Leonardo_piello
2017-12-05 10:04
Buongiorno
In classe ho studiato che la costante di equilibrio si calcola con le attività se si vuole essere rigorosi. E fin qui tutto ok. L'attività si calcola come a=f*C/a° per le soluzioni e a=f*P/a° per un gas dove a è l'attività f è il coefficiente di attività P è la pressione parziale del gas e C è la concentrazione del soluto. a° è l'attività standard che è sempre unitaria. Non capisco perchè si senta l'esigenza di dividere per l'attività standard in quanto questa è sempre unitaria il risultato non cambia. Ma allora che senso ha dividere per l'attività standard? Basta moltiplicare la presionie o la concentrazione per f
L'hai affermato tu stesso in premessa: se si vuole essere rigorosi, è necessario fare così.
In termodinamica l'attività è una grandezza adimensionale.
Leonardo_piello
2017-12-05 22:22
Ma si potrebbe anche dare al coefficiente di attività l'inverso dell'unità di misura della concentrazione o della pressione per rendere l'attività adimensionale senza la necessità dell'attività standard
Il problema è che una legge termodinamica è esatta e generale, non dipende da scelte arbitrarie.
In pratica, definendo il potenziale chimico u soltanto come
u = u0 + R T ln[a]
non si ottiene in generale un valore univoco, perchè l'espressione dipende dalla definizione delle a che, quindi, va comunque assolutamente dichiarata da qualche parte.
Viceversa, se (come viene fatto) si pone che
u = u0 + R T ln(a/a0)
per ogni stato potrà esistere (giustamente) soltanto un valore, evitando pure di incasinarsi con le a.
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