6. Glicosidi
I derivati acetalici formati quando un monosaccaride reagisce con un alcole in presenza di un catalizzatore acido sono chiamati glicosidi. Questa reazione è illustrata per il glucosio ed il metanolo nello schema sotto. Nel chiamare i glicosidi, il suffisso "osio" del nome dello zucchero viene sostituito da "oside", ed il nome del gruppo alcolico è messo per primo. Dato che è generalmente vero per la maggior parte degli acetali, la formazione di un glucoside comporta la perdita di un equivalente di acqua. Il dietere prodotto è stabile alle basi e agli ossidanti alcalini come il reagente di Tollen. Dato che una aldolizzazione acido catalizzata è reversibile, i glicosidi possono essere idrolizzati di nuovo ai loro alcoli e ai loro zuccheri componenti tramite acido acquoso.
I metil glicosidi anomerici sono formati in un rapporto di equilibrio di 66% α contro il 34% β. Dalle strutture nello schema precedente, vediamo che gli anelli piranosidici preferiscono conformazioni a sedia in cui il maggior numero di sostituenti sono equatoriali. Nel caso del glucosio, i sostituenti sull'anomero β sono tutti equatoriali, mentre il sostituente al C-1 nell'anomero α cambia ad assiale. Dato che i sostituenti su anelli cicloesanici preferiscono una posizione equatoriale rispetto ad un assiale (il metossicicloesano è per il 75% equatoriale), la preferenza per la formazione dell'α-glicopiranoside è inaspettata, e ci si riferisce ad essa come effetto anomerico.
I glicosidi abbondano nei sistemi biologici. Attaccando una metà carboidrato ad una lipide o ad una struttura benzenoide, la solubilità e le altre proprietà del composto possono essere cambiate sostanzialmente. A causa dell'importante influenza modificante di tale derivatizzazione, numerosi sistemi enziamatici, noti come glicosidasi, si sono sviluppati per attacco e rimozione di zuccheri da alcoli, fenoli ed amine. I chimici si riferiscono alla componente carboidrato di glicosidi naturali con il termine glicone ed alal componente alcolica con il termine aglicone. Due esempi di glicosidi che si trovano in natura ed un esempio di un amino derivato sono mostrato sotto.
La salicina, uno dei pià antichi rimedi erboristici noto, fu il modello per l'analgesico sintetico aspirina. Una grossa classe di cationi ossonio aromatici, idrossilati chiamati antocianine forniscono i colori rosso, viola e blu di molti fiori, frutti ed alcuni vegetali.
La peonina è un esempio di questa classe di pigmenti naturali, che esibiscono una pronunciata dipendenza del colore dal pH. La metà ossonio è solo stabile in ambienti acidi, ed il colore cambia o sparisce quando viene aggiunta una base. I cambiamenti complessi che avvengono quando il vino viene fermentato e conservato sono in parte associati con i glicosidi delle antocianine.
Infine, un amino derivato del ribosio, quale la citidina gioca importanti ruoli negli agenti biologici fosforilanti, nei coenzimi e nei materiali di traporto e conservazione dell'informazione.
7. Disaccaridi
Quando il componente alcolico di un glicoside è unito tramite una funzione idrossile su un altro monosaccaride, il composto viene chiamato disaccaride. Quattro esempi di disaccaridi composti di due unità di glucodio sono mostrati nel seguente schema. Gli anelli glicopiranosidici individuali sono etichettati A e B, ed il legame glicosidico è cerchiato in blu chiaro. Notate che il legame glicosidico può essere α, come nel maltosio e nel trealosio, o β come nel cellobiosio e nel gentiobiosio. L'idrolisi acido catalizzata di questi disaccaridi porta al glucosio come unico prodotto. L'idrolisi catalizzata da enzima è selettiva per uno specifico legame glicosidico, così un'α-glicosidasi scinde il maltosio ed il trealosio in glucosio, ma non scinde il cellobiosio o il gentiobiosio. Una β-glicosidasi ha l'attività opposta.
Al fine di disegnare una struttura rappresentativa per il cellobiosio, uno degli anelli glucopiranosidici deve essere ruotato di 180°, ma questa caratteristica è spesso omessa in favore della ritenzione della prospettiva solita per gli anelli individuali. Il legame tra gli anelli glicopiranosidici nel cellobiosio e nel maltosio è dal carbonio anomerico nell'anello A verso il gruppo idrossile al C-4 sull'anello B. Questo lascia il carbonio anomerico nell'anello B libero, così cellobiosio e maltosio possono entrambi assumere anomeri α e β a quel sito (la forma β è mostrata nello schema). Il gentiobiosio ha una connessione β-glicosidica, che ha origine al C-1 nell'anello A e termina al C-6 nell'anello B. Il suo anomero α è disegnato nello schema. Poiché il cellobiosio, il maltosio ed il gentiobiosio sono emiacetali essi sono tutti zuccheri riducenti (ossidati dal reagente di Tollen). Il trealosio, un disaccaride trovato in alcuni funghi, è un bis-acetale, ed è quindi uno zucchero non riducente. Una nomenclatura sistematica per i disaccaridi esiste, ma come gli esempi seguenti illustrano, questi nomi sono spesso prolissi.
Cellobiosio: 4-O-β-D-Glucopiranosil-D-glucosio (è disegnato l'anomero β)
Maltosio: 4-O-α-D-Glucopiranosil-D-glucosio (è disegnato l'anomero β)
Gentiobiosio: 6-O-β-D-Glucopiranosil-D-glucosio (è disegnato l'anomero α)
Trealosio: α-D-Glucopiranosil-α-D-glucopiranoside
Sebbene tutti i disaccaridi mostrati qui siano formati da due anelli glucopiranosidici, le loro proprietà differiscono in modi interessanti.
Il maltosio, a volte chiamato zucchero di malto, deriva dall'idrolisi dell'amido. È circa 1/3 dolce quanto lo zucchero di canna (saccarosio), è facilmente digerito dagli umani, ed è fermentato dal lievito.
Il cellobiosio viene ottenuto tramite idrolisi della cellulosa. Non ha virtualmente alcun sapore, è indigeribile per gli umani, e non viene fermentato dal lievito. Alcuni batteri hanno enzimi β-glucosidasi che idrolizzano i legami glicosidici nel cellobiosio e nella cellulosa. La presenza di tali batteri nel tratto digerente di vacche e termiti permette a questi animali di usare la cellulosa come cibo.
Infine, può essere notato che il trealosio ha un sapore distintamente dolce, ma il gentiobiosio è amaro.
I disaccaridi formati da altri zuccheri sono noti, ma il glucosio è spesso uno dei componenti.
Due esempi importanti di tali disaccaridi misti è mostrato sopra.
Il lattosio, anche noto come zucchero del latte, è un composto galattosio-glucosio unito come β-glicoside. È uno zucchero riducente a causa della funzionale emiacetalica che rimane nella metà glucosio. Molti adulti, particolarmente quelli da regioni dove il latte non è alimento base della dieta, hanno una intolleranza metabolica per il lattosio. I neonati hanno un enzima digestivo che scinde il legame β-glicosidico nel lattosio, ma la produzione di questo enzima si ferma con lo svezzamento. Il formaggio è meno soggetto al problema dell'intolleranza al lattosio, dato che la maggior parte del lattosio viene rimosso con il siero.
Il saccarosio, o zucchero di canna, è il nostro agente dolcificante più comunemente usato. È uno zucchero non riducente composto da glucosio e fruttosio uniti al carbonio anomerico di ognuno tramite legami glicosidici (uno α ed uno β). Nella formula mostrata qui l'anello del fruttosio è stato rotato di 180° rispetto alla sua prospettiva convezionale.