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LuiCap
2017-02-11 12:04
Cosa c'è di più chimico di una reazione di combustione?!?!?
Tante altre reazioni, direte, ma intanto iniziamo da questa.
LA COMBUSTIONE DI UNA CANDELA
Scopo
Descrivere con attenzione e accuratezza ciò che accade durante la combustione di una candela.
Materiali
- Candela (del tipo rappresentato in figura), montata su un pezzetto di cartone o altro materiale capace di raccogliere le colature.
- Fiammiferi
- Doppio decimetro o riga graduata
- Becher da 1 L o barattolo di vetro grande
Procedimento
- Esaminate la candela e annotate le osservazioni eseguite.
- Accendete la candela e annotate le osservazioni di ciò che accade in un arco di tempo di 15 minuti.
- Facendo uso del materiale a disposizione, dimostrate quale reagente è necessario per far avvenire la combustione e quale invece è necessario per sopprimerla.
Relazione
Scrivete un elenco di tutte le vostre osservazioni.
Scrivete il procedimento che avete eseguito per dimostrare ciò che è richiesto nel terzo punto del procedimento indicato.
Chi vorrà partecipare a questo semplice giochino-esperimento dovrà redigere la relazione richiesta entro le ore 13 di sabato 18 febbraio 2017.
Il miglior lavoro (a mio insindacabile giudizio ) verrà premiato con un oggetto "chimico" a sorpresa che spedirò a mie spese all'indirizzo che l'utente mi fornirà con messaggio privato.
Buon lavoro.
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Beefcotto87
2017-02-11 12:23
I termini sono scaduti ancor prima di cominciare XD
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LuiCap
2017-02-11 13:07
O santa madre Beef
Ho corretto
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Beefcotto87
2017-02-11 13:23
Pensavo fosse una sorta di gioco di logica, e ci sono stato un po' per capire come risolverlo XD
LuiCap
2017-02-11 13:30
È una "data 0" del Tour "The chemical laboratory and I"... in inglese fa più figo
EdoB
2017-02-11 13:34
Quindi ha già vinto qualcuno o quando è la scadenza?
LuiCap
2017-02-11 13:46
Edoardo, ho corretto, la scadenza è
ore 13 di sabato 18 febbraio 2017.
EdoB
2017-02-11 13:50
Scusa ero convinto che oggi fosse il 18, sono stanco
NaClO
2017-02-11 17:02
Mi candido!
LuiCap
2017-02-11 17:22
Era sottointeso che la relazione va postata o allegata a questa discussione e non sono ammesse modifiche del post dopo la sua pubblicazione.
Matteo2000
2017-02-14 15:04
Un chiarimento: visto che si dice di usare qualcosa per raccogliere la cera si può usare una bilancia o almeno qualcosa per determinarne il volume? Altra cosa, invece dei fiammiferi immagino sia uguale se si usa un accendino?
Un chiarimento: visto che si dice di usare qualcosa per raccogliere la cera si può usare una bilancia o almeno qualcosa per determinarne il volume? Altra cosa, invece dei fiammiferi immagino sia uguale se si usa un accendino?
Si tratta di un esperimento di tipo qualitativo, non quantitativo, quindi la bilancia non serve a nulla.
Se non vuoi usare un cartoncino per reggere la candela in posizione verticale e raccogliere le colature puoi usare un vetrino da orologio, un piattino, un candelabro d'argento
Sì, certo, per accendere la candela si può usare anche un accendino... però i fiammiferi servono
L'esperimento consiste nel sapere descrivere a parole, in italiano corretto, ciò che si può osservare utilizzando tre dei cinque sensi che possediamo (vista, tatto, olfatto).
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Matteo2000
2017-02-18 11:16
La candela è di paraffina ed è bianca, composta da idrocarburi a catena lunga misti ma cui maggior componente è il C25H52. La punta è un cono al cui vertice è presente uno stoppino composto da una sorta di spago incerato.
Ha una lunghezza di circa 27,5cm. Al tatto risulta lievemente oleoso e una piccola parte della paraffina rimane adesa alla cute. Strisciando la superficie con un dito si notano piccole imperfezioni che causano un coefficiente di attrito alquanto elevato. La paraffina è insapore ma lascia anche sulla lingua lo stesso film lasciato sulla pelle (non prendetemi per pazzo, del resto il compito era di descriverlo con più sensi possibile ed esiste anche la paraffina alimentare). Ha un flebile odore dolciastro.
Una volta accesa sviluppa una fiamma di circa 3cm che ha forma analoga a quella di una parabola con a <0 per esempio y=-5x^2+bx+c. Il colore della fiamma varia a seconda della distanza dallo stoppino: vicino è azzurra e diventa prima arancione poi gialla allontanandosi da esso. La luce emessa è flebile e consente la lettura al massimo da un metro di distanza. Anche il calore è debole e causa dolore solo se la pelle è molto vicina: o 4cm sopra la fiamma o 0,5 accanto ad essa. Durante la combustione non si sente alcun odore, ma quando la si spegne si percepisce il tipico odore di fumo dovuto ad idrocarburi non completamente combusti. Durante la combustione dalla parte vicino alla fiamma fuoriescono gocce di paraffina liquefatta che solidificano lungo lo stelo della candela. Al termine dei 15min si è consumato circa 1cm della candela.
I fiammiferi bruciano nonostante non contengano paraffina; ciò dimostra che questo reagente non è sempre necessario affinché avvenga una combustione. Il reagente necessario alla combustione è l'ossigeno. Per dimostrarlo si accende la candela e la si pone sotto il contenitore. Dopo qualche istante la candela si spegne a causa della mancanza di ossigeno. Si segue un procedimento analogo con i fiammiferi (è meglio utilizzarne 4-5 per volta per aumentare il consumo dell'ossigeno nel contenitore che probabilmente è troppo capiente per essere svuotato dell'ossigeno da un singolo cerino) e si osserva lo stesso fenomeno (dopo che si è esaurito anche il clorato potassico presente nella capocchia che decomponendosi a causa del calore fornisce ossigeno).
P.S.: come sostegno per la candela consiglio di utilizzare un vetrino d'orologio e di fissarla fondendo un po' la base mentre per i fiammiferi un pezzo di buccia di arancia da usare come una sorta di porta-spilli.
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luigi_67
2017-02-18 11:26
Ecco il mio contributo....
Un saluto
Luigi
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NaClO
2017-02-18 11:41
Ecco la mia relazione!E' in formato word 2013.
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LuiCap
2017-02-18 13:00
Grazie a tutti i partecipanti
Leggerò con calma i vostri lavori e pubblicherò le mie osservazioni per ognuno di questi.
Questa esperienza banale (ma non troppo) è stata per anni il mio "biglietto da visita" della prima lezione di laboratorio di chimica per gli studenti della classe seconda dell'ITI nel quale insegnavo; fino all'a.s. 1995-96 si faceva chimica solo in seconda, 5 ore settimanali, di cui 2 di laboratorio.
Gli studenti arrivavano in laboratorio e trovavano nelle loro postazioni di lavoro il materiale che ho indicato, poi veniva richiesto loro quello che ho domandato a voi. In un primo tempo rimanevano un po' stupiti per la "stupidità" dell'esperimento, ma vi assicuro che la discussione collettiva delle loro relazioni poneva una solida base per come avrebbero dovuto affrontare il corso di laboratorio durante la prosecuzione dell'anno scolastico.
La mia valutazione si baserà sui seguenti criteri:
- sintassi e forma grammaticale... perché non è vero che "per far chimica bisogna scordarsi l'italiano";
- attinenza rispetto a quanto richiesto... perciò "osservare e non interpretare o asserire";
- capacità organizzativa in base al materiale a disposizione;
- qualsiasi operazione aggiuntiva rispetto a quanto richiesto, seppur lodevole, non verrà presa in considerazione.
Vediamo un po' come sarà formato il podio
Matteo2000
2017-02-18 14:28
Cavolo, mi sono accorto di un refuso: oleoso invece che oleosa. L'ho trascritta di fretta mentre aspettavo tra una lezione e l'altra quindi probabilmente non è nè grammaticalmente nè sintaticcamente ineccepibile.
Mario
2017-02-18 15:25
La mia valutazione si baserà sui seguenti criteri:
- sintassi e forma grammaticale... perché non è vero che "per far chimica bisogna scordarsi l'italiano";
La vedo dura per Luisa. Mi sa che consumerà il lapis rosso.
Già la vedo mentre legge quest'ultima perla di un simpatico lettore: ........... e l'altra quindi probabilmente non è nè grammaticalmente nè sintaticcamente ineccepibile.
saluti
Mario
LuiCap
2017-02-18 17:08
Mario, "a me le cose semplici non mi piacciono"
Matteo2000
2017-02-18 22:02
[quote=[LuiCap pid='89836' dateline='1487422837']- sintassi e forma grammaticale... perché non è vero che "per far chimica bisogna scordarsi l'italiano";
La mia affermazione di prima era un leggero eufemismo...
So che probabilmente avrà sui vostri occhi lo stesso effetto di una miscela HNO3/HF ma ve lo propongo lo stesso. È un post scritto da una PROFESSORESSA di scienze del mio liceo (fortunatamente non mia). Ho ritenuto opportuno censurare il nome non conoscendo le norme riguardanti la privacy.
NaClO
2017-02-19 12:25
Luisa grazie a te che ci hai dedicato il tuo tempo!
LuiCap
2017-02-19 14:26
Prima ancora di scrivere i risultati della mia valutazione, faccio una premessa.
Quale era una delle richieste che vi ho fatto?
Scrivete un elenco di tutte le vostre osservazioni.
Ora, per rispondere correttamente al quesito posto, si deve aver ben chiaro il significato del termine osservazione"
Il vocabolario della lingua italiana di Devoto-Oli riporta:
osservazione
[os-ser-va-zió-ne]
s.f. (pl. -ni)
1 Azione e risultato dell'osservare, dell'esaminare con attenzione: era intento all'o. degli astri; questo è un ottimo posto d'o.
‖ Esame, indagine: o. scientifica di un fenomeno
‖ MED Trattenere in osservazione un ammalato, tenerlo in ospedale per sottoporlo a esami e controlli a fini diagnostici
2 Considerazione con cui si esprime un giudizio: letto il libro, mi fece alcune osservazioni molto intelligenti; in proposito vorrei farle un'o.
‖ SIN. riflessione
3 Nota, avvertenza: leggere le osservazioni in fondo al volume
4 Rimprovero, ammonimento: mi fece o. perché ero giunto in ritardo; alla più piccola o. si ribella
‖ SIN. riprensione
5 ant. Osservanza
‖ dim. osservazioncèlla; osservazioncìna
Ora, in base all'ambito in cui ho usato il termine, il significato più appropriato è sicuramente quello che ho evidenziato in rosso.
Che differenza c'è tra una "osservazione di un fenomeno scientifico" e una "interpretazione di un fenomeno scientifico"?
Osservare significa limitarsi ai soli dati sperimentali disponibili.
Interpretare significa spiegare i dati sperimentali disponibili formulando ipotesi o basandosi su conoscenze che esulano dai soli dati sperimentali.
Se io scrivo: Anna e Marco passeggiano spesso insieme faccio l'osservazione di un fatto che vedo.
Se io scrivo: Anna e Marco sono fidanzati traggo una conclusione, cioè faccio un'interpretazione del fatto che ho visto che si basa sulla mia conoscenza personale.
Tornando alla candela,
Se io scrivo: La candela è un solido bianco faccio un'osservazione sullo stato fisico del materiale che ho davanti e aggiungo l'aggettivo bianco per indicarne una qualità.
Se io scrivo: La candela è di cera faccio un'interpretazione sulla composizione del materiale solido che ho davanti basata su mie conoscenze pregresse.
Ecco perché l'esperimento banale si trasforma in un esperimento affatto banale!!!
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LuiCap
2017-02-21 14:09
Ecco i risultati della mia valutazione sui lavori presentati.
Li scrivo in ordine di presentazione e non di merito!
Matteo2000
La sintassi è scorrevole e corretta; non ci sono errore grammaticali, a parte il genere di un aggettivo qualificativo ("oleoso" al posto di "oleosa" di cui ti eri prontamente accorto da solo.
Le osservazioni sono pertinenti e corrette, ma affette da interpretazioni e/o ipotesi che, seppur corrette, esulano dai fatti osservati.
Il procedimento richiesto per dimostrare quale reagente favorisce la combustione della candela è corretto; manca invece il procedimento per dimostrare quale reagente la sfavorisce.
luigi_67
La sintassi è scorrevole ma non sempre corretta: in una parte del testo il tempo verbale usato non è concorde con il resto; non ci sono errori grammaticali, a parte l'ortografia dell'avverbio sì che va scritto accentato per distinguerlo dal pronome si.
Le osservazioni sono pertinenti e corrette (a parte quel "sciogliere" al posto di "fondere"!), ma affette da interpretazioni e/o ipotesi che, seppur corrette, esulano dai fatti osservati.
I procedimenti richiesti per dimostrare quale reagente favorisce la combustione e quale reagente la sfavorisce sono corretti.
NaClO
La sintassi è scorrevole, ma di difficile lettura per l'uso delle note numerate, che costringono ad un continuo "avanti e indietro"; non sempre è corretta: in una parte del testo il tempo verbale usato non è concorde con il resto; c'è un errore grammaticale piuttosto grave: il verbo al condizionale ("sarebbe stata" seguito da un altro condizionale ("se si sarebbe" al posto di un congiuntivo.
Le osservazioni sono pertinenti e corrette, ma affette da interpretazioni e/o ipotesi che esulano dai fatti osservati; in due casi le interpretazioni non sono neppure corrette: la macchia bianca che hai visto sul fondo del becher posto non a contatto diretto della fiamma è cera condensata, non acqua condensata; il gas che estingue la fiamma del fiammifero acceso non è inerte, ma un prodotto della combustione che, risultando in eccesso, fa regredire la combustione stessa.
I procedimenti richiesti per dimostrare quale reagente favorisce la combustione e quale reagente la sfavorisce sono corretti.
Sono piuttosto in difficoltà a stilare una classifica di merito, ma, visto che avevo scritto di farlo, mantengo la promessa:
1° posto ex-equo a Matteo e a Luigi
2° posto a Riccardo
Voi non mi vedete, ma mi sto scansando per evitare le bordate che mi stanno arrivando
Inviatemi per MP i vostri tre indirizzi così posso provvedere all'invio dei premi simbolici.
I seguenti utenti ringraziano LuiCap per questo messaggio: NaClO, luigi_67, Matteo2000
luigi_67
2017-02-21 21:17
Devo essere sincero, ho rivissuto l'emozione di qualdo al liceo la prof ci riportava i compiti in classe...
Per il resto che dire? Le correzioni e gli appunti segnati da Luisa almeno sul mio "compito" ci stanno tutti, effettivamente osservare è molto meno banale di quello apparentemente può sembrare e questo esercizio lo ha dimostrato in pieno.
Faccio tesoro di questa simpatica esperienza, sono convinto che non si finisca mai di imparare e che questi esercizi possano essere una sicura occasione di crescita e miglioramento... per me almeno è stato così..
Grazie di nuovo Luisa!
Un saluto
Luigi
I seguenti utenti ringraziano luigi_67 per questo messaggio: LuiCap, NaClO
LuiCap
2017-02-21 21:38
Grazie Luigi, hai capito in pieno lo scopo per il quale avevo aperto questa discussione che, ovviamente, non era quello di fare la saccente e giudicare altri utenti, ci mancherebbe...
Io credo che l'approccio con metodo scientifico a qualsiasi tipo di fenomeno debba essere insegnato fin dalla scuola materna: solo così, proseguendo con il proprio percorso scolastico, diventa naturale partire dai fatti prima qualitativi e poi quantitativi di un fenomeno per poterlo interpretare formulando ipotesi che possano confermarlo o confutarlo.
"Eppur si muove"
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