PaNiCo_91
2009-12-08 14:04
Salve a tutti vorrei chiedervi alcune delucidazioni in merito alla preparazione di un vetirno istologico ( confido nel tuo sapere Francesca )
Allora tutte le informazioni che mi sono pervenute in merito a ciò arrivano da questo testo I preparati microscopici e da "Teniche Istologiche e istochimiche" di V.Mazzi ( le ho prese dall'anteprima con google libri visto che aimhé non lo possiedo, ma quasi quasi lo compro). Le mie perplessita sono relative maggiormente a un aspetto, ovvero le tempistiche, da come si può notare dall'immagine allegata che ho tagliato dal primo libro che vi ho citato di Marco Brusadin ( non me ne voglia per il tagliuzzamento ma era troppo lungo riscrivere il tutto..) lo scoglio in merito a ciò sta nella fissazione, nella disidratazione e nell'inclusione in paraffina, tu cosa ne pensi di questa tempistica? Di quanto si può sforare soprattutto nelle prime due fasi come tempi? Hai qualche consiglio da darmi?
Questa è l'immagine e corrisponde alle pagine 25 e 26 del testo sopracitato:
Grazie mille
thechemicalsistem
2009-12-08 14:16
ma queste operazioni oltre a richiedere molto tempo, sono necessari strumenti particolari come il microtomo, per ottenere delle "fettine" il piu sottili possibili...ora dovrei fae uno stage nei lab di citologia dll'spedale, infatti per i tempi non l'abbiamo eseguita nemmeno a scuola...
PaNiCo_91
2009-12-08 14:19
Io mi sono organizzato di tutto punto.. ho tutto ciò che può servire, pure il microtomo.
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Chiaro che non è un ultramicrotomo, ma dovrebbe fare il suo dovere!
thechemicalsistem
2009-12-08 14:21
kakkio!!! e dove l'hai preso?? cmq ci sono altre tecniche "un po" piu veloci...ora do un occhita ai miei testi e ti dico....
Francesca
2009-12-08 14:23
La risposta è semplice e potrebbe rispondere chiunque abbia un pò di dimestichezza con le materie scientifiche:
se la tolleranza nei tempi è ad esempio dell' 1%, questa su 20 ore è un determinato tempo, mentre su 1 ora o su 5 minuti è molto meno....
Il Mazzi è un ottimo testo, come anche il Beccari-Mazzi, purtroppo non se ne trovano più in giro.... o sempre più difficilmente... attieniti ai protocolli specialmente all' inizio....
Con un microtomo a mano difficilmente riuscirai a fare sezioni istologiche decenti....al massimo riuscirai per la microscopia vegetale...
A presto
ciauzzzzzzzz :-)
PaNiCo_91
2009-12-08 14:35
Grazie della risposta, allora, per la storia della tolleranza ci ero arrivato anche io, la cosa mi pare abbastanza ovvia, a me interesserebbe sapere se quelle 6 ore in alcool a X° possono essere dilungate a 12 o a 24, si, sapevo del fatto che con un microtomo manuale è abbastanza difficile riuscire a fare delle sezioni decenti, ma con il tempo e varie prove spero di farcela.. anche se non viene una fettina sottilissima mi va bene lo stesso, alla fin dei conti voglio divertirmi, mica competere con apparecchiature di migliaia di euro..
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Comunque il microtomo l'ho acquistato da otticaturi ( www.otticaturi.it )
Francesca
2009-12-08 14:38
si indubbiamente il microtomo manuale è molto divertente, per aumentare la compattezza del "sezionato" utilizza del sanmbuco, oppure dei tubicini di polistirolo hd, il resto è un buon rasoio e mano decisa... meglio con le radici di pianta...
PaNiCo_91
2009-12-08 14:44
Si, con il polistirolo ho già provato e funziona abbastanza bene, avevo creato delle listelle sottilissime che avevo avvolto attorno a ciò che avevo incluso e con una lama che era con il microtomo affilatissima mi son messo a tagliare, le fettine le ho buttate perchè l'inclusione non l'avevo fatta molto bene, ovvero in alcune parti il pezzo era ancora impregnato di xilene, avrò fatto 4 ore anziche 6 per vedere un poco com'era usare il microtomo, non avevo resistito .
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Per le tempistiche della disidratazione che mi dici? dopo aver fissato per ogni passaggio della serie degli alcoli posso lascarli lì un poco di più? Perchè sennò bisogna stargli attaccati per 3 giorni di fila ininterrottamente O.o
PaNiCo_91
2009-12-08 17:42
Ma voi vetrini di questo tipo come li preparate? Lo fanno della macchine o siete voi stessi a farlo? Io te l'ho chiesto perchè avevo letto in giro che praticamente non vi sarebbero problemi anche a lasciarlo lì un pò di più.. l'alcool etilico disidrata fin quando riesce e l'indurimento dovuto ad esso è minimo in confronto con quello che si è avuto durante il fissaggio, però volevo avere conferma.. I protocolli vostri come sono per quanto riguarda le tempistiche della serie ascendente degli alcoli? Francesca scusami se ti assillo
Un altra questione importante è l'etanolo assoluto, come penso molti di voi sapranno l'etanolo assoluto oltre ad essere molto costoso rimane assoluto ben poco, perchè è igroscopico, dunque con il vapore acqueo presente nell'ambiente ci impiega poco a perdere di titolo..
Io avevo trovato una tecnica per poterno ottenere, non assoluto ma all'incirca, che consisteva nell'utilizzo di CuSO4 anidro, io ho provato questa tecnica, ma sono abbastanza in dubbio sulla qualità di ciò che si ottiene, qualcuno ne conosce un altra per disidratare l'alcool a 95° che impiegni magari qualche altro composto igroscopico?
Grazie mille
Francesca
2009-12-08 17:47
I protocolli che hai vanno bene.... per l' alcool va bene il 95% e non starti ad assillare...
In quasi tutte le strutture sono i tecnici di laboratorio a preparare vetrini (sempre meno i medici), i medici guardano e refertano....
Dott.MorenoZolghetti
2009-12-08 19:18
E' praticamente indispensabile attenersi ai protocolli, specie per quanto concerne la fissazione del pezzo.
Poi dipende dal "pezzo": vegetale o animale? Le cose cambiano e non di poco.
L'alcol assoluto è indispensabile, poichè passare dall'alcol a 95° allo xilene è DISASTROSO, se poi è necessaria l'inclusione in paraffina...è una CATASTROFE.
Le macchine (processatori) eseguono tutti i passaggi in automatico.
I seguenti utenti ringraziano Dott.MorenoZolghetti per questo messaggio: Francesca
PaNiCo_91
2009-12-08 19:29
Grazie della risposta moreno, si, sulla fissazione è sicuramente così, ho visto che esistono tante di quelle miscele fissative per tante di quelle tipologie di tessuto da fissare che non si finisce più, quelle cromiche, osmiche e chi più ne ha più ne metta.. la mia perplessità stava più che nella fissazione appunto nella serie ascendente degli alcoli, però pensavo un giorno faccio la serie dell'alcol a 80, il giorno dopo faccio quella a 85 e così via.. e ogni volta metto il pezzetto in un contenitore ermetico per evitare che l'umidità agisca su di esso. Per denaturare l'alcool cosa consigli di facile ed efficiente?
PS: per il pezzo proverei animale...
Grazie mille
Dott.MorenoZolghetti
2009-12-08 19:35
Il metodo al solfato di rame anidro è buono (per l'istologia), magari ripetendolo diverse volte e poi distillando il prodotto anidro su altro solfato fresco. In alternativa ci sono i setacci molecolari, il cloruro di calcio, il solfato di calcio e poi altri mezzi più complicati (benzene, magnesio, ecc.).
Sui tempi di disidratazione tutto dipende dalle dimensioni del pezzo: più è piccolo, più rapidamente si disidrata. Un eccesso di permanenza, solitamente, non crea problemi, ma dipende anche dal fissativo usato e dal tipo di tessuto animale (non sono tutti uguali i tessuti).