quimico
2015-04-20 10:58
Nel 1895, L. Henry scoprì che i nitroalcani si combinavano facilmente con aldeidi e chetoni a dare β-nitro alcoli in presenza di una base1,2. Sin dalla sua scoperta, la condensazione aldolica tra nitroalcani e composti carbonilici (la reazione nitro-aldolica) è diventata uno strumento importante nella formazione di legami C-C e ad essa ci si riferisce come la reazione di Henry.
I β-nitro alcoli vengono facilmente convertiti in altri utili intermedi sintetici:
1) per disidratazione, i nitroalcheni formatisi possono essere usati come: a) dieni e dienofili40-42; b) accettori di Michael 43 o c) chetoni mascherati (dato che la reazione di Nef li converte nei corrispondenti chetoni);
2) l'ossidazione della funzionalità alcole secondario fornisce gli α-nitro chetoni;
3) la riduzione del nitro gruppo porta a β-amino alcoli; e 4) la denitrazione radicalica fornisce alcoli secondari.
Le caratteristiche generali della reazione di Henry sono:
1) è necessaria solo una quantità catalitica di base;
2) possono essere usate sia basi ioniche sia non ioniche come gli idrossidi, gli alcossidi, i carbonati di metalli alcalini, fonti di ione fluoruro (cioè, TBAF44, KF45, KF supportato su Al2O346), basi supportati su solidi47, sali metallici di terre rare rare48, complessi di metalli di transizione31,33,34 e basi azotate organiche non ioniche (cioè, ammine49, TMG50, DBU51, DBN52, PAP27);
3) i solventi e le basi non hanno un'influenza significativa sull'esito della reazione;
4) le proprietà steriche dei reagenti giocano un ruolo importante: i substrati impediti stericamente (di solito chetoni) reagiscono lentamente e spesso avvengono reazioni secondarie;
5) solitamente i β-nitro alcoli sono formati come miscela di diastereoisomeri (syn/anti) ma tramite modificazione delle condizioni di reazione possono essere ottenuti elevati livelli di diastereoselettività6,17 e
6) lo stereocentro a cui il nitro gruppo è attaccato è facile che epimerizzi.
La reazione di Henry è spesso accompagnata da reazioni secondarie:
1) i β-nitro alcoli subiscono disidratazione, specialmente quando vengono utilizzate aldeidi aromatiche come substrati; comunque, tramite condizioni scelte attentamente questa può essere soppressa;
2) con composti carbonilici stericamente impediti, può avvenire una auto-condensazione base-catalizzata o reazione di Cannizzaro; e
3) la reazione di retro-Henry potrebbe impedire che la reazione vada a completezza.
Sono state sviluppate diverse modificazioni:
1) i composti nitro alchilici non reattivi sono convertiti nei corrispondenti dianioni che reagiscono più velocemente con i composti carbonilici19,20;
2) le reazioni dei chetoni sono accelerate utilizzando PAP come base27;
3) le condizioni ad elevata pressione e senza uso di solvente aumentano la chemo- e la regioselettività;
4) le aldeidi reagiscono con i nitroalcani α,α-doppiamente deprotonati a dare alcossidi nitronato che forniscono principalmente syn-nitro alcoli tramite protonazione cinetica6;
5) gli anioni nitronato su cui l'atomo di ossigeno è protetto come silile danno predominantemente anti-β-nitro alcoli tramite protonazione cinetica6;
6) gli anioni nitronato in cui un atomo di ossigeno del gruppo nitro è protetto come silile danno predominantemente anti-β-nitro alcoli quando reagiscono con aldeidi in presenza di quantità catalitiche di ione fluoruro6;
7) in presenza di catalizzatori chirali può essere realizzata la reazione di Henry asimmetrica13,15,17,18,34 e
8) quando vengono usate le immine al posto dei composti carbonilici come substrati, avviene la reazione di aza-Henry a dare nitroammine; tramite riduzione delle nitroammine, vengono ottenute diammine vicinali.
R1 = alchile, arile, CO2R, alchenile; R2, R3 = alchile, arile, H; base = NR3, DBU, DBN, PAP, TMG, KF, TBAF, Al2O3, La3(OR)9, NaOH, NaOR, amberlyst A-21, etc.
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