Beefcotto87
2012-06-01 11:03
IL SANGUE
Il sangue è un particolare tipo di tessuto connettivo, che ha particolari caratteristiche: non è come gli altri tessuti connettivi, ma consta di una matrice liquida, il siero ed il plasma, e ed una parte corpuscolata, composta da cellule diverse con diverse funzioni; la matrice e la parte corpuscolata si dividono circa, rispettivamente, nel 54% e nel 46%.
Il sangue ha importanti funzioni: trasporto di una gran quantità di sostanze, sia disciolte nella matrice che trasportate dalla componente cellulare (Ormoni, ossigeno, anidride carbonica, ecc...), azione respiratoria grazie al trasporto di ossigeno ed anidride carbonica dai polmoni ai tessuti e viceversa, azione depuratrice grazie al trasporto nel sangue di sostanze al fegato ed al rene (filtri per il sangue), difesa contro i microorganismi invasori grazie alla presenza di cellule del sistema immunitario, regolazione del pH, regolazione della pressione osmotica e di quella arteriosa, mantenimento della temperatura corporea grazie alla contrazione ed alla dilatazione dei vasi, conservazione dell'equilibrio idro-salino.
Il sangue ha anche delle caratteristiche particolari: ha matrice liquida (circa il 54% del totale), esiste in ragione di circa 5-6 litri per individuo (Variabile), è molto ricco di proteine, ormoni, ioni ed altri metaboliti, contiene fattori di coagulazione che aggregano le cellule (eritrociti) in coaguli al cambiamento di ambiente o in condizioni patologiche, gli eritrociti hanno la capacità di legare l'ossigeno e l'anidride carbonica in maniera reversibile grazie all'emoglobina e possiedono antigeni specifici per ogni individuo, attualmente usati per la differenziazione nelle trasfusioni.
Matrice Extracellulare = Questo è un particolare tipo di matrice extracellulare, composta principalmente da due tipologie che coesistono ma sono separabili con metodi di laboratorio: il plasma ed il siero; il plasma differisce dal siero principalmente per la presenza di una proteina, il fibrinogeno, precursore di un fattore molto importante della coagulazione, la fibrina. In genere il plasma (come il siero) si ottiene tramite centrifugazione del sangue e successiva eliminazione della parte corpuscolata; la parte liquida rimanente contiene un gran numero di costituenti: 1- Al 90% è composto da acqua; 2- Al 6-8% è composto da proteine (il fibrinogeno è il più diffuso elemento proteico del plasma, l’albumina del siero; sono proteine con cariche elettriche, quindi studiate con l’eletroforesi) derivanti dal fegato o dalle plasmacellule (solo immunoglobuline); 3- Quantità variabili di lipidi, zuccheri, ioni e metaboliti di scarto.
Nella fattispecie, nel plasma e nel siero si trovano importanti proteine, come il fibrinogeno (precursore della fibrina, proteina coinvolta nella coagulazione), l’albumina sierica (riserva proteica, proteina trasportatrice di sostanze idrofobe e importante per il mantenimento della pressione osmotica), α-2-macroglobulina (proteina inibitrice delle proteasi), transferrina (proteina trasportatrice del ferro libero), lipoproteine (famiglia di proteine plasmatiche deputate al trasporto di lipidi ed altre sostanze nel sangue), α-fetoproteina (proteina fetale presente in situazioni patologiche come disfunzioni epatiche ed in gravidanza nella madre, a volte usata come marker per tumori embrionali), CEA (Antigene Carcino-Embrionario, usata come marker per carcinomi degli adulti, presente nel feto prima della nascita); si trovano anche glucidi come il glucosio (la sua quantità nel sangue è detta glicemia e in condizioni normali il glucosio rappresenta circa lo 0.8-1.2% del totale), lipidi associati a proteine e vari ioni (Na+, K+, Cl-, Ca2+, (PO4)3-, HCO3-, ecc…) che garantiscono l’equilibrio idro-salino ed il pH. Il siero viene preparato in genere lasciando coagulare il campione di sangue e raccogliendo il liquido rimasto.
Componente Cellulare = La componente cellulare del sangue è divisa principalmente in tre grandi linee:
1- Linea Rossa = Si tratta della componente corpuscolata maggiore del sangue, il cui esponente più importante è l’eritrocita: gli altri esponenti minori sono forme immature degli stessi eritrociti. Queste cellule hanno forma particolare per via della loro funzione di trasporto e della mancanza del nucleo, infatti la forma biconcava aumenta il rapporto superficie/volume, aumentando quindi anche la capacità di legare le molecole di ossigeno ed anidride carbonica, hanno dimensioni di circa 10 (7-8) µm, non hanno nucleo, posseggono solo il reticolo endoplasmatico (nella forma matura), hanno una membrana altamente deformabile (spectrina) e contengono emoglobina in gran quantità. La proteina specifica della funzione dell’eritrocita è l’emoglobina, una proteina quaternaria composta da due dimeri di sub-unità α/β, sub-unità che contengono a loro volta una molecola di protoporfirina (gruppo eme) che coordina un atomo di Fe2+ che a sua volta lega in maniera reversibile l’ossigeno e l’anidride carbonica (ossiemoglobina e deossiemoglobina), ha colore rosso ed è solubile in acqua; fra le altre proteine che si possono trovare sulla membrana dell’eritrocita abbiamo le glicoporine che trasportano i gruppi glucidici, la spectrina, importante molecola dello scheletro della membrana, è un eterodimero composto da due sub-unità simili che si associano testa-testa per formare un tetramero, questo tetramero a sua volta si associa coda-coda con altri tetrameri e con filamenti di actina cellulare (anche con altre proteine del citoscheletro) per dare una rete flessibile che permetta alla cellula di deformarsi; un’altra proteina importante è la banda 3 (la banda 3 è una grossa banda evidenziabile con elettroforesi su gel e blu di Coomassie, ed è formata da una proteina con peso di circa 100000 Dalton), avente funzione di trasporto di anioni (Cl-, HCO3-), permettendo quindi anche lo scambio di gas disciolti con i tessuti. Gli eritrociti si trovano nel sangue di una persona sana in ragione di circa 4-5 x 10^6 per mm^3; hanno un metabolismo ridotto (anche vista la mancanza di organelli specifici come i mitocondri) ed essenzialmente anaerobio, usano infatti la poca energia prodotta (la reazione che produce energia è la glicolisi anaerobia, che invece di proseguire nel ciclo di Krebs, trasforma il piruvato, prodotto energetico finale della via glicolitica, in lattato, prodotto finale della fermentazione lattica, che successivamente viene interconvertito a piruvato grazie alla LDH1, la lattato deidrogenasi) per mantenere l’ambiente intracellulare ridotto (grazie agli enzimi meta-emoglobina reduttasi e glutatione reduttasi) e per la pompa sodio-potassio (mantenere i gradienti elettrolitici). Gli eritrociti hanno una vita media di circa 120 giorni in circolo, passati i quali vengono degradati nel fegato e nella milza, mentre hanno origine nuovi eritrociti dal midollo osseo rosso (emopoietico).
2- Linea Bianca = Presenti in quantità nettamente inferiore rispetto agli eritrociti, le cellule della linea bianca si trovano però di diverso tipo e funzione, pur facendo tutte parte del sistema immunitario; in questo caso le cellule sono tutte nucleate, posseggono RER, apparato del Golgi e qualche mitocondrio, e si trovano in generale, in ragione di circa 8-12 x 10^3 per mm^3 (il rapporto con gli eritrociti è di circa 1 a 700). Una prima sommaria divisione può avvenire in base alla presenza o all’assenza di specializzazioni cellulari, ovvero i granuli: a- Granulociti; b- Agranulociti.
a- Granulociti = I granulociti sono leucociti che posseggono un gran numero di granuli, e sono i tipi cellulari della linea bianca più diffusi in condizioni di normalità; anch’essi possono essere divisi in tre sotto-popolazioni:
• Neutrofili = Si tratta dei granulociti più diffusi nel corpo umano, rappresentando circa il 50-70% del totale; sono cellule di circa 12-17 µm, con un nucleo trilobato o pentalobato (da cui il nome PMF, Poli-Morfo-Nucleati), numerosi recettori di membrana per la Frazione costante (Fc) di Immunoglobuline G ed M (IgG ed IgM), attività fagocitaria e 3 tipi diversi di granuli: i granuli primari sono lisosomi e contengono idrolasi acide, mieloperossidasi (scinde H2O2) e la catepsina G (una proteasi che lavora a pH neutro); i granuli secondari sono granuli specifici e contengono numerose sostanze attive nel processo infiammatorio, lisozima, collagenasi e istaminasi; i granuli terziari, i più piccoli, contengono gelatinasi ed altri enzimi secretivi. I neutrofili, assieme agli altri granulociti, posseggono delle caratteristiche peculiari, come la chemiotassi, ovvero la capacità di movimento in base alla presenza di un determinato segnale chimico, movimento diretto verso lo stimolo stesso (è un processo utilizzato dai granulociti per migrare nei tessuti in base allo stimolo infiammatorio), la fagocitosi mediata da complessi antigene-anticorpo per specifici recettori (opsonizzazione) o direttamente col solo antigene, azione antibatterica grazie alla presenza di battericidi nei lisosomi (H2O2, mieloperossidasi, ecc…), secrezione di numerose sostanze, una permanenza in circolo di circa 6-7 ore (in seguito passano nei tessuti dove restano per circa 3 giorni), un metabolismo anaerobio e due diversi tipi di pool (popolazione), il pool circolante, che consiste nei neutrofili circolanti nel sangue, ed il pool marginato, ovvero la popolazione già presente nel luogo di infiammazione (le due popolazioni sono in equilibrio, in quanto la popolazione circolante rimane costante anche con l’aumento della popolazione marginata). All’osservazione al microscopio ottico, i piccoli granuli dei neutrofili si colorano debolmente in rosa, quindi hanno citoplasma debolmente colorato o trasparente (i granuli si colorano in marrone-bluastro con la colorazione di May-Grunwald Giemsa, in nerastro con il Sudan Nero); questo leucocita è presente nelle infezioni di tipo batterico e fungino.
• Eosinofili = Granulociti che rappresentano circa il 1-5% del totale dei leucociti; si tratta di cellule di circa 12-17 µm, con nucleo bilobato, recettori di membrana per la Fc delle IgE (complessate con l’antigene) e due diversi tipi di granuli: i granuli specifici sono granuli contenenti strutture cristalline (cristalloidi) visibili al microscopio elettronico ma non a quello ottico, e composti dalla MBP (Proteina Basica Maggiore, tossica per alcuni parassiti e per le cellule mammarie) e altre proteine basiche, perossidasi e vari altri enzimi, e la neurotossina dell’eosinofilo (tossina che può danneggiare la guaina mielinica dei neuroni); i granuli secondari invece contengono fosfatasi acida, fosfolipasi B, istaminasi e aril-sulfatasi. Gli eosinofili posseggono delle funzioni simili ai neutrofili: anch’essi utilizzano la chemiotassi (vengono attirati dal segnale ECF-A, Fattore Chemiotattico dell’Eosinofilo), attuano la fagocitosi, prendono parte al processo infiammatorio e allergenico (portano a reazioni come la bronco-costrizione), controllano l’infiammazione e rimangono in circolo circa 3-8 ore. All’osservazione microscopica gli eosinofili si presentano ricchi di granuli colorati in rosso-arancio, con nucleo colorato in blu (colorazione Ematossilina-Eosina); questo leucocita è coinvolto nella risposta immunitaria contro i parassiti, ed in associazione ai mastociti che rilasciano istamina (vasodilatazione) nel processo asmatico.
• Basofili = Sono granulociti poco rappresentati nel corpo umano, infatti si trovano in ragione dello 0.5-1%; sono cellule di circa 14-16 µm, con un nucleo bilobato che risulta coperto dai granuli (quindi poco visibile), recettori di membrana per le IgE e grossi granuli contenenti istamina, proteoglicani solforati, eparina, leucotrieni (sono i principali produttori di citochine). I granulociti basofili hanno funzioni simili agli altri granulociti: attuano la chemiotassi, l’esocitosi e la degranulazione; questi granulociti partecipano attivamente al processo dell’infiammazione, essendo responsabili delle reazioni di ipersensibilità immediata e ritardata, nonché nei fenomeni allergici. All’osservazione microscopica i basofili appaiono stipati di granuli basofili, azzurro/blu con Ematossilina-Eosina, che tendono a rendere poco riconoscibile il nucleo, che ha la peculiare caratteristica di colorarsi in viola-rossastro con i coloranti blu basici (metacromasia).
b- Agranulociti = Gli agranulociti sono cellule del sistema immunitario che non possiedono granuli, o ne possiedono molto pochi, e si dividono in due gruppi, composti da due linee diverse:
o Monociti = Sono leucociti che presentano pochi granuli non evidenziabili al microscopio ottico, sono circa il 8-10% del totale; sono i leucociti circolanti più grossi, avendo dimensioni di circa 15-20 µm, un nucleo reniforme o a ferro di cavallo, citoplasma purulento con piccoli granuli e lisosomi ed estroflessioni di membrana (pseudopodi). I monociti attuano la chemiotassi, la fagocitosi, e rimangono in circolo per 3 giorni, passati i quali si differenziano nei tessuti divenendo macrofagi tissutali. Possono effettuare la diapedesi, ovvero il processo attraverso cui i leucociti migrano attraversando le pareti dei vasi sanguigni, in risposta a segnali chimici infiammatori (chemiotassi); la loro migrazione prevede essenzialmente quattro fasi diverse: aggancio (o rolling), attivazione degli stessi leucociti, adesione salda all'endotelio del vaso e diapedesi, che è il vero e proprio passaggio attraverso la parete del vaso; la migrazione delle cellule immunitarie avviene in modo tessuto-specifico, ma solo attraverso venule e capillari.
o Linfociti = Si tratta di leucociti che si possono trovare quiescenti in circolo, e fanno parte al 30-40% del totale dei leucociti; sono cellule di circa 7 o 8 µm fino a 15 µm, con nucleo rotondo che occupa gran parte della cellula e scarso citoplasma basofilo (tipica è la forma a falce del citoplasma visibile). Si occupano della difesa specifica (ad esempio verso i virus o le cellule neoplastiche), e si dividono in tre importanti tipi istologicamente indistinguibili, i linfociti B, i linfociti T ed i linfociti Natural Killer, a loro volta suddivisibili in varie popolazioni, sempre in base a specifici antigeni di membrana (antigeni CD, MHC, ecc…): una volta attivi aumentano di dimensione e si preparano a dividersi se necessario. I linfociti B attivi hanno la particolarità di produrre immunoglobuline.
1- Linea Piastrinica = Gli elementi della linea piastrinica sono unicamente le piastrine, che non sono vere e proprie cellule, ma frammenti cellulari derivanti dal loro precursore, il megacariocita (vuol dire “cellula dal grosso nucleo”); le piastrine hanno una dimensione di circa 2-4 µm, rimangono in circolo circa 11 giorni, sono presenti nella quantità di 150.000-400.000 per mm^3, non presentano nucleo, hanno un citoscheletro ben sviluppato che consta di un sistema funzionale, il sistema tubulare denso (actina), con trombostenina a prender parte al sistema contrattile (actina e miosina), posseggono lisosomi, perossisomi e due tipi di granuli: i granuli α, di dimensioni variabili, contengono fattori per la coagulazione (fibrinogeno, fibronectina, trombospondina, PDGF fattore di crescita derivato dalle piastrine, vWF fattore di von Willebrand, partecipa all’emostasi); i granuli densi (granuli δ) contengono invece ATP, ADP, serotonina e ioni Ca2+; il sistema canalicolare aperto serve a portare all’esterno i granuli. Le piastrine hanno delle importanti funzioni difensive verso il sistema circolatorio: mantengono l’endotelio compatto, prevengono o arrestano le emorragie e dirigono il processo della coagulazione. Quando il numero delle piastrine è inferiore al valore minimo prima indicato, si ha una situazione patologica chiamata trombocitopenia, che porta a difetti nella coagulazione e ad emorragie.
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