Max Fritz
2011-12-27 16:58
I ligandi del genere salen vengono solitamente sintetizzati a partire da un'aldeide aromatica e una diammina. Quello qui riportato è forse il più semplice della categoria. Facendo reagire la salicilaldeide con 1,2- o 1,3-diaminobenzene si ottengono i ligandi del tipo Salph, mentre il salen più utilizzato si ottiene per reazione tra 1,2-diaminobenzene e una salicilaldeide di-terz-butil sostituita. Questi composti, come tutti i ligandi, sono in grado di coordinare con particolari cationi. Il (R,R)-(-)-N,N'-bis(3,5-di-terz-butil)cicloesandiamminocobalto (II), ad esempio, trova impiego in particolari risoluzioni racemiche. Preciso infine che la procedura di cui disponevo inizialmente per la sintesi di tale composto faceva uso di benzene; chiedendo consiglio a quimico (che ringrazio molto), mi ha inviato una metodica alternativa che utilizza etanolo 95% e si è rivelata particolarmente efficace, sotto molti aspetti, come poi dirò. Reagenti: -Salicilaldeide -Etilendiammina -Etanolo non denaturato 95% Procedura: In un pallone da 500mL a 3 colli (andrebbe ugualmente bene uno a 2 colli) si versano 110mL di etanolo 95%. Si tappa uno dei due colli laterali, si mette un refrigerante a ricadere in quello centrale e si equipaggia il terzo con un imbuto gocciolatore normalizzato. In questo si versano 12mL esatti di salicilaldeide. L'etanolo viene portato ad ebollizione e la salicilaldeide aggiunta in una sola volta tramite l'imbuto. Si sciacqua velocemente quest'ultimo con 5mL di etanolo (che verranno poi lasciati cadere nel pallone di reazione) e si aggiungono più rapidamente possibile 4mL di etilendiammina, agitando costantemente la miscela. La reazione sarà un po' violenta all'inizio, poi il riflusso tornerà moderato. Si versano altri 5mL di etanolo tramite l'imbuto gocciolatore per far reagire tutta l'ammina. La soluzione avrà raggiunto una colorazione gialla molto intensa, e inizierà presto a lasciar precipitare delle scagliette dall'aspetto dorato molto molto lucente (continuare ad agitare l'intero sistema, anche manualmente se serve): Si continua il riflusso per una decina di minuti, sempre mescolando. Poi si lascia raffreddare e si pone il recipiente in bagno a ghiaccio. Quando il liquido è ben freddo, si filtra il precipitato cristallino. Per rimuovere la salicilaldeide non reagita, lo si lava con poco etanolo 95% a 0°C. Il prodotto viene fatto asciugare all'aria fino a che non tende più ad aderire ad una superficie in vetro. Osservazioni: L'eccezionale resa di 14,38g di prodotto secco corrisponde al 91% della teorica sulla base dell'etilendiammina (reagente in difetto). La metodica con benzene dava rese dell'80%, impiegando quantitativi 10 volte inferiori. Il prodotto, con molte probabilità, sarà fluorescente agli UV: mi riservo di accertare al più presto questa proprietà dedotta dal suo aspetto alla luce solare. Appena ne avrò l'occasione, ne spenderò qualche grammo per farci un complesso. La molecola: Fonti: - Procedura passatami da quimico: Porre 6 mL di etanolo al 95% in un pallone opportuno a fondo tondo corredato di una ancoretta magnetica. Scaldare l'etanolo ad ebollizione su un bagno ad olio o a sabbia mentre si agita magneticamente. Immediatamente, mentre si continua sia il riscaldamento che l'agitazione, aggiungere 0.60 mL (5.6 mmol) di salicilaldeide seguiti da 0.20 mL (2.8 mmol) di etilendiamina (98%). Agitare la soluzione per 5 min e quindi raffreddare in un bagno di ghiaccio tritato/acqua fredda per precipitare il ligando, di colore giallo. Filtrare la miscela di reazione con un imbuto Hirsch e lavare i cristalli con poco etanolo freddo. Asciugare i cristalli il più possibile sul filtro usando eventualmente il vuoto, e quindi raccoglierli dispondendoli bene su un pezzo di carta da filtro per asciugarli all'aria. - http://illumina-chemie.de/22-ethylen-bis%28nitrilomethyliden%29-diphenol-%28salen%29-t2381.html
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