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Mario
2013-09-16 19:56
Oggi, mentre effettuavo la consueta sarchiatura quotidiana, ho riportato alla luce una vecchia moneta. Dopo averla pulita ad ultrasuoni con l'aiuto un detergente moderatamente alcalino ho subito provveduto ad immortalarla:
Si tratta di una comunissima moneta da 1 lira, coniata nel 1922 sotto il regno di Vittorio Emanuele III. La scritta BVONO sul retro significa che fu emessa per sopperire alle spese di guerra.
Come potete notare presenta numerosi segni di corrosione e graffi vari, cosa che ne abbassa il valore a frazioni di Euro. Il diametro è di 26,5 mm con bordo zigrinato e pesa 7,75 g (nuova 8).
La cosa interessante è però la sua composizione chimica, in nichel al 97,5 %. Quasi quasi mi viene la voglia di trasformarla in solfato....
saluti
Mario
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zodd01
2013-09-16 22:18
Ma dai, è un pezzo di storia.
Un altro pezzo di nichel lo trovi.
Beefcotto87
2013-09-17 07:51
Qualche monetina "random" la posseggo anche io!
500 Lire Argento Caravelle 1960 (Italia)
1 cent 1961 Lincoln (USA)
5 pesetas 1957 Francisco Franco (Spagna)
10 pfennig 1950 (Germania)
50 lipa 2003 (Croazia?)
20 centu 1997 (Lituania)
Ho inoltre un paio di 10 centesimi di euro argentanti, presumibilmente sono stati trattati con qualcosa che non so, ricoperti di Zn forse...
quimico
2013-09-17 09:11
Mario se fosse stata in buono/ottimo stato, avrebbe avuto un valore maggiore immagino... Quanto? È pura curiosità.
Anche io possiedo monete regalatemi da zii e nonni...
Mario se fosse stata in buono/ottimo stato, avrebbe avuto un valore maggiore immagino... Quanto? È pura curiosità.
Se siamo in condizioni fior di conio (FDC) possiamo averla per 30 Euri, difficilmente di meno.
In condizioni BB, cioè ancora molto buona, siamo sui 5-10 Euri.
Se la valutazione è solo discreta (D) 3 Euri possono bastare.
saluti
Mario
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TrevizeGolanCz
2013-09-17 17:30
Penso che sebbene abbiano un valore basso a causa dei graffi siano sempre un ricordo, o, nel caso siano state acquistate, un pezzetto di storia seppur poco significante.
Anch'io ho le monete d'argento del 61-66, penso che non esista nonno al mondo che non ne abbia salvata almeno una !
Degne di nota ho:
10 c. italiane del 1925 (l'ape laboriosa)
20 L. del 1943 recanti il viso di Mussolini e la celebre frase "meglio vivere un giorno da leone che cento anni da pecora"
5 cent Francesi del 1876 che classificherei DB (da buttare) tale è l'usura!
cofanetto della zecca monete canadesi 1980
cofanetto della zecca monete americane 1984
ps. Beefcotto87, solo a valore informativo, le Lipe (sì sono croate ^^)hanno un valore mostruosamente basso, 100 Lipe=14 centesimi di Euro. però son sempre belle da avere !
Mario
2013-09-17 18:56
Ho deciso di non dissolverla più nell'acido.
Dopotutto il suo valore riflette le traversie passate e le ingiurie patite sottoterra.
Riesaminandola attentamente al microscopio stereoscopico (lo spettacolo è assicurato) si possono leggere le firme del disegnatore e dell'incisore.
Il primo è di un certo G.Romagnoli (di nome Giuseppe), famoso e impareggiabile medaglista e scultore le cui opere sparse in tutto il mondo sono testimoni imperituri della sua grandezza. Furono opera sua, per quasi 50 anni e fino a metà del XX secolo, la maggior parte delle monete italiane.
A mio avviso, la sua migliore realizzazione rimane il monumento commissionatogli dall'International Telecommunication Union e successivamente inaugurato a Berna nel 1922. Le figure rappresentate (la conoscenza, la famiglia, il lavoro, la sofferenza e la fertilità) sono in bronzo su base in granito grigio. Lunga fu anche la sua vita, si spense a Roma ultranovantenne.
Meno nota, per presumibili ragioni di riservatezza legate alla sua attività professionale, è la vicenda terrena di A.Motti inc. (di nome Attilio Silvio, dove inc sta per incisore). Insigne xilografo, incisore e scultore, fu nominato, proprio un secolo fa, incisore capo della Regia zecca.
Ecco un ingrandimento della moneta che evidenzia quei nomi così illustri:
Ho cercato di fare del mio meglio per renderla decifrabile, ma l'usura e il tempo lentamente cancellano il ricordo.
Penso che sebbene abbiano un valore basso a causa dei graffi siano sempre un ricordo, o, nel caso siano state acquistate, un pezzetto di storia seppur poco significante.
Anch'io ho le monete d'argento del 61-66, penso che non esista nonno al mondo che non ne abbia salvata almeno una !
Degne di nota ho:
10 c. italiane del 1925 (l'ape laboriosa)
20 L. del 1943 recanti il viso di Mussolini e la celebre frase "meglio vivere un giorno da leone che cento anni da pecora"
5 cent Francesi del 1876 che classificherei DB (da buttare) tale è l'usura!
cofanetto della zecca monete canadesi 1980
cofanetto della zecca monete americane 1984
ps. Beefcotto87, solo a valore informativo, le Lipe (sì sono croate ^^)hanno un valore mostruosamente basso, 100 Lipe=14 centesimi di Euro. però son sempre belle da avere !
Sono tutte monete che raccatta mia nonna mentre conta i soldi delle offerte della chiesa locale
FrancescoReb
2013-09-18 12:46
L'unica moneta degna di nota che ho nella mia piccolissima collezione è questa sterlina d'oro inglese del 1904..
Dovrebbero essere all'incirca 8g di oro.. qualcosa dovrebbe valere.. penso proprio che la venderò a breve per finanziare l'acquisto del microscopio!
L'unica moneta degna di nota che ho nella mia piccolissima collezione è questa sterlina d'oro inglese del 1904..
Dovrebbero essere all'incirca 8g di oro.. qualcosa dovrebbe valere.. penso proprio che la venderò a breve per finanziare l'acquisto del microscopio!
Dovrebbe essere una sterlina coniata sotto il regno di Eduardo VII (figlio della regina Vittoria); il disegno mostra sul verso San Giorgio che sconfigge il drago (da un disegno di B. Pistrucci) , e sul recto la capoccia Re Eduardo VII .
La tiratura totale è stata di 21.367.471 pezzi in tutto l'impero britannico di allora
Il suo valore si aggira sui 200 / 210 €. ( Fonte: http://www.sterlina-oro.com/sterlina_oro/re_edoardo_settimo_king_edward_7/sterlina_oro_1904.php )
Dott.MorenoZolghetti
2013-09-19 20:49
Le monete hanno sempre un certo fascino, molto più tangibile di quello dei francobolli. Io, se le avessi, le conserverei per i posteri. Io ho solo alcune piccole cipree, di esiguo valore, temo.
Mario
2013-09-20 20:43
Buonasera,
dopo il fortunato ritrovamento di qualche giorno fa, riflettendo sul fatto che dove ce n'è una è probabile che ce ne siano altre, ho preso il cerca metalli e mi sono messo all'opera.
Dopo un paio d'ore sono finalmente riuscito nell'impresa.
A prima vista si capiva appena che era una moneta, viste anche le sue piccole dimensioni (diametro di poco inferiore ai 20 mm) e lo spessore davvero sottile, così l'ho immersa nel bagno ad ultrasuoni per rimuovere le incrostazioni e tentare di identificarla.
Ecco la foto del retro:
Si tratta di una moneta da un soldo, emessa sotto il regno di Vittorio Amedeo III.
Si può ancora riconoscere la croce piana con corone alle estremità e le quattro crocette mauriziane. In alto la data (1781) tra due rosette a cinque petali, il tutto circondato dalla scritta (solo parzialmente decifrabile) VIC.AM.D.G.REX.SAR.CYP.ET.IER che significa Vittorio Amedeo per grazia di Dio re di Sardegna, Cipro e Gerusalemme.
Domani vi illustrerò la parte opposta, non meno interessante.
saluti
Mario
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Mario
2013-09-21 09:09
Terminiamo oggi la descrizione di questa moneta.
La parte frontale reca il nomogramma delle lettere V A (Vittorio Amedeo) particolarmente elaborato e sormontato da una corona. Ai lati le diciture S e I indicanti il valore (soldi 1). Esterna e circolare la scritta, molto consunta e parzialmente leggibile, DUX.SAB.ET.MONTISF.PRINC.PED (significa Duca di Savoia e Monferrato, Principe di Piemonte).
Uno sguardo attento rivela due particolarità. La patina, residua dal trattamento con ultrasuoni, di colore verde bluastro, un chiaro indizio della presenza del rame nella lega e la direzione preferenziale delle fibre (nella foto visibili quasi in orizzontale) , cosa che rivela il tipo di lavorazione prima della coniatura (trattamento di laminazione).
E' stata la particolare composizione della lega usata, a base di Ag-Cu con il 9,5% di Ag a permettere di conservarla relativamente bene, nonostante la permanenza per oltre due secoli in un terreno a pH acido. Il colore evidenzia infatti che in superficie è rimasto solo l'argento, mentre il rame è andato selettivamente a formare la fragile patina esterna.
saluti
Mario
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Dott.MorenoZolghetti
2013-09-21 15:39
Bella, molto interessante. E io che vado solo a funghi!
Ermete
2013-10-16 15:38
Oh che bello, qualcun altro che si interessa di chimica e monete
Io colleziono e studio monete antiche da molti anni, (antiche antiche, non nel senso di "vecchie"
In genere sarebbe meglio evitare di togliere la patina e pulirle a nuovo, ad ogni modo, visto che ormai sono rimaste delle antiestetiche macchie verdi di rame, si potrebbe provare a fare qualche bagnetto in EDTA tetrasodico e spazzolare con spazzolino a setole morbide