I seguenti utenti ringraziano zodd01 per questo messaggio: Mario, quimico, Claudio, Raffaele
Più che le reazioni chimiche coinvolte, mi piacerebbe conoscere le reazioni delle eventuali femmmine presenti in casa.
saluti
Mario
La fase incolore del pirolizzato solidifica nel congelatore mentre la fase giallino - verdognola no.
Il tutto pesa 2,5 g ed ha un volume di circa 2,8 ml di cui la fase colorata è solo 0,4 - 0,5 ml.
Credo che la fase incolore sia costituita perlopiù da acqua mentre la meno densa dai vari idrocarburi prodotti dalla decarbossilazione.
Al momento non ho altro sapone per ripetere l'esperimento. Quali saggi potrei eseguire con così poco materiale ?
@ Mario: sono fortunato, le femmine della casa non sono infastidite dagli esperimenti.
marco the chemistry
2015-01-02 19:10
la fase solida non può essere costituita anche da chetoni che si formano per condensazione di Piria, di solito si usano i sali di calcio o bario, ma con il sodio potrebbe venire comunque!
Io per fortuna per ora ho una sola femmina in casa e intorno (madre) che non rompe più di tanto, certo quando gira qualche mercaptano...
Per fase solida intendi quella che congela in freezer ?
Che io sappia i chetoni si formano bene con il calcio o altri metalli alcalino terrosi. Non escludo che possano formarsi anche con il sodio.
Do un occhiata alla mia fonte e ti faccio sapere meglio.
Ci vorrebbe una saggio per il carbonile.
Suggerimenti ?
marco the chemistry
2015-01-02 21:29
sìsì, quella che congela! L'altra sarà quasi sicuramente acqua. Beh per il carbonile si può usare il bromo, ma bisogna essere sicuri di non avere doppi legami....e lì ci sono sicuramente...boh altri metodi semplici non saprei... un buon IR con la banda del carbonile grossa come una casa sarebbe il top!
Quella che congela è la fase incolore che credo sia fatta perlopiù d'acqua. L'altra non congela.
Ho riguardato la fonte. Per i saponi parla solo di sali di calcio e sì, dice che oltre a essere presenti chetoni il resto del pirolizzato somiglia al gasolio.
Ho modificato il primo messaggio inserendo la fonte da cui mi è partita l'idea per l'esperimento.
Serve un libro di saggi, alla triennale non ne ho imparati molti.
Rocco451
2015-03-02 10:05
Salve, ho trovato un articolo interessante che parla della pirolisi dei saponi.
Lo trovate a questo link: http://opac.tistr.or.th/Multimedia/Web/0032/wb0032064.pdf
spiega come può essere usata la pirolisi dei saponi vegetali per ottenere biocombustibili
Riccardo
Axeldt95
2015-03-02 14:02
zodd01 ha scritto:
Ci vorrebbe una saggio per il carbonile.
Suggerimenti ?
Per il riconoscimento del gruppo carbonilico si potrebbe utilizzare la 2,4-dinitrofenilidrazina che dà un precipitato giallo-arancio in presenza di aldeidi o chetoni. Se non è già presente nel reagentario, può essere un'idea per una nuova ed utile sintesi!
@ rocco451:
Interessante quell'articolo, ne ho letti diversi che parlano dell'uso dei pirolizzati di saponi o olii come combustibili. L'articolo stesso che ho citato parla di ' diesel - like fuel '. E' facilmente intuibile che si potrebbero trasformare rifiuti come gli olii alimentari esausti ( presi da paninerie - ristoranti ecc... ) in risorse invece di buttarli inquinando o pagare fior di quattrini per smaltirli. Con la metà o forse meno dei denari necessari per smaltirli potremmo convertirli in carburanti per caldaie e capace con opportune modifiche pure per autotrazioni. Ma ai nostri governanti non ci arriva questo pensiero.
@ axel
Preferirei comprarlo un reagente del genere. Hai la procedura di esecuzione del saggio ?
Axeldt95
2015-03-02 16:23
zodd01 ha scritto:
Preferirei comprarlo un reagente del genere. Hai la procedura di esecuzione del saggio ?
La soluzione di reattivo di Brady si prepara sciogliendo 2,0 g di 2,4-dinitrofenilidrazina in 100 mL di metanolo, quindi si aggiungono lentamente 4,0 mL di acido solforico concentrato. La soluzione appare di colore giallo; l'eventuale solido non disciolto si rimuove per filtrazione.
Il saggio prevede l'aggiunta di un paio di gocce di sostanza incognita a 3 mL di reattivo di Brady.
La formazione del precipitato è generalmente molto veloce (agitare!) ma è consigliabile comunque attendere anche una decina di minuti nel caso in cui non si verifichi istantaneamente la precipitazione.