germanio elemento chimico appartenente al 4° periodo e al gruppo IVA del sistema periodico.
Presenta una configurazione elettronica [Ar]3d104s24p2.
In natura esistono cinque isotopi tutti stabili: 70Ge (20,4%), 72Ge (27,4%), 73Ge (7,8%), 74Ge (36,6%), 78Ge (7,8%), ; sono stati preparati diversi isotopi artificiali radioattivi, a numeri di massa compresi tra 65 e 78 e con vite medie variabili tra 1s e 1y ca.
Il germanio, la cui esistenza era stata prevista nel 1865 da Newlands e nel 1869 da Mendeleev (che lo denominò ekasilicio), deve il suo nome alla nazionalità del tedesco C.A. Winkler che per primò lo isolò dal minerale argirodite nel 1886.
Elemento relativamente raro (costituisce ca lo 0.0002% della crosta terrestre), è ampiamente distribuito essendo tra l'altro presente in piccola quantità in molti minerali di altri elementi, in particolare dello zinco, e in alcuni carboni fossili e grezzi petroliferi. I suoi minerali più importanti sono i solfuri doppi (con Ag, Cu, Fe, Zn, As) argirodite, reinerite e germanite.
simbolo Ge
numero atomico 32
peso atomico 72,61
raggio atomico [nm] 0,1225
energia di 1a ionizzazione [eV] 8,13
punto di fusione [°C] 937,4
punto di ebollizione [°C] 2830
massa volumica (densità) a 25°C [kg/m3] 5320
resistività elettrica a 25°C [Ωm] 0,60
Chimicamente il germanio ha le proprietà di un semimetallo; a temperatura ambiente non viene attaccato dall'acqua né dagli acidi cloridrico e solforico anche concentrati, ma si discoglie (lentamente a freddo, più velocemente a caldo) negli acidi ossidanti, negli alcali concentrati e nelle soluzioni di perossido di idrogeno formando il biossido GeO2. Come il silicio viene attaccato dall'acido fluoridrico formando il tetrafluoruruo GeF4. All'aria si ossida solo a temperature molto elevate (superiori a 700 °C); in tali condizioni reagisce anche con gli alogeni formando i tetraalogenuri.
Allo stato elementare il germanio presenta un aspetto metallico bianco-grigio, duro e fragile. Le sue proprietà elettriche lo pongono tra i semiconduttori, sostanze caratterizzate dalla diminuzione della resistività elettrica all'aumentare della temperatura: questa peculiarità lo rende particolarmente adatto alla costruzione di diodi e transistori. Per questo uso al germanio vengono aggiunte tracce di elementi trivalenti (boro, gallio, indio) o pentavalenti (fosforo, antimonio, arsenico) ottenendo una conducibilità per effetto rispettivamente delle cariche positive o negative (elettroni). Nel primo caso il germanio si dice di tipo p, nel secondo di tipo n (drogaggio).
Il germanio dà leghe con numerosi metalli: con alluminio forma un eutettico (al 52% di germanio) che fonde a 423 C°, mentre con oro forma un lega utilizzata in gioielleria. Data la strettissima analogia strutturale che ha con il silicio, il germanio forma con quest'ultimo soluzioni solide in tutte le proporzioni.
Il germanio viene ottenuto come sottoprodotto di altre produzioni metallurgiche, come quelle dello zinco, del rame e del piombo. In particolare, negli impianti elettrolitici per la produzione di zinco, il germanio viene separato chimicamente dall'elettrolita prima della fase di elettrolisi.
Indipendentemente dal tipo di processo metallurgico, i concentrati di germanio così ottenuti vengono purificati facendoli reagire con acido cloridrico, con formazione di cloruro di germanio facilmente distillabile dalla soluzione dell'acido. Il cloruro di germanio viene quindi idrolizzato a biossido che a sua volta viene ridotto a germanio con idrogeno. Il germanio così ottenuto viene ulteriormente raffinato con il procedimento di fusione a zone, per ottenere germanio ultrapuro per usi elettronici.
Oltre che nella costruzione di transistori, il germanio trova applicazione nella fabbricazione di parti di apparecchiature ottiche (lenti e filtri) e nella preparazione di leghe speciali (p.e. la lega germanio-oro destinata a usi odontoiatrici).
Nei suoi composti il germanio presenta i numeri di ossidazione +4, -4 e +2.
Tra gli ossidi, il più importante è il biossido GeO2, solido bianco di cui esistono diverse forma allotropiche; ha carattere di debole acido, è solubile in alcali diluiti e con alcali concentrati dà i sali (i germanati, p.e. l'ortogermanato di magnesio, Mg2GeO4). Il monossido di germanio, GeO, è un solido cristallino nero che può essere ottenuto per riduzione del biossido con acido ipofosforoso; non è un composto molto stabile e agisce come un energico riducente.
Il germanio forma diversi idruri, di formula generale GenH2n+2, aventi fino a 9 atomi di germanio: sono composti abbastanza stabili all'idrolisi con acqua, ma reagiscono violentemente con l'ossigeno formando GeO2 e acqua. Tra questi il germano (tetraidruro di germanio) GeH4, gassoso a temperatura ambiente e a struttura tetraedrica (ibridazione sp3 del germanio), che può essere preparato per riduzione di GeCl2 con LiAlH4.
Tra i tetralogenuri che si possono preparare per reazione diretta tra gli elementi i più importanti sono il tetrafluoruro GeF4, il tetrabromuro GeBr4 e il tetracloruro GeCl4, che può facilmente venire distillato come tale dalle soluzioni contenenti acido cloridrico. Per riduzione dei tetralogenuri con germanio possono essere preparati i corrispondenti dialogenuri, composti instabili che si comportano da forti riducenti.
Il disolfuro di germanio, GeS2, è un solido bianco che può essere ottenuto come precipitato facendo gorgogliare solfuro di idrogeno in una soluzione acida di GeO2; è solubile in solfuro di ammonio con formazione dello ione tiogermanato.
Sono note parecchie centinaia di composti organici del germanio, come p.e. molti alcossidi di germanio, facilmente ottenibili per reazione degli alogenuri di germanio con alcoli o fenoli:
GeCl4 + 4C2H5OH → Ge(OC2H5)4 + 4HCl
Analogamente sono stati sintetizzati moltissimi composti organogermanici, nei quali cioè il germanio è legato direttamente al carbonio ed eventualmente anche ad atomi di alogeno o ad altri atomi. P.e. per reazione del tetracloruro di germanio con zinco dimetile si può preparare il tetrametilgermanio:
GeCl4 + 2Zn(CH3)4 → Ge(CH3)4 + 2ZnCl2
Il tetrametilgermanio, che è un liquido volatile (p.eb. 43 °C), chimicamente abbastanza stabile, per reazione con acido bromidrico in presenza di bromuro di alluminio dà bromotrimetilgermanio:
Ge(CH3)4 + HBr/AlBr3 → (CH3)3GeBr + CH4
Questi derivati alogenati sono notevolmente reattivi, per cui possono essere utilizzati per la sintesi di altri compoti organometallici.