Claudio
2020-01-17 15:39
Anni fa 2 generatori elettrici a stato solido avevano attirato la mia attenzione:
- la Si-graphite power cell di Quanta Magnetics
- ermyit.blogspot.com/2011/12/modulo-cella-energetica-module-power.htmlla cella Franceschini Giardina
La cella di quanta Magnetics sembra essere quella che fornisce una tensione in uscita più elevata 2- 2,1V a vuoto, mentre la cella Franceschini Giardina genera una tensione di 0,7V a vuoto e 0,5V sotto carico.
La cella Franceschini presenta però il vantaggio di usare materiali più facilmente reperibili e di costo più basso. Entrambe queste celle erogano correnti molto deboli, dell’ordine di qualche µA /cm2.
Le proprietà interessanti dichiarate dagli inventori a proposito delle loro celle è la loro lunghissima vita e la capacità di erogare energia elettrica 24 ore su 24 per periodi molto lunghi, qualcuno ha paragonato queste celle a stato solido alle celle solari fotovoltaiche.
Avevo tentato la replicazione della cella Franceschini basandomi sulwww.ermy.it/Brevetto%20n.0001417870.pdf suo brevetto e su quanto successivamente qui riportato :www.esperimentanda.com/come-realizzare-una-batteria-auto-ricaricabile-o-generatore-a-stato-solido-per-avere-energia-gratuita/”Come realizzare una batteria ricaricabile”
ma i risultati erano stati piuttosto deludenti da 80 a 100mV a vuoto e con vita attiva della cella limitata a 3 - 4 giorni e quindi avevo abbandonato ogni tipo di lavoro su queste celle.
A metà 2019 avevo ripensato a questa cella, mi sembrava strano che il suo inventore avesse speso soldi per ben 2 brevetti di cui uno internazionale (2019) e tempo per una cosa che non funzionava, la cella doveva funzionare semplicemente ero io che non avevo capito bene cosa dovevo fare.
Ora vorrei aprire una parentesi su come un'applicazione, un'invenzione viene presentata all'ufficio brevetti. E' interesse dell’inventore presentare il suo prodotto magnificandone il più possibile proprietà e caratteristiche, d'altra parte non gli conviene dare troppe informazioni sulla realizzazione perchè questo nuocerebbe ai suoi interessi; d'altronde l' ufficio brevetti non brevetterà mai un procedimento, un prodotto, che non contenga sufficienti particolari atti ad evidenziarne gli aspetti innovativi rispetto ad analoghi già esistenti sul mercato. ll risultato della contrapposizione di questi interessi porta all'uso del linguaggio brevettuale spesso alquanto ostico da capire pienamente.
A questo proposito potete confrontare sempre parlando della cella Franceschini Gardina le differenze fra il www.ermy.it/Brevetto%20n.0001417870.pdfprimo brevetto del 2015: e il secondo worldwide.espacenet.com/patent/search/family/061731790/publication/WO2019138306A1?q=WO%202019%2F138306%20A1&called_by=epo.orgbrevetto Internazionale del 2019. In quest’ultimo l’inventore ha introdotto altri particolari sulla cella, ma posso assicurare che chi tenterà di replicare la cella basandosi anche su questo seconda brevetto non otterrà che miseri risultati.
La mia prima cella in questa seconda fase dei lavori sul generatore Franceschini Giardina era una cella da 10X10cm costituita da un elettrodo in Al ed uno in grafite con all’interno la classica miscela di polvere di grafite – quarzo, questo il quarzo usato, miscelato con grafite in polvere da 60 – 30 µM
la cella a secco non funzionava, poca tensione e corrente quasi inesistente , umidificando con acqua distillata le cose cambiavano, qualche centinaio di mV ma correnti di solo un decina di µA e questo su una superficie attiva di 100 cm2.
Introducendo una soluzione salina le cose cambiarono di molto, la tensione erogata su una resistenza di carico era salita a 400mV con corrente di 100uA questo generatore ha funzionato per parecchi giorni in modo continuo poi dopo circa 100 ore di funzionamento la tensione in uscita è scesa a 50mV questo lo stato dell’ elettrodo negativo dopo 100 ore di funzionamento
evidenti sulla lastrina di Al la corrosione, segno della presenza di reazioni redox. La conclusione da trarre è che questa è una batteria primaria.
Il prossimo passo nel mio lavoro era stato di considerare il generatore Franceschini come una batteria primaria dotata di elettrolita non acquoso o a stato solido e dotata di particolari caratteristiche: vita molto lunga con auto scarica quasi inesistente.
A questo punto era evidente che per avere dei risultati dovevo testare una lunga serie di queste celle, con varie combinazione di: quarzo, grafite, grafene ed elettroliti non acquosi preferibilmente del tipo DES (Deep eutectic solvent) gli elettrodi di queste celle sono quasi sempre in Al – grafite e le celle andavano completamente sigillate dall’ambiente esterno per evitare influenze da parte dell’umidità dell’aria.
Per questioni di risparmio sui materiali usati ho optato per celle di dimensioni standard di 10 cm2, intesa come superficie in comune fra i due elettrodi Al – grafite della cella, la corrente estratta da queste celle è sempre molto piccola, ma qui non interessa la quantità ma la qualità.
Interessa capire qual’ è la combinazione che rende in uscita su un carico costituito da una resistenza le tensioni e correnti più elevate , soprattutto è la durata che interessa, questa pila affinchè sia interessante deve essere in grado di funzionare in modo continuo per più di 1000 ore. Sotto un tipico esempio di una di queste pile: piatta e flessibile con superficie attiva fra i 2 elettrodi di 10 cm2
Ho portato avanti prove su una quarantina di queste celle con impasti costituti non solo da grafite, grafene e quarzo in varie proporzioni ma introducendo anche diversi altri composti. L’elevato numero di celle in contemporanea ed i lunghissimi tempi di sperimentazione non mi hanno permesso di usare un data logger per la registrazione dei dati tensione e corrente, ho dovuto eseguire le misure manualmente, 1 misura circa ogni 24 ore su ogni cella. Ogni cella è collegata ad una resistenza di carico di 47Kohm
Sotto un grafico di tensione e corrente erogate dalla parte più significativa delle celle entro le prime 250 ore
Da notare la curva 8Pb relativa ad una cella con elettrodi Al – PbO2 che rende più di 700mV con corrente di 15µA, sembrerebbe la cella più performante, però se osserviamo il successivo grafico che va 750 a 1000 ore notiamo un suo crollo dopo le 750 ore, quindi questa cella non va bene, quella che invece va molto bene è la cella 8
A questo riguardo sotto i grafici semplificati delle celle più interessanti
La cella 5 contiene SiO2 con granulometria micrometrica, la cella 9 SiO2 nanometrica, la cella 8 invece, e questa è stata una sorpresa inaspettata , non contiene quarzo, solo grafite ed un altro composto di granulometria micrometrica gli elettrodi sono al solito in Al – grafite; le celle che più si avvicinano alla cella Franceschini sono la 5 e la 9.
La cella 8 dopo 3000 ore di funzionamento ininterrotto è l’unica che conserva una stabile tensione sui 500mV in uscita ed eroga una corrente di 1µA/cm2; la cella 9 (SiO2 nanometrico ) ha in uscita una tensione di soli 150 mV ; la cella 5 (SiO2 micrometrico) è invece completamente fuori uso. La corrente generata da questa cella è molto piccola e così com’ è non serve niente, però va considerato che dato il suo esiguo spessore può essere usata per costruire una batteria composta da più strati e con gli adatti collegamenti serie parallelo. si possono ottenere le tensioni e correnti desiderate.
Verso una nuova batteria primaria carbonio - alluminio
Quello che invece mi interessava conoscere della cella 8 era invece il suo rendimento energetico al fine di poterla confrontare con le altre batterie primarie e secondarie esistenti.
Questa cella ha funzionato senza soste per 4000 ore a 4000 ore la tensione in uscita è scesa a 400mv che considero il limite di usabilità della cella, con i grafici tensione corrente della cella è semplice calcolarne l’energia fornita alla resistenza di carico E=V . I . t
Sotto i grafici della tensione e dell’energia generata da questa cella
in questo caso in 4000 ore l’energia generata dalla cella è di 73,22 joule, energia piccola ma generata da un volume altrettanto piccolo 0,1 cm3 ossia 0,1ml se la rapportiamo al volume di 1L otteniamo 0,732Mj/L.
Qui sotto nella tabella la densità energetica delle batterie primarie e secondarie più diffuse (dati Wikipedia) e della cella 8
Questa cella al pari delle altre da me testate è influenzata solo lievemente da variazioni di temperature, è resistente ai corto circuiti, cortocircuitando i 2 elettrodi, all’apertura del circuito la tensione ritorna rapidamente al valore originario.
E’ possibile il collegamento serie o parallelo fra più celle per ottenere tensioni o correnti più elevate.
Non è possibile usare direttamente una batteria costruita con queste celle per almentare apparecchiature: telefonini tablet PC .
Queste batterie per essere sfruttate al meglio devono lavorare accoppiate tramite apposito controller a batterie NiMH o al litio, le celle carbonio –Al caricano lentamente le batterie convenzionali che quando sono cariche sono in grado di alimentare anche apparecchi che richiedono correnti robuste, una descrizione esemplificata sull’ utilizzo di queste celle si trova qui: Come realizzare una batteria ricaricabile
Sotto una parte delle celle usate per i miei test
Il passo successivo del mio lavoro, quello attualmente in corso è di incrementare la corrente in uscita da questa cella e di prolungarne la vita .
Sotto misure di tensione e corrente su una cella da 10 cm2 derivata dalla cella 8 dopo 1000 ore di funzionamento, con resistenza di carico di 22 Kohm, dà V =622mV, I= 27,6 µA.
La tensione a vuoto di questa cella è di 655mV, la corrente di corto circuito è invece di 916µA
Bibliografia
- Silicon Crystal Graphite Battery
- pesn.com/news/2017/04/23/45Solid State Energypesn.com/news/2017/04/23/45
- ermyit.blogspot.com/2011/12/modulo-cella-energetica-module-power.htmlmodulo cella energetica
- www.ermy.it/Brevetto%20n.0001417870.pdfBrevetto Franceschini Giardina (2015)
-worldwide.espacenet.com/patent/search/family/061731790/publication/WO2019138306A1?q=WO%202019%2F138306%20A1&called_by=epo.org International Publication Number WO2019138306A1 Franceschini (2019)
- www.esperimentanda.com/come-realizzare-una-batteria-auto-ricaricabile-o-generatore-a-stato-solido-per-avere-energia-gratuita/Come realizzare una batteria auto-ricaricabile
- www.esperimentanda.com/generatori-a-stato-solido-meglio-del-fotovoltaico-come-fonte-di-energia-annua/Generatori a stato solido? Meglio del fotovoltaico
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