lapislazzulo
2015-09-19 15:30
Un saluto a tutti.
Mi trovo nella necessità di avere prove concrete sulla genuinità di un pigmento oggi piuttosto costoso: il rosso cinabro (colour index=PR106.77766), composto - come sapete meglio di me - da solfuro di mercurio, sia nella sua forma naturale (cinabro) che in quella artificiale (vermiglione).
Il problema deriva dal fatto che ultimamente gira sul mercato internazionale un'elevata percentuale di cinabro fasullo, messo in circolazione da alcuni produttori con nomi di fantasia piuttosto ambigui, oltretutto privo di scheda tecnica.
In genere oggi, a differenza dei tempi passati quando il PR106 veniva "tagliato" con minio di piombo, viene spacciato come puro vermiglione il comune rosso di cadmio (C.I. PR108.77208 - PR108.77196), ovvero un solfoseleniuro di cadmio.
Le mie domande sono le seguenti:
1.- Pur non necessitando di attestati ufficiali, secondo voi, per avere una risposta al mio dubbio devo per forza rivolgermi ad un laboratorio di analisi merceologiche?
2.- Potrei eseguire il test dell'annerimento alla luce solare diretta: tuttavia, tale test richiede tempi lunghissimi (almeno 12 mesi) e, nel caso di vermiglione di alta qualità (ottenuto con tecniche a secco) potrebbe produrre esito negativo (il colore non annerisce minimamente). Esiste un modo veloce, sicuro (non voglio che esploda nulla...) e facile per distinguere, con buona approssimazione, un solfoseleniuro di cadmio da un solfuro di mercurio?
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Per il futuro mi rivolgerò, per acquisti di questo genere, a soggetti che forniscono certificato di analisi contestualmente alla vendita. Tuttavia, al momento, ho in studio una discreta quantità (diversi piccoli lotti) di presunto cinabro che, se genuino, vorrei poter usare come tale. Ovviamente, nel momento in cui dovessi scoprire che si tratta di rosso di cadmio lo utilizzerei ugualmente, ma con la consapevolezza di ciò che può (o non può) darmi.
Ringraziando tutti voi anche solo per aver letto, vi auguro una splendida giornata.
Mimmo