ti scrivo le regole che conosco io, ok? così ripasso 1po' e ragioniamo assieme.
allora...
premesso che dò per scontato tu sappia la nomenclatura di eterocicli da 3 a 8 termini, sia insaturi che saturi, procediamo
1. in un sistema monociclico monoetero, l'eteroatomo occupa la posizione 1.
2. quando lo stesso eteroatomo è presente più di una volta in un anello, la numerazione viene scelta in modo da assegnare agli eteroatomi i numero più piccoli.
3. se un anello contiene due o più eteroatomi, la posizione 1 viene assegnata a quello con priorità maggiore secondo l'ordine ossa > tia > aza. La numerazione successiva viene quindi scelta in modo da dare agli eteroatomi i numero più piccoli.
alcuni sitemi eterociclici nel massimo grado di insaturazione contengono un atomo di carbonio o azoto senza legami multipli; in questi casi si possono avere più isomeri che differiscono solo per la posizione dei legami multipli e quindi di un atomo di idrogeno. i diversi isomeri sono individuati premettendo al nome il numero della posizione occupata dall'idrogeno, seguito dalla leggera H scritta in corsivo. a questa posizione deve esser assegnato il numero più basso possibile.
lo stato di idrogenazione, rispetto alla forma con il massimo grado di insaturazione, è indicato coi prefissi diidro, tetraidro, esaidro, etc., accompagnati dai numeri delle posizioni idrogenate.
la forma toltamente priva di insaturazioni ha spesso un suo nome IUPAC.
sistemi eteropoliciclici in cui un lato è comune a due anelli sono detti fusi o condensati.
Sebbene esistano nomi IUPAC precisi per molti di essi, esistono comunque norma che consentono di assegnare in modo univoco il nome a qualunque sistema eteropoliciclico condensato.
Innanzitutto, bisogna individuare il componente base servendosi delle regola che verranno poi elencate. I lati del componente di base, che può essere anche un sistema benzocondensato se ha un proprio nome, vengono individuati con le lettere dell'alfabeto, essendo a il lato 1-2, b il lato 2-3, e così via. La lettera corrispondente al lato di fusione viene anteposta al nome del componente di base ed è a sua volta preceduta dai due numeri che individuano le posizioni dell'altro componente coinvolte nella fusione. La lettera (in corsivo) e i numeri vengono scritti separati da un trattino e racchiusi in parentesi quadre. A monte di tutto, viene posizionato il prefisso che designa l'eterociclo che non fa da componente di base; esso generalmente corrisponde al suo nome scritto con la lettera o finale. Molte volte il prefisso è convenzionale, come nei casi indicati sotto:
benzo per indicare benzene
nafto per indicare naftalene
furo per indicare furano
tieno per indicare tiofene
imidazo per indicare pirazolo
pirido per indicare piridina
pirimido per indicare pirimidina
chino per indicare chinolina
isochino per indicare isochinolina
cinno per indicare cinnolina
Scelta del componente di base
Regole a cascata:
I. eterociclo contenente azoto
II. eterociclo con l'eteroatomo a più alta priorità
III. eterociclo contenente il maggior numero di aneli
IV. eterociclo con l'anello singolo più grande
V. eterociclo avente il maggior numero di eteroatomi di qualsiasi specie
VI. eterociclo avente la maggior varietà di eteroatomi
Numerazioni posizioni
Il sistema condensato ha una sua propria numerazione che non corrisponde a quella degli eterocicli componenti.
Occorre prima disegna il sistema policiclico rispettando la seguente convenzione:
- il maggior numero di anelli deve trovarsi su una fila orizzontale
- il maggior numero di anelli deve trovarsi nel quadrante in alto a destra
- se due o più orientazioni soddisfano queste condizioni, viene scelta quella che ha meno anelli nel quadrante inferiore sinistro
La numerazione, a questo punto, inizia dal primo atomo, non impegnato nella fusione, in posizione antioraria dell'anello superiore destro e procede ruotando in senso orario. Se le posizioni di fusione sono costituite da atomi di carbonio, prendono il numero dell'atomo precedente seguito dalla lettere a, b, c, etc.; gli atomi interni seguono il numero più alto.
Qualora ci siano più possibilità, valgono le seguenti regole:
* il numero dato agli eteroatomi deve essere il più basso possibile
* il numero minore appartiene all'eteroatomo con priorità maggiore
Anche per i sistemi eteropoliciclici, pur nel massimo grado di insaturazione, si può aver necessità di specificare una posizione ridotta.
Resta da sottolineare che nei sistemi benzocondensati la posizione 1 non corrisponde necessariamente ad un eteroatomo, a differenza di quanto avviene nei sistemi monociclici.
Detto questo, a me personalmente e senza offesa, pare che tu non abbia capito tali regole.
Nel primo caso io non vedo nessun naftalene ma casomai un benzene condensato ad un indolo.
Nel secondo caso una naftotriazina.
Lascio a te il divertimento...
Perdona il ritardo.....
Queste regole ,seppur non precisamente le avevo capite diciamo...
nafto [1,2-b] azolo ( non so perchè naftalene e non indolo + benzene come lo hai definito tu )
nafto [2,1-d] 1,2,3-triazina in questo caso non capisco assolutamente il perchè della numerazione 2,1....ed è la cosa che ho capito meno...Io onestamente avevo letto che sarei dovuto partire a numerare dal carbonio del vertice piu in alto a destra ( praticamente avrei dato alle facce di fusione con eterociclo il numero 3,4...
Quei nomi non li ho dato io,lo ribadisco,ma i ha dati il mio docente,e non è stato 1 mio errore,ho chiesto e tutti hanno scritto la medesima cosa e lui lo ha ripetuto piu vole quel nome...