' "noioso"...ogni foto mettere e togliere....) proprio perchè da inesperto volevo confrontare nel modo più accurato a me possibile foto con i due campi diversi.
Pensavo che il soggetto sarebbe così rimasto a fuoco (non ho neanche controllato) in quanto.......non avevo variato minimamente la messa a fuoco tra i due scatti!
Di fatto però la foto in campo chiaro non sembra e sicuramente non è a fuoco come quella in campo scuro.
A questo punto le motivazioni che mi vengono in mente possono essere due:
1) problema dovuto alla fotocamera che nonostante venga in modalità panorama (per la messa a fuoco ad infinito) evidentemente cerca di intervenire "mettendoci del suo" e non riuscendoci con lo sfondo chiaro.
2) problema dovuto all'aver tolto il filtro (neanche di vetro ma di materiale plastico trasparente) con il cartocino attraverso il quale ho valutato la messa a fuoco nel campo scuro.
E possibile che il fltro si sia comportato da lente alterando la messa a fuoco che si ha senza lo stesso?
Ti ringrazio molto anche per il suggerimento delle foto su più piani diversi da unire via software.
Proprio ieri mi sono imbattuto in questo sito:
http://www.cubadebate.cu/fotorreportajes/2014/05/20/macro-extremo-la-fotografia-que-harian-los-insectos-si-tuvieran-camara/#.U4ELX3J_s1I
ma non avevo realizzato che avrei potuto usare qualcosa di concettualmente simile per i miei ben più modesti scopi non così tridimensionali
Ora studio un po' lo stacking e vedo di metterlo subito in pratica nelle prossime foto......non vorrei sbagliare ma quello che si intravede lateralmente ed in alto nelle prime 2 foto della zanzara potrebbe essere il suo labbro inferiore.....ecco.....vedrò se riesco a tenere tutto a fuoco..... in questo caso aspettatevi qualche altro scatto dello stesso soggetto.
Del resto l'estate è alle porte
A presto!
Il problema della distribuzione non uniforme della luce è molto complesso e la sua soluzione costa molto cara: o risolvi con filtri smerigliati, soluzione economica, ma che paghi perdendo contrasto, oppure la paghi in soldoni con la lente concentratrice asferica, soluzione adottata dai vari microscopi di alto costo.
Una soluzione bella ed economica è, se si è capaci, costruire in proprio il filtro smerigliato, lavorando principalmente il centro e lasciando quasi trasparente il bordo. Se ne hai voglia . . . . ricordati di me.
Siamo d'accordo che in campo chiaro sarebbe sempre utile utilizzare uno stack più o meno spinto.
L'esempio che tu hai mostrato è l'esasperazione della tecnica, tutto è perfettamente a fuoco e, per le sole fotografie tecniche è perfetto, sembra quasi di utilizzare un SEM.
Ma se lo scopo fosse quello di fare una BELLA foto, allora quel modo di operare non funziona più, troppo innaturale: l'immagine fa a pugni con il nostro cervello.
Allora occorre una tecnica di stack molto più raffinata, che io ho visto applicata solo da pochissimi fotografi di alta professionalità e dalla raffinata sensibilità, guarda ad esempio le immagini di Gerardo:
http://www.binomania.it/phpBB3/viewforum.php?f=125
I seguenti utenti ringraziano Enotria per questo messaggio: wuido
Poichè ho notato che l'illuminazione disomogenea è un problema più visibile e fastidioso in foto che nell'osservazione "occhio al microscopio" credo che, almeno per il momento, opterò per una soluzione ancora più semplice e ancor meno costosa (che poi era quella a cui avevo pensato fin dall'inizio)....... agire sulla foto in post scatto con una mascheratura radiale impostando trasparenza maggiore verso la periferia.
Con le foto di Gerardo hai reso chiaramente l'idea di ciò che intendevi...... ammirarle per una frazione di secondo mi ha demotivato ad scattare (e soprattutto postare) altre foto ma poi mi ha spinto a voler migliorare e vedere dove posso arrivare con le semplici cose che possiedo e, come si diceva in altre discussioni, con il "sopra oculare" che possiedo
Mi raccomando di essere impietosi, solo così verrò aiutato ad "andare oltre"
Grazie, anche questa volta mi sei stato notevolmente di aiuto
wuido ha scritto:
. . . . . Con le foto di Gerardo hai reso chiaramente l'idea di ciò che intendevi...... ammirarle per una frazione di secondo mi ha demotivato ad scattare (e soprattutto postare) altre foto ma poi mi ha spinto a voler migliorare e vedere dove posso arrivare con le semplici cose che possiedo e, come si diceva in altre discussioni, con il "sopra oculare" che possiedo
Mi raccomando di essere impietosi, solo così verrò aiutato ad "andare oltre" . . . . .
Lo scopo della "Galleria" è proprio quello di essere di stimolo, non certo di demoralizzare.
Del resto, lo spirito giusto per arrivare a quei livelli è proprio quello che tu hai dimostrato: la volontà di osservare gli altri, di capire cosa rende interessanti le loro immagini, di imparare e di provare, senza perdere fiducia nelle proprie capacità.
Una analisi critica delle due tipologie di immagini ti fa notare che nel primo caso i soggetti sono totalmente a fuoco in modo uniforme ed innaturale, al contrario, nella seconda modalità di intendere lo stack, vedi che la zona a fuoco è semplicemente aumentata, ma esiste ancora una zona di sfuocato che, per contrasto, ti mantiene il senso della profondità nella foto.
Sembra una sciocchezza, ma impadronirsi per bene di questa tecnica, rendendola "naturale", non è per nulla facile, ma ci si arriva.
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Enotria ha scritto:
Una analisi critica delle due tipologie di immagini ti fa notare che nel primo caso i soggetti sono totalmente a fuoco in modo uniforme ed innaturale, al contrario, nella seconda modalità di intendere lo stack, vedi che la zona a fuoco è semplicemente aumentata, ma esiste ancora una zona di sfuocato che, per contrasto, ti mantiene il senso della profondità nella foto.
Sembra una sciocchezza, ma impadronirsi per bene di questa tecnica, rendendola "naturale", non è per nulla facile, ma ci si arriva.
Ciao Enotria,
grazie per aver esplicitato uno dei "segreti" delle foto di gerardo: avevo notato questo aspetto della sfocatura parzialmente rimasta ma non lo avevo ancora "razionalizzato".
Personalmente gradisco molto la sfuocatura dietro l'immagine (con la reflex scatto quasi sempre a piena apertura di diaframma....sebbene la teoria direbbe di chiudere almeno di qualche stop) ma mi sto rendendo effettivamente conto che, come mi hai giustamente fatto notare, nella microscopia soprattutto in campo chiaro, visti gli ingrandimenti in gioco un po' di stack ci vuole.
Tecnicamente non ho la minima idea di come si possa ottenere tale sfocatura residua......posso immaginare, un po' semplicisticamente, di dover lasciare degli scatti un po' sfuocati relativi ai piani posteriori (ed eventualmente anteriori, a secondo l'effetto che ci si prefigge di ottenere) dell'immagine oggetto dello stack ma credo sia qualcosa da guadagnare soprattutto con l'esperienza (per la sensibilità spero mi basti quella "in dotazione".
Per la cronaca procederò come segue: ho già scaricato il software open source Combine ZM (visto che c'ero ed è anche lui gratuito ho scaricato anche enfuse da utilizzare con gimp che già ho sul pc ma per il momento mi dedicherò a Combine), lo studierò un po' e vedrò cosa riesco a fare "in prima battuta".
Ovviamente vi faccio sapere ma sicuramente adesso mi si porranno i problemi, trascurabili per le foto singole ma credo piuttosto gravi per lo stack, dello spostamento (anche solo millimetrico) di inquadratura della compattina al premere il pulsante di scatto.
Purtoppo la powershot A520 che uso non supporta per poco (già la A530 lo supporta ) il canon hacking development kit con il quale avrei potuto risolvere notevoli problemi sia potendo disporre dello scatto a distanza via usb sia, se non ricordo male, di scatti a frequenza preimpostata.
In alternativa potrei pensare di cogliere l'occasione ed acquistare un raccordo diretto per reflex in modo da beneficiare della qualità di una fotocamera più seria oltre che dei controlli vari via pc....certo non avendo una testa trinoculare la reflex la dovrei sostenere con il treppiede e la cosa diventerebbe alquanto ingombrante e forse un po' ridicola.......
A presto
I seguenti utenti ringraziano wuido per questo messaggio: Dott.MorenoZolghetti
No, non va bene il soggetto.
Ora stai studiando il modo di usare il programma, per cui devi utilizzare un soggetto semplicissimo, in modo da non disperdere gli effetti ed i risultati.
Invece che utilizzare una complicatissima testa di zanzara, prendi un soggetto molto semplice, meglio se tondeggiante: se fai foto macro va benissimo un pallone, se fai microscopia va benissimo un piccolo seme con una superficie un po' rugosa.
Hai presente un pisellino secco come una sarda ?
Bene ! Esercitati a fotografare quello.
Dott.MorenoZolghetti
2014-05-28 20:27
Allora chiariamo subito: vetrini con pisellini secchi come sarde io non ne preparo!
Dott.MorenoZolghetti ha scritto:
Allora chiariamo subito: vetrini con pisellini secchi come sarde io non ne preparo!
Accidenti...... allorà dovrò per una volta vedermela da solo
Da solo per modo di dire perchè fortunatamente mi sono ricordato di
Enotria ha scritto:
Se ne hai voglia . . . . ricordati di me.
Risolverò dunque ripreparando un delizioso piatto di un noto autore che eccelle anche in altri campi : le farfalle in cruditè
Lasciando cadere "con dolo" qualche pisello fuori dal posto debito e passandolo in forno per una mezz'oretta credo dovrei avere bello e pronto il mio soggetto.
Mi sembra già di sentire il Dott Moreno Zolghetti "si, però, mi raccomando, preparati come questi NON si conservano!"
A parte gli scherzi, avere due "mostri sacri" come voi che hanno la pazienza di seguirmi e di vegliare sui miei incerti passi nel microcosmo non mi fa mai sentire solo