al-ham-bic
2009-05-10 21:49
Il solfuro di sodio Na2S è in scagliette gialline deliquescenti (va tenuto chiusissimo), si scioglie in acqua con colorazione gialla ed il pH va a 12 abbondante. Fin qui tutto normale.
Con HCl ha un comportamento strano, nel senso che reagisce svolgendo ovviamente H2S e formando un precipitato bianco; questo precipitato si ridiscioglie agitando fintanto che il pH scende a circa 8,5. Al di sotto di questo valore rimane sempre più indisciolto. Ho pensato subito a zolfo, che si scioglie dando polisolfuro, ma quello che mi sembra strano è che il prec. è bianco caseoso, simile all'AgCl per intendersi. Zolfo così perfettamente bianco non l'ho mai visto. A pH basso si aggrega in fiocchi ben distinti dal liquido, non è disperso come lo zolfo colloidale.
Mi aspettavo banalmente Na2S + 2 HCl --> 2 NaCl + H2S e invece non è così semplice, la sol. acida è piena di prec.
Moreno (o gli altri che hanno sperimentato proprio su questo sale) hai qualche lume in proposito?
Seconda considerazione: sulla mia confezione c'è scritto Na2S, ma ho il dubbio che sia Na2S.9H2O. Però è bello secco, polveroso, non sembra, dico sembra, un sale fortemente idrato.
Ho il dubbio perchè scaldando (molto) esso fonde e si trasforma in una massa dura e rossastra, ma devo appurare se fonde nell'acqua di cristallizzazione ipotetica oppure se fonde con parziale decomposizione. I solfuri alcalini sono un po' strani, effettivamente.
Sai come prepararlo? Il solfuro di sodio intendo
in laboratorio mi pare si possa produrre riducendo zolfo con sodio in ammonia liquida oppure sempre riducendo zolfo con sodio naftalenide in THF anidro... quindi niente di casalingo...
però pensavo... avendo a disposizione FeS, si può procedere con un attacco acido (ad es usando solforico) di modo da produrre H2S; a quel punto far gorgogliare tale venefico gas in una soluzione di un sale di sodio... ad es NaOH
occhio! H2S è maledettamente tossico ed infiammabile... ed è un veleno ad ampio spettro, nel senso che attacca vari sistemi, specie quello nervoso...
quimico ha scritto:
in laboratorio mi pare si possa produrre riducendo zolfo con sodio in ammonia liquida
Eh! Basta mettere ammoniaca e zolfo, e pat! Ho il Na2S no!? Che non dovrebbe essere molto pericoloso..
forse non mi sono spiegato bene...
ammoniaca è un gas... se si và a -33 °C circa questa liquefa... ed è ammoniaca liquida pura
quella che pensi te è una soluzione acquosa più o meno concentrata di ammoniaca...
se metti sodio in una soluzione acquosa di ammoniaca col piffero che si forma NaNH2 ma prima si forma NaOH, H2 e poi resta NH3...
il riducente che serve è sodio ammide NaNH2 che si forma per reazione diretta tra Na e NH3... ed è un sale grigio... se puro è incolore... all'aria brucia dando ossidi di sodio e di azoto... in acqua reagisce violentemente liberando NaOH e NH3...
mi scuso se mi viene da scrivere in eng... ovvero ammonia al posto di ammoniaca
deformazione professionale
oki! Grazie per il chiarimentoo!! Mi pareva strano infatti ahah
al-ham-bic
2009-05-11 20:26
quimico ha scritto:
...di modo da produrre H2S; a quel punto far gorgogliare tale venefico gas in una soluzione di un sale di sodio... ad es NaOH
No, Na2S si prepara per riduzione del solfato con C o per sintesi diretta dagli elementi.
Come hai detto tu non si forma solfuro, ma solfidrato NaHS.
NaOH + H2S --> NaHS + H2O
La reazione sopra detta è proprio il metodo che intendo usare per produrre specificamente NaHS, dal quale poi ottenere R-SH per trattamento con alogenuri alchilici con opportuna procedura.
mea culpa... mi ero perso via... con la mie elucubrazione
non so perché avevo in mente NaHS...
sì ma se faccio reagire Na e H2S? se non lessi male s diceva che da metallo alcalino e acido si otteneva Na2S...
ma forse ricordo male io...
io ho visto farlo da sodio naftalenide in THF e zolfo...
al-ham-bic
2009-05-11 21:18
Mah, non saprei tra Na e H2S, in teoria sì, ma se H2S perfettamente secco... in ogni caso è un discorso puramente teorico.
Dicci due parole sulla faccenda sodio naftalenide
Intanto aspettiamo DMZ e vediamo se ha qualche idea riguardo il mio post iniziale...
mmh meglio aprire topic in organica sulla sodio naftalenide, no?
o dico qualcosina qui? ditemi voi
al-ham-bic ha scritto:
No, Na2S si prepara per riduzione del solfato con C o per sintesi diretta dagli elementi.
Come hai detto tu non si forma solfuro, ma solfidrato NaHS.
NaOH + H2S --> NaHS + H2O
La reazione sopra detta è proprio il metodo che intendo usare per produrre specificamente NaHS, dal quale poi ottenere R-SH per trattamento con alogenuri alchilici con opportuna procedura.
Allora, dulcis in fundo, lo posso fare 'sto Na2S si o no? (penso di no )
Myt
al-ham-bic
2009-05-12 11:28
No, non lo puoi fare il Na2S; stai magari su cose più semplici
(Ricordo che uno degli impieghi principali di questo solfuro è per depilare le pelli che vanno alla concia. Le concerie puzzano tremendamente già di per se, in più ci sono anche solfuri in giro... ).
Sodio-naftalenide starebbe meglio in ===> organica direi...
Dott.MorenoZolghetti
2009-05-12 17:47
Dico la verità: questa cosa sul solfuro di sodio non l'ho mai notata. Non mi è mai capitato di acidificare la soluzione di questo sale. Proverò, appena posso. Non saprei cosa può essere il composto bianco che ottieni, tuttavia si può analizzare molto facilmente.
Dopo separazione na puoi valutare il punto di fusione, o la solubilità in solfuro di carbonio (se si scioglie non è ionico, ma covalente...e allora è S colloidale). Se ha il punto di fusione dello S(n), cioè circa 105°C, oppure dello S(12-18) cioè circa 125-150°C....allora è S.
Se si discioglie in acqua pura...cominciano i guai!
Circa il fatto che il tuo Na2S sia idrato...è facile distinguerlo. Se fonde nella sua acqua di cristallizzazione è idrato. Bella forza, dirai tu.
Ma il sale anidro fonde a 1180°C! non a 150-200°C...
Io l'ho sempre visto idrato (con nove molecole d'acqua), ciò non vieta però che sia commerciato anche anidro.
Una cosa è certa: è bastardamente igroscopico, fino a portarsi in soluzione!
al-ham-bic
2009-05-12 20:47
Molto bene, buttane una spatolatina in una provetta quando puoi...
Quello che mi lascia perplesso è il colore perfettamente bianco, e l'abbondanza del prec.; intuibile usando un polisolfuro, ma in Na2S non c'è quest'abbondanza di zolfo! Ma deve essere lui comunque, ho già visto che in acqua non si scioglie e riconoscerlo dopo averlo filtrato è banale. La prossima volta appuro. Stranezze di questo sale.
Con questa faccenda però non posso prevedere quanto H2S mi si svolge da una quantità nota di solfuro di sodio: tra H2O di crist. e zolfo molto meno del previsto, e io l'ho preso proprio come fonte ideale di questo gas!
Non ho fatto una pesata quantitativa per vedere quanta acqua perde (stechiometricamente circa i 2/3) ma così di corsa avevo l'impressione che fosse molta di meno rispetto alle classiche .9H2O, per questo m'è venuto il dubbio.
(Mai avere troppe certezze, giusto? )
Bye
Dott.MorenoZolghetti
2009-05-13 22:38
Solo dubbi, certezze soltanto un paio!
Io per produrre H2S uso FeS grezzo oppure il K2S grezzo (titolo 40%, FU) detto "fegato di zolfo" che non è igroscopico e non ha acqua di cristallizzazione.
Da dove provenga lo zolfo...questo non lo so, ma se si forma, suppongo deriverà dallo ione solfuro...ma ciò non fa parte delle mie due certezze.
al-ham-bic
2009-05-14 14:59
Anch'io usavo il buon vecchio fegato di zolfo, ma mi son detto, prendo il Na2S che mi rende le cose più pulite e prevedibili, senza zolfo... invece idem con patate!
Però voglio provare anche questa, visto il mio scopo:
Na2S + H2S --> 2 NaHS
ovviamente a secco, o con l'acqua di cristalliz. al massimo.
gabriele1971
2014-05-02 07:51
Salve, non so se posso essere d'aiuto, ma penso di avere preparato il solfuro di sodio con un metodo assai semplice ed efficace. Ne avevo bisogno per effettuare il viraggio seppia alle fotografie in bianco e nero e ho proceduto in questo modo: ho sciolto in mezzo litro scarso di acqua circa 40 grammi di soda caustica NaOH e ho riscaldato la soluzione in un recipiente di vetro pyrex. Quindi ho aggiunto circa 16 grammi di zolfo giallo in polvere, versando la polvere piano piano durante tutto il processo. Ho ottenuto una massa rossiccia che dopo essersi raffreddata ha assunto una consistenza simile a pietra, di colore arancio-giallastro, fortemente basica, dall'odore inconfondibile di uova marce e molto igroscopica, che a contatto con l'umidità dell'aria diventa una massa color verde-grigiastro. Ha funzionato perfettamente per il viraggio. Penso che si tratti di solfuro di sodio abbastanza puro, oppure ad una miscela di polisolfuri. In un primo momento ho considerato la reazione: 2NaOH + S = Na2S + 2OH che certamente non sarà corretta ma rende bene l'idea di cosa ho ottenuto. Poi ho cercato di saperne di più e ho visto che la reazione completa dovrebbe essere: 6NaOH + 4S =2Na2S + Na2S2O3 +3H2O, ma siccome di tiosolfato di sodio non ne ho certamente ottenuto (altrimenti avrei avuto un completo fallimento del viraggio) mi viene da pensare che invece del tiosolfato di sodio si sia formato: 6NaOH + 4S = 3Na2S + SO3 ↑ + 3H2O.
:corrosivo::tossico::preicoloambiente:
Dott.MorenoZolghetti
2014-05-02 19:21
Si forma anche tiosolfato, non certamente SO3. Quello ottenuto è un miscuglio di cose, ma se funziona, allora è OK.
gabriele1971
2014-05-07 05:46
Ho molto riflettuto su questa reazione, in effetti secondo la "regola" il tiosolfato dovrebbe esserci, ma sospetto che a caldo esso possa in qualche modo decomporsi e dare vita nuovamente ad altro solfuro (o polisolfuro) di sodio.
La sia pur minima presenza di tiosolfato di sodio infatti avrebbe effetti deleteri sulla fotografia che perderebbe l'alogenuro d'argento sbiancandola definitivamente.
La reazione: 6NaOH + 4S =2Na2S + Na2S2O3 +3H2O probabilmente si attua a freddo, ma a caldo (circa 100° C o poco sopra) penso che il tiosolfato possa subire una reazione secondaria che lo decomponga, soprattutto considerando l'ambiente fortemente basico per via della soda caustica.
Vi invito a provare voi stessi e poi ad analizzare il prodotto finale, che ha tutte le caratteristiche del solfuro di sodio anidro, compreso il punto di fusione a circa 50° C.
marco the chemistry
2014-05-07 13:16
La cosa che non hai considerato e che non è proprio irrilevante è che Na2S è ben solubile in acqua e pure il tiosolfato di sodio non lo è poco...In 100ml di acqua a 20° si sciolgono 19g di Na2S e 70g di tiosolfato... quella pasta che hai ottenuto contiene tutto meno che Na2S e Na2S2O3..
gabriele1971
2014-05-08 05:50
Certo che sono molto solubili, ed è anche pacifico che per lo più ci sono molti polisolfuri del tipo Na2Sx dove X può andare da 2 a 5 (come ad esempio: Na-S-S-S-S-Na e Na-S-S-S-S-S-Na ) oltre al solfuro Na2S.
Un indizio inequivocabile e caratteristico è il fatto che diventa grigio-verde quando assorbe acqua per igroscopicità e anche l'odore è caratteristico del solfuro/polisolfuri di sodio.
Tuttavia anche se si forma Na2S2O3 voglio far notare che aggiungendo un eccesso di NaOH dovrebbe avvenire questa reazione secondaria:
Na2S2O3 + 2 NaOH <==> 2 Na2S + H2O(vapore) + 2O2 ↑
per cui accadrebbe una decomposizione del tiosolfato e un'ulteriore formazione di solfuro di sodio.
Infatti in una seconda sintesi fatta 2 giorni fa ho aggiunto un leggero eccesso di NaOH a reazione già avanzata, ottenendo di nuovo quel composto, con pochissima emissione di odori sulfurei, sicuramente dovuti a vari ossidi di zolfo: per esempio SO2 e SO3, fino ad ottenere una massa priva di H2O.
Quando il composto si è raffreddato alla temperatura di circa 50° C è avvenuta la solidificazione, ottenendo masse più chiare, piuttosto dure, dalla consistenza lapidea.
Quella "pasta" contiene sicuramente Na2S e anche una quantità rilevante di polisolfuri, ma di sicuro non contiene molto tiosolfato come prodotto secondario.
POLISOLFURI DI SODIO
:tossico: :irritante: :corrosivo: :preicoloambiente: :infiammabile: :esplosivo:
Infine vorrei far notare che l'aggiunta di NaOH durante la reazione avrebbe l'effetto di "convertire" una buona parte dei polisolfuri in solfuro Na2S, o almeno in polisolfuri con un minor tenore di zolfo, come ad esempio Na-S-S-Na.
Con un pò di ottimismo riguardo al tenore di Na2S è stato poi imbottigliato....
Il risultato è in definitiva molto simile a quello che si può vedere in rete, nelle illustrazioni che raffigurano il prodotto industriale, come questa foto:
marco the chemistry
2014-05-08 08:47
Allora non ho capito come hai operato...o meglio non lo hai spiegato bene. La prima parte, quella prima della foto, è delirio puro...fantachimica e composti che non esistono... Il tiosolfato è stabile e in queste condizioni non decompone... I test effettuati inoltre non hanno nessun significato per caratterizzare il prodotto..
gabriele1971
2014-05-08 09:41
Ecco cosa dice l'enciclopedia Treccani riguardo ai Polisolfuri.
http://www.treccani.it/enciclopedia/polisolfuro/
o Wikipedia:
http://pl.wikipedia.org/wiki/Wielosiarczki
Ed esistono anche i polisolfuri ciclici, come il polisolfuro di Selenio:
http://commons.wikimedia.org/wiki/File:1,2,3-Se3S5.svg
Volevo anche dire che quando nella reazione c'è un eccesso di Zolfo allora si formano i Polisolfuri, ma quando c'è un eccesso di NaOH viene decomposto il tiosolfato e si forma solfuro di sodio.
(Ovviamente si deve operare in ambiente povero di ossigeno, come in un crogiolo ben chiuso).
Quello che ho fatto io è stato aggiungere un eccesso di NaOH a reazione già in stato avanzato, in modo da decomporre il tiosolfato venuto fuori secondo la reazione "canonica":
6NaOH + 4S =2Na2S + Na2S2O3 +3H2O,
proprio perché il tiosolfato formato è decomposto, riducendosi, parzialmente nella reazione:
Na2S2O3 = Na2S + SO3↑
oppure:
Na2S2O3 = Na2S + SO↑ + O2↑
come penso che sia accaduto effettivamente,
oppure totalmente:
Na2S2O3 + 2 NaOH <==> 2Na2SO + 2O2↑
Ossia ( ....penso che ci sia un errore di stampa):
Na2S2O3 + 2 NaOH <==> 2Na2S + 2O2↑ + H2O (vapore)
Qui c'è una pagina del trattato del Bruni di Chimica Generale ed Inorganica che spiega bene i Polisolfuri:
Per quanto riguarda il test, posso dire che una sia pur minima quantità di tiosolfato di sodio avrebbe certamente rovinato la fotografia seppiata, che invece è perfetta, eccola qui:
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Dott.MorenoZolghetti
2014-05-08 14:41
Tra quello che scrivi e quello che presenti a supporto delle tue tesi, c'è una bella differenza.
Il tiosolfato è un riducente e non si decompone in nessun caso liberando ossigeno nascente. Si ossida semmai a solfato, sale che poi ti ritrovi nel prodotto finale che hai etichettato, molto fantasiosamente "Na2S". Il prodotto chimico corrispondente al solfuro di sodio ha un altro aspetto e un altro colore. Quello industriale non è affatto puro, ma è molto diverso da quello che hai ottenuto. Poi, ti ripeto, se ti funziona ugualmente, allora sei servito, ma il concetto che hai della chimica è molto empirico e fantasioso.
La foto invece è molto bella.
I seguenti utenti ringraziano Dott.MorenoZolghetti per questo messaggio: NaClO3
gabriele1971
2014-05-08 16:19
Nel brano del libro che ho postato è evidente la formula con la doppia freccia:
Na2S2O3 + 2 NaOH <==> 2Na2SO + 2O2↑
Quindi il processo sarebbe possibile in entrambi i sensi.
Comunque io penso più che altro che il tiosolfato sia stato decomposto con produzione di vari ossidi di zolfo, come SO e SO2, SO3 per cui alla fine non resta molto del tiosolfato.
Si lo so che la formazione di composti ossigenati è inevitabile, ma può essere ridotta al minimo proteggendo l'ambiente di reazione dall'atmosfera ossidante.
Ti faccio poi notare che in questo caso il tiosolfato non si decompone ossidandosi bensì riducendosi, proprio perché l'ambiente è fortemente riducente per la presenza stessa di solfuro di sodio che è un forte riducente !!!
La decomposizione in solfato di sodio ti ricordo che avviene in ambiente acido, non in quello fortemente basico come quello di questa sintesi !
Non è assolutamente vero che il prodotto sia solo "fantasiosamente" solfuro di sodio.
Eh no, è proprio qui che vorrei replicare....
Ripeto, potrebbero esserci altri polisolfuri, ma il tenore di Na2S è davvero molto elevato.
E' infatti piuttosto alta la percentuale di Na2S , e la quantità di polisolfuri dovrebbe essere molto bassa proprio a causa dell'eccesso di NaOH che avrebbe favorito stechiometricamente la presenza di Na2S invece che di polisolfuri Na2Sx.
Infine la forte igroscopicità e il fatto che lasciato all'aria umida diventa grigio-verde è poi una caratteristica tipica del solfuro di sodio.
marco the chemistry
2014-05-09 05:28
Si, ma l'ossigeno è un potente ossidante, e in questo ambiente viene subito ridotto ad acqua, sempre ipotizzando che la reazione non venga.... Ripeto SO e Na2SO non esistono...per favore non scriviamo stronzate colossali... Per il resto del messaggio delirio quasi puro, solo pochi pezzi non fanno rabbrividire. Bella invece la foto.
Mi associo al doc...se funziona, bene, ma NON è solfuro...
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gabriele1971
2014-05-09 05:54
1) C'è da far notare che se si opera al riparo dell'ossigeno atmosferico (il crogiolo infatti va tenuto ben chiuso, come avverte il Salomone nel suo famoso trattato !!!! ) la formazione di tiosolfato è minima, quindi non serve nemmeno preoccuparsi di una sua eventuale decomposizione.
2) Lo so bene che Na2SO non esiste, ma l'ho trovato scritto nel libro di chimica americano di cui ho postato un'immagine nel post qui sotto .... (forse volevano intendere una molecola instabile intermedia..ma penso sia un banale errore di stampa).
3) SO esiste eccome !!! (si chiama "monossido di zolfo", e il suo dimero è S2O2) http://it.wikipedia.org/wiki/Ossidi_basici_dello_zolfo
4) Se come ho detto prima si opera lontano dall'ossigeno atmosferico la presenza di tiosolfato di sodio è minima, anzi non se ne forma quasi per niente, quindi alla fine il solfuro sarà in percentuale molto elevata e la sua resa sarà alta.
5) La presenza di polisolfuri rappresentabili con la formula generale Na2Sx (molecole che ho raffigurato correttamente e mi stupisce che tu ieri le abbia definite "molecole di fantasia" ....) è minimizzata dal fatto che utilizzando una quantità opportuna di NaOH, si ha la netta prevalenza di Na2S (se invece si aumenta lo zolfo si hanno più polisolfuri a catena lunga, come giustamente illustra il trattato del Bruni).
6) La presenza di Na2S nella mia "creatura" (che stimo a ben oltre l'80-85 % e per il resto sono polisolfuri e una piccola quantità di tiosolfato) è certissima dal semplice fatto che quella roba funziona perfettamente e il colore, l'odore, il comportamento igroscopico e le caratteristiche chimico-fisiche sono concordi a quelle tipiche. Nel caso invece di produzione industriale la sintesi è dozzinalmente realizzata in modo sommario, non al riparo dall'ossigeno, (come si può invece fare in laboratorio per piccoli quantitativi), e le percentuali di Na2S sono basse, di circa il 60 - 70 %, ma ovviamente basta per uso tecnico (soprattutto la concia del pellame).
7) Vi invito a provare voi stessi la sintesi, badando bene ad avere un leggero eccesso di NaOH e a chiudere bene il crogiolo, e a verificare voi stessi di persona la percentuale di Na2S finale rispetto alle percentuali dei composti secondari.
8) Per l'uso fotografico solfuro o polisolfuri vari sono ugualmente efficaci.
9) Grazie per i complimenti per la foto, ma è tutto merito della solfurazione da parte del solfuro di sodio fatto con le mie manine sante !!!
10) Non ho prodotto solo "piccoli pezzi", ma circa 350 grammi in tutto tra la prima e la seconda sintesi.
Dott.MorenoZolghetti
2014-05-09 12:14
gabriele1971 ha scritto:
Nel brano del libro che ho postato è evidente la formula con la doppia freccia:
Na2S2O3 + 2 NaOH <==> 2Na2SO + 2O2↑
Quindi il processo sarebbe possibile in entrambi i sensi.
Chi ha scritto quella reazione, evidentemente, conosce la chimica quanto la conosci tu, cioè NIENTE. Visto e considerato che non è neppure bilanciata correttamente. Su Na2SO stenderei un pietosissimo velo...
gabriele1971
2014-05-09 15:32
Allora precisiamo un paio di cosette:
1) quella reazione è sembrata strana anche a me, tanto è vero che si tratta di un errore di stampa, (ma che ho comunque voluto riportare integralmente per citare il brano), perchè LO SO BENISSIMO CHE Na2SO NON ESISTE !
2) Qualunque reazione redox è potenzialmente reversibile.
3) Il bilanciamento non è stato fatto perchè sarebbe stato banale (dato che si tratta di acqua) e che si voleva mettere in evidenza solo la reazione tra solfuro di sodio e ossigeno con produzione di tiosolfato. Nell'esempio dell'altro libro la reazione è invece completa.
Vedasi qui sotto:
4) Fino a ieri penso che Marco the chemistry SCONOSCESSE TOTALMENTE l'esistenza di polisolfuri a catena del tipo Na2Sx, definendole "molecole fantasiose", cosa che per uno studente di chimica non mi pare tanto normale, però nessuno ha detto niente, come mai ???
Stamattina trovo anche scritto da lui che SO non esiste.....ma siamo sicuri che Marco abbia mai aperto un libro di chimica ???
5) Mi è stato detto che quello che ho prodotto non sia solfuro di sodio, ebbene io ho precisato che è un prodotto ad alto tenore di Na2S, ma che contiene anche polisolfuri ed una minima quantità di tiosolfato (cosa che è corretta sicuramente di più della vostra affermazione, che io definirei semplicemente "sconsiderata" ....e certamente molto più scorretta !!!).
6) Oggi ho preparato il solfuro di potassio, detto comunemente "fegato di zolfo". Mi è venuto benissimo, come dice il "sacro" volume di Salomone, sicuramente ci saranno tracce di solfato di potassio, di carbonato di potassio ed altri prodotti di ossidazione, ma non ho modo di analizzarne l'esatto quantitativo. Tuttavia non mi si venga a dire che quello non è solfuro di potassio solo perchè potrebbe avere delle impurezze.
Ne ho preparato circa 90 grammi, anche se qualche grammo è rimasto attaccato al crogiolo...
Grazie.
Dott.MorenoZolghetti
2014-05-09 16:07
gabriele1971 ha scritto:
5) Mi è stato detto che quello che ho prodotto non sia solfuro di sodio, ebbene io ho precisato che è un prodotto ad alto tenore di Na2S, ma che contiene anche polisolfuri ed una minima quantità di tiosolfato (cosa che è corretta sicuramente di più della vostra affermazione, che io definirei semplicemente "sconsiderata" ....e certamente molto più scorretta !!!).
Per quanto mi riguarda posso ripetere ancora una volta che in quella reazione si forma anche del tiosolfato, che poi era il nocciolo della questione. Il resto sono corbellerie.
marco the chemistry
2014-05-09 16:33
4) Fino a ieri penso che Marco the chemistry SCONOSCESSE TOTALMENTE l'esistenza di polisolfuri a catena del tipo Na2Sx, definendole "molecole fantasiose", cosa che per uno studente di chimica non mi pare tanto normale, però nessuno ha detto niente, come mai ???
Stamattina trovo anche scritto da lui che SO non esiste.....ma siamo sicuri che Marco abbia mai aperto un libro di chimica ???
Possiamo dire che non devi sparare cazzate..possiamo anche dire che sono al terzo anno di università, laurea in chimica e che i polisolfuri li conoscevo benissimo... Per SO vatti a leggere le pubblicazioni accademiche e non wikipedia e capirai che è una molecola un po' difficilina da preparare e che è un poco instabile, quindi sì, praticamente non esiste.
Io invece dubito fortissimamente che tu abbia aperto un libro di chimica, poi la chiudo qui e addio...
G.le gabriele1971,
entro solo ora nella discussione con l'intento di chiarire alcuni aspetti che stanno generando opinioni contrastanti.
Come già le dissi in un suo passato post, prenda quel barattolo etichettato come "solfuro di sodio" e lo rinomini diversamente. Li dentro forse c'è dell'Na2S, ma di sicuro anche tanti altri composti.
Il solfuro di sodio si prepara per altre vie, solitamente mediante riduzione del solfato con carbone ad alta temperatura, diciamo compresa tra 700 e 1100 °C. Temperatura a parte, si tratta di un procedimento assai delicato, specialmente quando si deve cogliere il momento della fine reazione.
Ritorniamo a parlare di cosa ha ottenuto. Dalla reazione tra zolfo e NaOH si originano sopratutto solfuri, tiosolfati e polisolfuri. Questi ultimi due sono preponderanti quando lo zolfo è in forte eccesso.
Le reazioni che avvengono sono:
4S + 6NaOH ==> Na2S2O3 + 2NaS + 3H2O
12S + 6NaOH ==> 2Na2S5 + Na2S2O3 + 3H2O
Vedo poi che lei fa molto affidamento a certe fonti come Wikipedia e a testi in lingua inglese. Da quello che ho letto, mi permetto il seguente suggerimento: se ne disfi al più presto, magari portandoli in un mercatino deòll'usato, così ci ricava qualcosa in denaro. Terrei solo il Bruni.
Quanto alle reazioni chimiche, eviti se possibile di sciverne di sciteriate.
Certe sue affermazioni sono alquanto criticabili.
Mi riferisco in particolare a quella che recita posso dire che una sia pur minima quantità di tiosolfato di sodio avrebbe certamente rovinato la fotografia seppiata, che invece è perfetta, eccola qui
Non le è venuto in mente la possibilità che il solfuro reagisca molto più velocemente del tiosolfato? Evidentemente no!
La foto virata è decisamente brutta: forse è partito da un negativo di per se scadente, fatto stà che ci sono parecchie zone bruciate e mancano i dettagli nelle ombre. Anche la grana è eccessiva. Insomma, un lavoro degno del cestino. Ma se a lei piace così non aggiungo altro.
saluti
Mario
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Lungi da me fare il maestro ma gabriele1971 penso che un po' di cenere sul capo te la debba mettere...
Moreno non è digiuno di chimica e penso che nonostante non sia un chimico ne sappia più di un chimico. E ora che pure Mario si è espresso, beh, forse è ora che tu ascolti chi ne sa e non aggiunga niente.
Quello non è solfuro di sodio, anche se ce ne sarà nel tuo "prodotto"...
Marco, non avrà ancora la laurea che io, ad esempio, ho ma è uno studente di Chimica e credo sappia come giri il mondo... Con questo, dico: non è che sia richiesta una laurea, visto che Moreno non ce l'ha in Chimica... Ma da qui a dire di saperla, ne passa.
Per quanto concerne la cara molecola di SO (come mai è stata tirata in auge?): è termodinamicamente instabile, tanto è che se non si lavora in fase gas abbastanza diluita dimerizza a S2O2 a causa del doppietto spaiato che possiede. Non penso sia stata mai isolata neanche in qualche complesso di coordinazione. Si usa direttamente, in situ. Si può produrre, mi pare, per estrazione da molecole come il tiirano 1-ossido. Si inserisce bene in doppi e tripli legani carbonio-carbonio e nei dieni. Tanto è che l'1,3-butadiene reagisce con SO a dare un sulfone.
In laboratorio, però, si produce SO con metodi più complessi, di cui è meglio non parlare.
Basti leggere dei veri libri, carteacei, come ad esempio il Greenwood-Earnshaw, Alan, Chemistry of the Elements...
O il mio amato Cotton-Wilkinson, Advanced Inorganic Chemistry.
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gabriele1971
2014-05-09 21:20
Il problema come al solito non viene capito quando si è pieni di teoria e si ha poca tendenza ad essere elastici.
La questione è semplice: in quel composto c'è sicuramente solfuro di sodio e anche i polisolfuri sono presenti (perchè altrimenti il viraggio non lo avrebbe consentito).
Il tiosolfato di sodio ci sta pure quello, ma dovrebbe essere poco nel prodotto che ho preparato.
Il solfuro di sodio (+ polisolfuri vari) in casa ? ......SI PUO' FARE !!! E vi posso garantire che viene pure bene ! Fatelo da voi !!! Qui in Sicilia abbiamo zolfo di ottima qualità !
www.youtube.com/watch?v=rdkecMOT1ko
Ma la questione verteva piuttosto sulla quantità di tiosolfato di sodio (alias "iposolfito di sodio", come si diceva una volta) che si sarebbe venuta a formare come prodotto secondario.
Il mio ragionamento si basava sul fatto che tale quantità potesse essere variabile a seconda delle condizioni di preparazione del composto.
Ossia, se venisse effettuato al riparo dall'ossigeno atmosferico (crogiolo ben chiuso) dovrebbe contenere molto minori quantità di tiosolfato, che è un tipico prodotto dell'ossidazione dei composti dello zolfo.
Mentre nel caso in cui tale reazione avvenisse in presenza di ossigeno dovrebbe contenerne di più.
Allora mi sono spinto a pensare che si possano persino avere processi di decomposizione del tiosolfato (e qui ho esagerato lo ammetto ).
Tuttavia necessitano chiarimenti riguardo alla possibilità che si formi una quantità più o meno elevata di tiosolfato a seconda delle condizioni operative, oppure se la sua quantità è predeterminata indipendentemente da esse.
Dico questo perchè il trattato del Salomone ripete spesso di chiudere bene i crogioli per evitare contatti con l'ossigeno atmosferico....... Non ci avete pensato eh ?
E' poi ben noto il fatto che se aumentano le quantità di zolfo aumenta anche la quantità di polisolfuri. (...infatti non era questo il problema che volevo approfondire).
P.S.
Se avete in casa l'attrezzatura e la pazienza ripetete l'esperimento che ho fatto io con idrossido di sodio e zolfo in polvere,.... e poi fatemi sapere cosa avete ottenuto !
P.S.
Conosco bene le modalità di sintesi del solfuro di sodio come la citata reazione tra carbone e solfato di sodio....ma non potevo realizzare quel metodo perchè non avevo attrezzatura adatta a raggiungere quelle temperature, e ho dovuto scegliere una via più semplice.
P.S.
La foto da me virata si presenta contrastata e con parecchia grana perchè è un effetto voluto (pellicola ILFORD HP5 Plus 400 ASA e sviluppo con idrochinone e carbonato di sodio a 24° C).
P.S.
Caro Marco the chemistry, non lo venire a dire a me di leggere le pubblicazioni scientifiche... ho un dottorato di ricerca e una pubblicazione al mio attivo, .....per carità !!!
Guarda i polisolfuri a catena da me (correttamente) raffigurati, eheheheh......
Altro che "fantachimica" !!!
Ecco cosa scrivevi:
Allora non ho capito come hai operato...o meglio non lo hai spiegato bene. La prima parte, quella prima della foto, è delirio puro...fantachimica e composti che non esistono...
Eccoli qua i polisolfuri che ho raffigurato:
E ora deliziatevi con le mie foto, seppiate con quella "roba" sulfurea che ho creato con le mie manine.....
http://youtu.be/qne1UEBCSt4
GabriChan
2014-05-10 10:52
@Gabbriele1971, non sono un chimico e quindi non entro nella merito della discussione, concedimi però qualche osservazione:
1) In un forum di solito basta guardare il numero di messaggi, grazie dati e ricevuti per capire il livello dell'interlocutore e di
quanto ne sa sull'argomento, quindi è consigliabile tenere in grande considerazione le critiche e suggerimenti che vengono dati.
2) Le fonti di informazione sono un punto focale, in internet si trova di tutto e basta googglare un po e si trova tutto e il contrario di tutto e quindi capirai che anche questo forum diventa fonte di informazione e quindi chi sa cerca di far passare le informazioni nel modo più corretto possibile.
3) Basta un minimo di senso critico, guardando il padellino con il composto che hai cotto, secondo Te è una sostanza pura?
per me, già solo dal colore avrei qualche dubbio.
Prova a guardare i lavori del Sig. Mario, di Marco, e di tanti bravi chimici che frequentano questo forum, guarda i colori e l'omogeneità delle sostanze ottenute e confrontale con il tuo risultato.
4) Non prenderla sul personale semplicemente qui dentro le informazioni che si vogliono far passare si cerca che siano le più corrette possibili, come è tipico della chimica.
I seguenti utenti ringraziano GabriChan per questo messaggio: marco the chemistry
TrevizeGolanCz
2014-05-10 12:42
gabriele1971 ha scritto:
SO esiste eccome !!! (si chiama "monossido di zolfo", e il suo dimero è S2O2) http://it.wikipedia.org/wiki/Ossidi_basici_dello_zolfo
La stessa wikipedia però afferma: "SO, molecola stabile alle BASSE temperature".
Ho eseguito la "sintesi" dei polisolfuri seguendo la stessa metodica che lei ha usato per il solfuro di sodio.
Tutti, amici periti e libri di testo, tutti definivano il prodotto finale come una miscela di prodotti.
Inoltre, pensando al Salomone, non si è domandato come mai non sia presente la sintesi del solfuro di sodio presentataci da lei?
(nel Salomone non è neppure presente la sintesi del solfuro di sodio, si parla solo di "solfuri di sodio"
Caro Gabriele, sapendo qual è la sua specializzazione, perché non arricchisce il forum con qualche discussione inerente il suo campo ?
La sezione dedita è presente, ma le discussioni sono poche.
*Daje Gabry seventy-uan, credi che nelle condizioni operative da te descritte le seguenti reazioni :
Na2S2O3 = Na2S + SO3↑ (A)
oppure:
Na2S2O3 = Na2S + SO↑ + O2↑ (B)
come penso che sia accaduto effettivamente,
oppure totalmente:
Na2S2O3 + 2 NaOH ===>2Na2SO + 2O2↑ (C)
Ossia ( ....penso che ci sia un errore di stampa):
Na2S2O3 + 2 NaOH ===>2Na2S + 2O2↑ + H2O (vapore) (D)
proposte, copiate..o pensate
hanno avuto luogo sino a spostare l'equilibrio di tutto il sistema
(addirittura) a favore di una sola specie chimica il "pregiatissimo"
Na2S ?
Deduco :
Quindi fatto il miscelone S+NaOH, dopo blando riscaldamento e agitazione si ottiene, viste le reazioni A,B,C,D (tralascio tutta la discussione sui polisolfuri...tanto sono banali...) solamente Na2S ?
Accetto solo risposte SI - NO
Mi sono accorto solo ora dell'importanza del topic...che fico posso delirare....
Senti, gabriele. Fino a prova contraria io e altri la Chimica la sappiamo.
Non venire a prenderci per i fondelli offendendo le nostre intelligenze.
SO l'hai mai prodotto, usato o studiato? Io sì. Ergo, se permetti, ne so e ne posso parlare.
Quella molecola esiste SOLO in fase gassosa diluita e a temperature basse.
Poi, se vuoi ostinarti con le tue idee, fai pure ma non pensare che esse siano apprezzate o condivise senza logica e senso chimico dagli altri, magari esperti nel settore...
E leggi 1po' di libri cartecei o consulta chi fa chimica da anni o decenni.
gabriele1971
2014-05-14 07:27
Quando ci si sente "esperti" di un campo, bisogna anche considerare che si deve (o si dovrebbe....) avere la capacità di andare a fondo alla questione, andando a studiare il destino di tutti i prodotti della reazione.
La presenza dei reagenti chimici sopra detti, in quelle condizioni di temperatura e ambiente di reazione, implica fenomeni di decomposizione dei prodotti secondari (che mi rincresce che non abbiate considerato per nulla..... ).
La formula ben nota: 6NaOH + 4S = 2Na2S + Na2S2O3 + 3H2O infatti, tanto istruttiva a livello didattico per lo studio delle reazioni di ossido-riduzione, raffigura i prodotti della reazione, ma che non tiene conto di altre reazioni successive di decomposizione termica...... che però possono subire ulteriori decomposizioni a causa del calore !!!
Sono andato quindi a cercare semplicemente le condizioni in cui il tiosolfato di sodio viene decomposto, e questo avviene effettivamente, come qui potete leggere:
http://elearning2.uniroma1.it/pluginfile.php/80029/mod_folder/content/0/Lezioni%20in%20Laboratorio/Esercitazione_05_STubicino_IIIParte_30ottobre2013.pdf?forcedownload=1
In questo documento dell'UNIVERSITA' DI ROMA si chiarisce come il tiosolfato viene decomposto in solfato di sodio e pentasolfuro:
4Na2S2O3 → 3Na2SO4 + Na2S5
Si legge anche che: ...Per ulteriore riscaldamento il sodio pentasolfuro Na2S5, si decompone a sua volta in sodio solfuro, Na2S, e zolfo elementare, S:
Na2S5 → Na2S + 4S
A prescindere dal fatto che lo zolfo ottenuto continua a reagire di nuovo con la soda caustica NaOH per dare origine a nuovo Na2S, (cosa che continua ad accrescere il tenore di solfuro sodico), possiamo leggere nel "Nuovo Dizionario di Merceologia e Chimica applicata" (Editrice HOEPLI) anche che il tiosolfato si decompone in solfato e pentasolfuro precisamente a 223°C, temperatura facilmente raggiungibile nel crogiolo, come potete verificare qui sotto:
Ecco il link della pagina del libro:
http://books.google.it/books?id=dvSQgB2qTI0C&pg=PA2957&lpg=PA2957&dq=tiosolfato+di+sodio+si+decompone&source=bl&ots=UQTFg5ym1P&sig=XSKGK6Yxmk_0JLY43toP6wMn010&hl=it&sa=X&ei=ShBzU-X2N8Px0gXToIH4DQ&ved=0CHoQ6AEwCQ#v=onepage&q=tiosolfato%20di%20sodio%20si%20decompone&f=true
Quindi continuiamo ad ottenere solfuro di sodio e zolfo elementare.
A questo punto possiamo dire che otteniamo alla fine (molto) Na2S e una certa quantità di solfato di sodio. Inoltre dal solfato di sodio e lo zolfo altro Na2S viene prodotto ulteriormente (con altra produzione secondaria di tiosolfato e solfito e così via), come se fosse una reazione a "catena", alla fine si ottiene solfuro in grande quantità e piccole quantità di prodotti secondari come il solfito di sodio.... (il quale, tra l'altro, si decompone anch'esso al calore, in presenza di aria: 4Na2SO3 = 3Na2SO4 + Na2S)
Vedi a questo proposito anche l'Encyclopaedia of Science and Tecnology:
http://books.google.it/books?id=1wS3aWR5SO4C&pg=PA244&lpg=PA244&dq=3Na2SO4%3DNa2S%2BNa2SO3&source=bl&ots=ujzrfgNK28&sig=tXxP-a7iuDDJ4RVq0c1XCUMtT7o&hl=it&sa=X&ei=kUdzU4y6EKb70gXfxIGwAQ&ved=0CDYQ6AEwAA#v=onepage&q=3Na2SO4%3DNa2S%2BNa2SO3&f=false
Questo fatto giustifica l'alto tenore di Na2S / Na2Sx nel composto che ho ottenuto, dimostrando che anche in un laboratorio casalingo è possibile preparare una certa quantità di solfuro/polisolfuri di sodio con un accettabile livello di purezza, ovviamente nei limiti del possibile.
SOLFURO (E POLISOLFURI) DI SODIO ANIDRO ottenuto nelle successive sintesi più accurate.
(con impurezze di solfato di sodio, e (poco) tiosolfato di sodio)
Vi prego pertanto di limitare le critiche e vi invito ad essere più attenti e cauti nei giudizi.....
(A doversi "cospargere il capo di cenere" evidentemente non sono solo io.... )
CENERI (per cospargere il capo.....)
Composizione media:
Fosforo (P2O5) 1,3 - 20 %
Potassio (K2O) 5 - 35 %
Calcio (CaO) 18 - 45 %
Magnesio (MgO) 1,3 - 16 %
FEGATO DI ZOLFO
Vi volevo anche parlare dell'altro solfuro che ho prodotto, il solfuro di potassio (detto "fegato di zolfo", che è una miscela di polisolfuri K2S e K2S3), che produce come prodotti secondari K2S2O3 e K2SO4 proprio come nel caso del solfuro di sodio, ma evidentemente anche per questo composto si possono supporre analoghe decomposizioni ulteriori del tiosolfato di potassio fino a minimizzare la quantità dei prodotti secondari.....
Il crogiolo qui raffigurato invece fa vedere la mia sintesi di solfuro (e polisolfuri) di potassio, secondo il metodo descritto nel trattato di Salomone, facendo fondere carbonato di potassio anidro e zolfo in polvere, nella proporzione di 2 parti di K2CO3 e una parte di zolfo, e devo dire che è riuscita benissimo !
SOLFURO DI POTASSIO (caldo, durante la preparazione)
SOLFURO DI POTASSIO (in forma di piccole pietre, dopo il raffreddamento, dal tipico colore giallo-verdastro)
Cordiali saluti
Dr. Gabriele Licitra
(Dottore di Ricerca all'Università di Catania)
Facoltà di Scienze Mat. Fis. e Naturali
Max Fritz
2014-05-14 15:43
Una bruttissima abitudine per uno scienziato è quella di andare a cercare motivazioni, teorie astruse e quant'altro a sostegno della propria tesi e di quello che si vorrebbe fosse vero. Molto meglio fare il contrario: confutare finché si può, con la certezza che se è vero ciò che si sostiene, resisterà ai tentativi di confutazione.
Il tiosolfato probabilmente, come dici, si decompone in solfato e pentasolfuro, ma non penso lo faccia così facilmente all'aria. O, per meglio dire, non penso che il solfuro fuso rimanga tale per molto tempo.
Se vuoi convincerci che quello è in gran parte solfuro di sodio non addurre come prove fonti autorevoli, ma usa la chimica analitica. I dati sperimentali, se ottenuti opportunamente, sono inconfutabili
(Per inciso, pare tu stia scrivendo tutte le reazioni possibili, e soprattutto quelle impossibili, che contengono Na2S tra i prodotti: è perfettamente inutile. Un'equazione bilanciata non prova nulla, se non il principio di Lavoisier, che è necessario ma non sufficiente a giustificare la reale possibilità di una reazione).
I seguenti utenti ringraziano Max Fritz per questo messaggio: Mario
Max Fritz ha scritto:
Una bruttissima abitudine per uno scienziato è quella di andare a cercare motivazioni, teorie astruse e quant'altro a sostegno della propria tesi e di quello che si vorrebbe fosse vero. Molto meglio fare il contrario: confutare finché si può, con la certezza che se è vero ciò che si sostiene, resisterà ai tentativi di confutazione.
Il buon Popper vero? (allora questi esami di maturità servono davvero a qualcosa. )
Anch'io mi associo ai dubbi degli altri. Le reazioni collaterali che possono avvenire sono davvero tante...
Vorrei però salvare il salvabile.
Per quanto il prodotto ottenuto non sia puro esso è comunque, se me lo permettete, di grado tecnico.
La reazione proposta può andar bene per tutti quegli utilizzi che non richiedono un solfuro di buona purezza.
- Per esempio, per quel che mi riguarda, può essere una buona fonte di K2S e Na2S da cui produrre il solfidrico. O magari no? (col tiosolfato forse si libera pure SO2...)
I seguenti utenti ringraziano ohilà per questo messaggio: gabriele1971
gabriele1971
2014-05-14 16:44
Beh certo che la reazione di decomposizione avviene ! Ho trovato anche il dato ben stabilito della temperatura di 223° C, insomma la letteratura parla chiaro in merito a questa reazione di decomposizione, per cui c'è da pensare che in quel prodotto ci sia un tenore elevato di solfuro/polisolfuri.
Durante la sintesi si è sviluppato poco gas a dir la verità, ma aveva tutta l'aria di essere SO2, cosa che mi aspetto dalla decomposizione termica di zolfo, che certamente in parte avrà subito combustione.
La reazione è ben descritta.... poi ho fatto anche la prova a far reagire il composto con acido cloridrico e si è sviluppato il gas acido solfidrico in gran quantità.
Esatto, il grado è sicuramente "tecnico", e mi ha permesso di ottenere fotografie seppiate davvero ben riuscite (almeno "chimicamente" parlando, se non artisticamente !)
gabriele1971 ha scritto:
La reazione è ben descritta.... poi ho fatto anche la prova a far reagire il composto con acido solfidrico e si è sviluppato il gas acido solfidrico in gran quantità.
Penso intendessi acido "solforico". Che si sviluppi H2S è certo, per questo mi chiedevo se il prodotto che hai ottenuto si potesse usare come fonte di questo gas. Per carità giusto per fare qualche solfuro metallico, nulla di più.
L'unico dubbio è che se c'è parecchio tiosolfato forse, acidificando, si sviluppa anche un po' d'anidride solforosa...
Ricordo che i solfuri in modo "casalingo":
- si possono comprare (puri costano e tecnici sono tali e quali a quelli di gabriele).
- si possono fare con la fastidiosa reazione tra zolfo e metalli in polvere (e anche qui in quanto a qualità c'è da discutere).
Le sintesi dei prodotti puri, invece, penso siano piuttosto fuori portata...
Bella anche questa foto. Se vuoi posta qualcosa in "fotografia"...
I seguenti utenti ringraziano ohilà per questo messaggio: gabriele1971
gabriele1971
2014-05-14 18:24
Penso di si, insomma il grado è "tecnico", e penso si possa utilizzare per tutti gli scopi con i quali si usa quello acquistato come tale.
Ho fatto la prova a farlo reagire con acido cloridrico (scusate l'errore di distrazione) e si è sviluppato l'acido solfidrico.
Anidride solforosa non se ne è sviluppata molta durante la prova con l'acido cloridrico, ma durante la sintesi se non stavo attento poteva prendere fuoco, e allora poteva svilupparsi SO2.
In che modo ha constatato la non produzione di SO2?
gabriele1971
2014-05-14 19:36
Durante la sintesi di solfuro di sodio, fatta per via umida, non c'era molta emissione di gas, tutto sembrava svolgersi all'interno della massa, c'era solo una lieve odore cattivo che comunque era molto limitato.
Nel caso invece della sintesi di solfuro di potassio che è avvenuta a secco ho notato una maggiore quantità di fumi, tuttavia anche in quel caso mi sarei aspettato di più sinceramente.
Ogni tanto la massa stava per prendere fuoco con la classica fiamma azzurra tipica dello zolfo....
Via umida, cioè NaOH sol. + zolfo?
Non ho capito da cosa ha constatato la produzione di SO2 o meno-
Ha presente l'odore di H2S, no? E di SO2?
Dott.MorenoZolghetti
2014-05-14 22:59
gabriele1971 ha scritto:
Quando ci si sente "esperti" di un campo, bisogna anche considerare che si deve (o si dovrebbe....) avere la capacità di andare a fondo alla questione, andando a studiare il destino di tutti i prodotti della reazione.
La presenza dei reagenti chimici sopra detti, in quelle condizioni di temperatura e ambiente di reazione, implica fenomeni di decomposizione dei prodotti secondari (che mi rincresce che non abbiate considerato per nulla..... ).
La formula ben nota: 6NaOH + 4S = 2Na2S + Na2S2O3 + 3H2O infatti, tanto istruttiva a livello didattico per lo studio delle reazioni di ossido-riduzione, raffigura i prodotti della reazione, ma che non tiene conto di altre reazioni successive di decomposizione termica...... che però possono subire ulteriori decomposizioni a causa del calore !!!
Questo fatto giustifica l'alto tenore di Na2S / Na2Sx nel composto che ho ottenuto, dimostrando che anche in un laboratorio casalingo è possibile preparare una certa quantità di solfuro/polisolfuri di sodio con un accettabile livello di purezza, ovviamente nei limiti del possibile.
Vi prego pertanto di limitare le critiche e vi invito ad essere più attenti e cauti nei giudizi.....
(A doversi "cospargere il capo di cenere" evidentemente non sono solo io.... )
FEGATO DI ZOLFO
Vi volevo anche parlare dell'altro solfuro che ho prodotto, il solfuro di potassio (detto "fegato di zolfo", che è una miscela di polisolfuri K2S e K2S3), che produce come prodotti secondari K2S2O3 e K2SO4 proprio come nel caso del solfuro di sodio, ma evidentemente anche per questo composto si possono supporre analoghe decomposizioni ulteriori del tiosolfato di potassio fino a minimizzare la quantità dei prodotti secondari.....
Il crogiolo qui raffigurato invece fa vedere la mia sintesi di solfuro (e polisolfuri) di potassio, secondo il metodo descritto nel trattato di Salomone, facendo fondere carbonato di sodio anidro e zolfo in polvere, nella proporzione di 2 parti di Na2CO3 e una parte di zolfo, e devo dire che è riuscita benissimo !
Cordiali saluti
Dr. Gabriele Licitra
(Dottore di Ricerca all'Università di Catania)
Facoltà di Scienze Mat. Fis. e Naturali
Caro dottore sei venuto a Canossa! Dove sono finite le molecole di SO tanto citate all'inizio dell'intervento? Adesso, dopo che tutti ti hanno ribadito che con la fantasia non si fa la chimica, ci offri anche la cenere per la purificazione? Tu che, pur seguendo il Salomone, ci fai il fegato di zolfo, fondendo carbonato di sodio e zolfo? E pretendi che ti si dia un qualche merito nell'avere dimostrato la purezza di un pasticcio cotto in un crogiolo di latta? Lasciatelo dire: hai dimostrato, ma personalmente non avevo alcun dubbio, che le tante parole profuse con lo scopo di confondere (o di annoiare), non fanno di te un "chimico domestico", ma soltanto un domestico, per giunta pettegolo. Lo dico perché ho scelto di andare a fondo della questione, in qualità di "esperto". Continuano a piacermi le tue foto (di cui non sono esperto), ma solo quelle.
I seguenti utenti ringraziano Dott.MorenoZolghetti per questo messaggio: Mario
gabriele1971
2014-05-15 06:50
Caro Moreno, queste sintesi rappresentano un tentativo di sperimentare e di realizzare dei composti che non avevo mai realizzato prima.
E' ovvio che quando si fanno esperienze nuove sorgano dubbi e incertezze, tuttavia il mio è stato un percorso che pur avendo delle notevoli incertezze iniziali è stato poi in grado di permettermi di capire cosa sia successo, informandomi come meglio potevo.
Io ho all'inizio intuito che ci fosse una decomposizione del tiosolfato, e mi sono dato prima una spiegazione errata e poi ho cercato di approfondire (con successo) la questione.
Non sono un chimico di professione e, nonostante tutto, sono stato comunque un buon osservatore perchè non mi sono limitato a parlare di "pasticci cotti", ma ho cercato di persona di realizzare, con i pochi mezzi tecnici che avevo, un prodotto che poi ho giustamente giudicato per quello che era, cioè un solfuro di grado tecnico più che accettabile, che mi ha permesso poi l'utilizzo in fotografia con risultati assolutamente regolari, e mi sono documentato per arrivare a capire il destino di tutti i prodotti e dei reagenti, quindi non ritengo che la mia opera sia stata inutile, ma penso che sia servita a tanti altri che volevano preparare i solfuri dei metalli alcalini in casa, senza dover spendere denaro.
Voi piuttosto, chimici di professione, non avete parlato di decomposizione termica e invece mi sarei aspettato sinceramente che foste stati voi a parlarmene fin da subito e a sperimentare di persona questa sintesi, con gli strumenti del laboratorio certamente migliori dei miei crogiuoli di "latta", (che però hanno lavorato egregiamente e se i composti son "cotti" alla temperatura giusta tutto va bene lo stesso, dico bene ?), mentre i vostri crogiuoli di pregiata porcellana sono rimasti negli scaffali !!!
Quindi penso di avere affrontato con ingegno e costanza la questione, meglio di molti che si definiscono chimici di professione.
P.S.:
Rispondo alle domande:
Per la sintesi del (poli)solfuro di sodio ho proceduto per via umida con una soluzione di NaOH (soda caustica) e zolfo portati prima all'ebollizione e poi quando il liquido si è seccato ho continuato il riscaldamento fino a temperature piuttosto alte. Poca, ripeto, è stata l'emissione di fumi di SO2, oltre naturalmente al vapore acqueo. Al saggio con acido cloridrico si è sviluppata logicamente l'acido solfidrico.
Per la sintesi dei (poli)solfuri di potassio ho proceduto per via secca con le polveri di K2CO3 (carbonato di potassio) e S, con un riscaldamento fino a fusione e la formazione della massa rossastra della foto, tenendo chiuso il crogiuolo con un coperchio, fino a cessazione dei fumi di SO2 (piuttosto limitati per la verità) e quelli di CO2.
Anche in questo caso al saggio con acido cloridrico si è sviluppato acido solfidrico.
Vi saluto affettuosamente con un paio di foto... e ti ringrazio per il complimento, carissimo Moreno.
Cordiali saluti
Gabriele
Vedo che la saga del solfuro e le quotidiane repliche e controrepliche procedono senza intoppi. Sotto un certo aspetto la cosa è persino divertente.
Continuate pure .......
Un commento sulle foto postate oggi:
Diceva Voltaire che se chiedete ad un rospo che cosa sia la bellezza, questi vi risponderà che è la femmina del rospo.
Ma le sue foto non si salvano neanche baciandole.
Dai commenti che leggo sembra che io sia l'unico a giudicarle negativamente. Evidentemente non hanno visto i numerosi pelucchi e macchie che deturpano il cielo. E lo stesso vale per le zone sovraesposte, praticamente "bruciate".
Provi ad inviare i suoi lavori a chi davvero se ne intende (per esempio al forum di Fotografare) chiedendo di giudicarne la qualità tecnica.
Ci aggiorni poi circa le risposte.
saluti
Mario
Dott.MorenoZolghetti
2014-05-15 18:26
Ma il solfuro di potassio senza potassio come lo si ottiene? Vorrei provarci pure io, non in crogiolo di porcellana, bensì in quello di platino. La porcellana con le sostanze alcaline non sta bene.
gabriele1971
2014-05-16 08:01
Prendi un recipiente di acciaio che va benissimo, anche se si annerisce poi è facile lavarlo con l'acqua, non resta traccia perchè il solfuro è igroscopico e si scioglie bene nell'acqua.