Complessi di alcuni metalli di transizione con piridina-tiocianato
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Mario
2014-05-12 18:58
La preparazione di questi complessi è gratificante per lo sperimentatore in quanto produce composti molto ben cristallizzati e colorati.
Si parte da una soluzione diluita del catione (Cu++,Co++,Ni++,Zn++), diciamo una punta di spatola del corrispondente solfato in 150 mL.
Nel caso del rame si procede a freddo, mentre per gli altri si porta ad ebollizione incipiente. Poi si aggiunge 1 mL di piridina (con il rame la soluzione assume un colore blù) e poi ancora 0,6 g di NH4SCN (disciolti in poca acqua) a gocce.
Con il rame si ha subito la formazione di un precipitato verde chiaro:
Si filtra come al solito su di un setto poroso in vetro lavando con pochissima acqua fredda e si essicca non oltre i 45 °C.
Si ottiene così il complesso rameico colorato in verde chiaro di formula Cu(C5H5N)2(CNS)2.
La reazione è così caratteristica da poter essere impiegata nella determinazione gravimetrica e spettrofotometrica del rame.
Ma di questo ne parleremo in un prossimo post.
Seguiranno a breve anche le foto degli altri complessi.
saluti
Mario
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Mario
2014-05-14 20:22
Accennavo un paio di giorni fa al fatto che questi complessi formano bellissimi cristalli.
Quelo con il cobalto ne è la riprova.
Devo dire che la precipitazione da soluzioni diluite è piuttosto lenta e può richiedere alcune ore. Per non tralasciare nulla ho pure messo il beker in frigo intorno ai 5 °C.
La mattina seguente i cristalli del complesso facevano bella mostra di se in fondo al beker (la seguente foto è stata fatta dall'alto)
Dopo filtrazione ho essiccato a 45 °C. Già a questa temperatura i cristalli iniziano a cambiare colore da rosa a blu (alcuni sono visibili nella foto).
E' un'immagine a elevata risoluzione realizzata con la tecnica dello stacking e vale la pena di osservarla ingrandita.
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MaXiMo
2014-05-15 15:47
Buonasera Mario, ho delle mie curiosità teoriche su questi complessi :
1) mi sembra di capire che la stechiometria dei rapporti molari (una spatola...circa del sale metallico), non è cosi importante ai fini della riuscita della formazione del complesso. E' una caratteristica dovuta all'ingombro sterico di Pyr-SCN e alla disposizione elettronica dei prodotti attesi ? (si formano sempre e precipitano !)
2) "che è" lo stacking ?
Faccia foto meno belle..anche il mio monitor si è rotto...per la nitidezza dei cristalli
Sia gentile.....mi perdoni
marco the chemistry
2014-05-15 16:32
Maximo è solo che i complessi di Cu(II) sono stabilizzati tantissimo da una geometria planare quadrata, piuttosto che da una ottaedrica.
Questa immagine rappresenta gli splitting degli orbitali di d per un complesso ottaedrico (il primo), ottaedrico distorto (quello in mezzo) e planare quadrato (il terzo).
Il Cu(II) ha 8 elettroni e si vede bene che la configurazione che da maggiore stabilità è quella planare quadrata.
E poi certo anche la solubilità fa la sua parte...
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Mario
2014-05-15 21:02
Sulla prima domanda Marco ha già dato ottimi ragguagli.
In macrofotografia, lo stacking (dall'inglese to stack=accatastare,impilare) è una tecnica di sovrapposizione di una serie di immagini prese variando la distanza fotocamera-soggetto. Viene usata quando non è possibile ottenere una singola immagine di un soggetto con tutte le sue parti perfettamente a fuoco.
saluti
Mario
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Mario
2014-05-18 13:52
Con lo zinco e il cadmio si ottengono complessi incolori ma in compenso i cristalli sono fantastici.
Già nel becker, prima della filtrazione, si posono notare cristalli aghiformi lunghi anche più di 1 cm:
Una volta filtrati assomigliano alle fibre di lana di vetro:
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Mario
2014-05-22 18:18
Completo la serie con ancora due complessi.
Il primo è quello con il nichel, che ha un inaspettato colore blu chiaro.
Mentre terminavo la preparazione, mi sono accorto che potrebbe esistere una certa similitudine tra questi complessi e quelli derivanti dal reattivo di Montequi. Dopo tutto entrambi condividono lo stesso gruppo -SCN e
i colori sono all'incirca gli stessi.
Detto fatto ho preparato una soluzione diluita di sale di zinco al quale ho aggiunto una minima quantità di sale di cobalto (entrambi come solfati).
E infatti il precipitato ottenuto ha confermato le mie aspettative: un magnifico precipitato aghiforme azzurro intenso.