ClaudioG.
2019-11-16 22:54
Buonasera
È da tantissimo tempo che non scrivo su qualcosa di pratico, ma tra università, tesi e altri impicci ho ritagliato in questo periodo un po' di tempo per costruire la mia cappa. Vi descrivo come sono arrivato a farla e metto un po' di foto rappresentative, ma bisogna tener presente che ognuno di noi può partire, per costruirsi una cappa, da materiali e mobili molto vari, e non ha senso dettagliare misure e problematiche tecniche che si riferiscono solo al mio caso.
Sono partito da un vecchio mobile/piano di lavoro, che mi regalò molti anni fa il proprietario di una farmacia in via di chiusura, e che io ho sempre usato come deposito per la vetreria (purtroppo non trovo foto del vecchio mobile). Ho quindi smontato le scaffalature e i pannelli posteriori (sostituendoli con una vecchia lavagna che buttavano nelle scuole del mio paese), liberando un grande vano su cui poter lavorare.
Quindi ho forato il tetto di questo vano, per adattarlo alla bocchetta di ingresso di un aspiratore trifase industriale (che, per fortuna, avevo già in casa, inutilizzato e residuato di una vecchia cabina di smaltaggio, che usava la mia mamma ceramista). Ho poi costruito due carrucole, usando dei piccoli rulli in gomma, e le ho montate sul tettuccio in corrispondenza di quattro fori, nei quali ho fatto passare i due cavi del saliscendi, connessi a due contrappesi (cioè dei tubi idraulici in ferro, riempiti di sabbia e rivestiti da lastre di piombo).
Il pannello trasparente frontale l’ho fatto con una lastra in PP (leggera, a costo zero, ed eventualmente ben sostituibile), ma ricalibrando i contrappesi si può anche rimpiazzare con un pannello in PMMA o in policarbonato. Questa lastra l’ho montata su un telaio che ho costruito su misura, fatto da più strati in modo da essere facilmente sbullonabile per ispezioni e manovre nel vano di lavoro. Il telaio ha due sporgenze laterali che si adattano bene a due guide che ho avvitato sui due pannelli laterali, e se il tutto è ben ingrassato scorre a meraviglia. Ho montato un pannello superiore, sovrapposto a quello trasparente quando questo è aperto, con due cerniere e un sistema di sostegno, in modo da mantenerlo aperto in caso di bisogno e di manovre alte. L’illuminazione del vano è garantita da un faretto a tenuta stagna che ho avvitato sul tettuccio, con interruttore sul lato destro. Sotto a quest’ultimo ci sono due prese da esterno, utili per piastre e altri aggeggi elettronici che servono nella cappa. Infine ho sistemato il lavandino (che era già integrato nel vecchio mobile), aggiungendo un attacco portagomma per la pompa da vuoto o per i condensatori, e ho bucato il muro che dà sul mio giardino per cementarci un tubo (in inox, da 21,5 cm) che ho connesso all’uscita fumi dell’aspiratore, sigillando debitamente le giunzioni. L'aspiratore l'ho connesso all'apposito sezionatore con fungo d'emergenza (visibile sotto il modulo delle prese/interruttori), al quale ho collegato il cavo di alimentazione trifase che si innesta su una presa vicina.
Le superfici di lavoro sono, per ora, di legno laminato bianco, ma non escludo di piastrellare, in futuro, il piano orizzontale. Un'altra utile miglioria riguarderà l'attacco del gas combustibile, che penso di portare da una bombola esterna a un rubinetto portagomma che dovrei mettere nel vano di lavoro. Dovrò poi mettere una piccola paratia sul bordo del piano di lavoro per contenere eventuali liquidi accidentalmente sversati.
I test funzionali, fatti con un po' fumo di combustione e col classicone rame+nitrico, sono più che positivi: non c'è una scia di fumo o di ipoazotide (foto) che sfugga all'aspirazione, neanche con tutti i pannelli anteriori aperti.
Il motore è molto robusto, e le pale e i condotti interni sono verniciati e credo abbastanza resistenti alla corrosione. Nel complesso è un attrezzo che, con un po' di coscienza, può garantire delle sperimentazioni chimiche un po' più serene, togliendo la fastidiosa abitudine che abbiamo di usare sostanze irritanti e tossiche col naso strizzato per evitarne la puzza. Per chi di voi ne abbia la possibilità e la necessità, quindi, è davvero consigliabile rendere prioritaria la costruzione di una cappa o di un semplice vano aspirato, è una cosa che va fatta per rispetto dei nostri polmoni, organi delicati e -cosa poco considerata- difficili da risanare una volta danneggiati.
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