Buongiorno, mi è stato affidato un progetto nel quale devo analizzare tre campioni incogniti di plastica e capire quale è il migliore da poter utilizzare per avvolgere degli alimenti. Io per iniziare avevo pensato di capire che tipo di plastiche mi hanno dato, e per fare ciò ho provato a sulubilizzarle in acetone, e non si sono sciolte. Così in teoria dovrei aver escluso già un bel numero di plastiche, come il PVC. Ora cosa potrei fare secondo voi?
Grazie
Analisi deve essere svolta con saggi chimici o anche con analisi strumentali?
Per decidere quale sia migliore ci sono delle norme ISO da rispettare... E i saggi chimici e strumentali servono appunto per decidere questo.
Pensare a caso a quale analisi fare non ha senso oltre che dispendioso in termini di tempo e soldi.
L'analisi deve essere svolta con saggi chimici preferibilmente.
Non capisco come un saggio chimico possa dire se un polimero sia o meno adatto all'uso alimentare, senza contare che non si parla di norme ISO. In particolare si parla di questo Regolamento UE https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=CELEX:02004R1935-20090807. Qui https://www.echa.europa.eu/plastic-material-food-contact puoi trovare la sostanze approvate per l'uso nei materiali a contatto con il cibo.
Per poter dire se un polimero sia o meno adatto al contatto con gli alimenti, tra le tante cose, non deve rilasciare materiali che possono contaminare gli alimenti. Ecco perché si fanno, ad esempio, saggi sulla migrazione di sostanze dall'interno di un film plastico all'alimento, fingendo che una soluzione adatta allo scopo sia l'alimento. Soluzione che poi va analizzata strumentalmente per dire se e quali inquinanti sono migrati dal materiale plastico. Ad esempio in questo articolo https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6281260/ analizzano e quantificano i migrati da un film plastico usato per l'industria alimentare.
Fare una prova di solubilità con un solvente può eventualmente dirti di quale polimero/i è costituto tale film plastico. Ma se dissolve tutto come fai a dire poi se sia adatto al contatto? Non è che normalmente è a contatto con l'acetone... O un solvente che non sia acqua o alcole etilico, ad esempio...
Da quanto ho imparato a scuola, in teoria, e in stage due anni fa, in laboratorio, penso che l’analisi migliore sia la GPC, gel permeation chromatography. Dico bene?
Il mondo delle analisi che seguono le normative UE e non è enorme. A seconda del tipo di analisi, è consigliata una tecnica particolare. Se si vuole che i valori ottenuti entrino nei parametri normativi, si usa quel metodo analitico. Nulla vieta di farsene uno proprio ma non sarà normato. Qua ovviamente non stiamo lavorando in questo senso quindi va bene usare tecniche anche non strumentali.
Ad esempio io mettevo a contatto con soluzioni acquose create ad hoc per simulare alimenti (prese dalle norme ISO) dei film plastici o dei contenitori che i clienti mi spedivano per un tot di ore, passate le quali recuperavo la soluzione acquosa e la analizzavo con la tecnica analitica d'elezione per quella analisi. Non ho mai usato la GPC... In laboratorio avevamo ICP-OES, HPLC/MS/MS e HPLC-UV/vis, GC/MS, HS-GC/MS... Oltre a spettrometri UV e IR con UATR. Per le plastiche, come detto anche altrove, l'UATR da montare sull'IR è il meglio che si possa avere...
Ora son fuori dal giro e non ricordo nulla... Anche perché avevo faldoni di metodi che studiavo e applicavo, giusto per non aver in testa troppe cose