ClaudioG.
2016-07-30 13:40
Buongiorno Riporto un esperimento fatto ieri, di semplice esecuzione e di forte impatto didattico (secondo me). Cenni teorici Le diastasi sono un gruppo di enzimi in grado di scindere carboidrati complessi in carboidrati più semplici. La classificazione odierna le identifica con le amilasi (alfa, beta e gamma-amilasi). Le amilasi appartengono alla classe delle idrolasi, degli enzimi che scindono legami idrolizzandoli. Nello specifico, sono delle glicoside idrolasi (o glicosidasi), proprio perché rompono il legame glicosidico tra un anello zuccherino e l'altro. Ovviamente, parlando di enzimi, cioè di proteine molto specifiche e differenti tra specie e specie, sarebbe sbagliato dire 'la diastasi', o 'l'amilasi': tali nomi non identificano univocamente degli enzimi, ma un insieme di questi che hanno funzione identica ma differenti caratteristiche biochimiche. Esempi di amilasi sono le alfa-amilasi umane, secrete dalle ghiandole salivari (ptialina, amilasi salivare) e dal pancreas esocrino (amilasi pancreatica). Una prossima esperienza potrebbe essere quella di osservare l'attività di questi enzimi estratti dall'uomo. Per ora mi sono limitato alle amilasi d'orzo (in prevalenza beta amilasi, di seguito la ricostruzione dal PDB). In questa esperienza, adattata da 'Practical organic chemistry di F.G. Mann e B.C. Saunders, IIed., 1938', ho provato a verificare l'attività delle diastasi estratte dal malto d'orzo (reperibile in supermercati di roba biologica-naturale-senzaogm-senzaglutine-senzaniente-, foto di seguito) su dell'amido che ho estratto, per passatempo, da delle patate (secondo la procedura di NileRed su youtube, seconda foto di seguito), con l'aiuto di una soluzione di iodio (la tintura da farmacia, contenente iodio, KI in acqua ed etanolo). Lo iodio in soluzione, classica nozione da liceo (magari non più fra qualche anno, tanto a che serve saperlo? ), forma un complesso con le catene elicoidali di amilosio nell'amido, complesso di un bel colore viola. Su questo si basano il saggio di Lugol e certe procedure di analisi quantitativa. Mettendo a contatto l'amido e le diastasi estratte, però, i prodotti della catalisi sono catene zuccherine via via più corte, dette destrine, fino ad arrivare al maltosio, un disaccaride (glucosio+glucosio): questi prodotti non danno più la colorazione blu nel test dello iodio, quindi saggiando la miscela di reazione con iodio ogni tot minuti, si osserverà un passaggio di colore dal viola scurissimo all'incolore (o al giallo della soluzione di iodio). Nello specifico, le principali destrine formate sono, in ordine di apparizione: amilodestrina (violetto con iodio), eritrodestrina (rossiccio) e acrodestrina (nessuna colorazione). Parte I - Verifica della catalisi Materiale: - malto d'orzo - acqua distillata - vetreria semplice - piastra riscaldante e materiale per bagnomaria - provette e portaprovette - materiale per filtrazione a vuoto - pipette graduate - soluzione di iodio 1% (o tintura di iodio da farmacia di concentrazione all'incirca uguale) - mortaio - amido di patate (dovrebbe andar bene anche di mais o altro) Procedura:
- Si mescolano triturando in un mortaio 10 g di malto d'orzo e 50 ml di acqua distillata. Io li ho posti in becher su agitatore magnetico, per non stare sempre ad agitare, ma è uguale. Si tengono per un ora, mescolando ogni tanto, poi si filtra su Buchner (ci vuole tempo perché filtri), tenendo il filtrato. Di seguito le foto: ;
- Si sospendono 3 g di amido in 10 ml di dH2O, e si versano, mescolando, in 90 ml di acqua distillata bollente contenuti in una beuta da 300 ml;
- Si lascia freddare il contenuto fino a circa 70 °C, e si pone a bagnomaria mantenendo la temperatura fra i 65 e i 70 °C, avendo cura di non andare oltre;
- Preparare una serie di provette (io ne ho messe 10) contenenti ciascuna 10 ml di acqua distillata e due gocce di soluzione di iodio all'1%. Di seguito, la serie di provette: ;
- Si aggiungono, annotando l'orario, 3 ml dell'estratto di malto (il filtrato del punto 1) nella soluzione di amido, mantenendo sempre in bagno termostatico;
- Ogni 4 minuti dall'aggiunta dell'estratto, si preleva con una pipetta graduata 1 ml di miscela di reazione e si versa in una delle provette, annotando il colore;
- Si procede sino ad assenza di viraggio della soluzione di iodio.
- Si preparano 3 provette pulite (segnate con A=amido, M=maltosio e B=bianco) e si versano in ciascuna 1 ml di Fehling A e 1 ml di Fehling B. Si deve avere una soluzione limpida blu scuro;
- Si aggiungono: in A 1 ml di soluzione di amido (se ne scioglie una punta di spatola in 5 ml di acqua bollente); in M 1 ml della miscela di reazione amido-diastasi; in B 1 ml di acqua distillata; Si pongono le tre provette a bagnomaria bollente per pochi minuti, osservando il risultato.
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