Reazioni di aldeidi e chetoni
1. Reazioni di addizione reversibili
A. Idratazione e formazione di emiacetali
È stato dimostrato (sopra) che l'acqua si addiziona rapidamente alla funzione carbonilica di aldeidi e chetoni. Nella maggior parte dei casi il risultante idrato (un diolo geminale) è instabile rispetto ai reagenti e non può essere isolato. Eccezioni a questa regola esistono, ed una di queste è ad esempio il caso della formaldeide (vorrei ricordare che essa è un gas nel suo stato monomerico puro!). Qui la più debole compenente π del doppio legame carbonilico, rispetto ad altre aldeidi o chetoni, e la piccola dimensione dei sostituenti idrogeno favorisce l'addizione. Perciò, una soluzione di formaldeide in acqua (formalina) è quasi esclusivamente l'idrato, o polimeri dell'idrato. Simili addizioni reversibili di alcoli ad aldeidi e chetoni avvengono. Il prodotti di addizione parimenti instabili sono chiamati emiacetali.
R2C=O + R'OH R'O–(R2)C–O–H (un emiacetale)
B. Formazione di acetali
Gli acetali sono i derivati dieteri geminali di aldeidi e chetoni, formati tramite reazione con due equivalenti di un alcole ed eliminazione di acqua. I derivati chetonici di questo genere erano una volta chiamati chetali, ma l'uso moderno ha rigettato questo termine. La seguente equazione mostra il cambiamento stechiometrico complessivo nella formazione degli acetali, ma viene utilizzata una freccia tratteggiata perché questa conversione non avviene per semplice miscelazione dei reagenti.
R2C=O + 2 R'OH R2C(OR')2 + H2O (un acetale)
Al fine di ottenere un efficace formazione dell'acetale devono essere migliorate due caratteristiche addizionali. Primo, un catalizzatore acido deve essere usato; e secondo, l'acqua prodotta dall'acetale deve essere rimossa dalla reazione. L'ultima caratteristica è importante, dato che la formazione dell'acetale è reversibile. Inoltre, una volta che sono ottenuti gli acetali puri essi possono essere idrolizzati di nuovo nei loro componenti di partenza per trattamento con acidi acquosi. Il meccanismo mostrato qui si applica sia alla formazione dell'acetale sia all'idrolisi dell'acetale tramite il principio di reversibilità microscopica.
Alcuni esempi di formazione di acetali sono presentati nel seguente schema. Come notato, l'acido p-toluenesolfonico (pKa = -2) è spesso il catalizzatore per tali reazioni. Sono necessari due equivalenti dell'alcole reagente, ma questi possono essere forniti da un equivalente di un diolo (esempio #2). Il coinvolgimento intramolecolare di un gruppo γ- o δ-idrossile (come negli esempi #3 e 4) può avvenire, ed è spesso più facile rispetto a quanto avviene nella reazione intermolecolare. I tioli danno i tioacetali (esempio #5). In questo caso le funzioni carboniliche sono relativamente ingombrate, ma usando un eccesso di etanditiolo come solvente e l'acido di Lewis BF3 come catalizzatore si ottiene una buona resa del bis-tioacetale. I tioacetali sono generalmente più difficili da idrolizzare rispetto agli acetali.
L'importanza degli acetali come derivati carbonilici risiede principalmente nella loro stabilità e mancanza di reattività in ambienti da neutri a fortemente basici. Finché essi non vengono trattati con acidi, specialmente acidi acquosi, gli acetali esibiscono tutti la mancanza di reattività associata agli eteri in generale.
Tra le più utili e caratteristiche reazioni di aldeidi e chetoni c'è la loro reattività verso i metallo idruri, reagenti alchilici ed arilici fortemente nucleofili (e basici) (discussi a breve). Se il gruppo funzionale carbonile viene convertito in un acetale questi potenti reagenti non hanno effetto; quindi, gli acetali sono eccellenti gruppi protettivi, quando queste reazioni di addizione irreversibili devono essere prevenute.
C. Formazione di immine e composti correlati
La reazioni di aldeidi e chetoni con ammoniaca o amine primare forma i derivati imminici o immine, anche noti come basi di Schiff, (composti aventi una funzione C=N). Questa reazione gioca un importante ruolo nella sintesi di amine secondarie, come discusso in precedenza. In questa reazione, che è acido-catalizzata e reversibile nel senso medesiamo della formazione dell'acetale, viene persa acqua.
R2C=O + R'NH2 R'NH–(R2)C–O–H R2C=NR' + H2O
È stato proposto un meccanismo di addizione-eliminazione per questa reazione, ed un'animazione che mostra questo meccanismo è mostrata sotto.
Le immine sono qualche volta difficili da isolare e purificare a causa della loro sensibilità all'idrolisi. Di conseguenza, altri reagenti del tipo Y–NH2 sono stati studiati, ed è stato trovato che danno prodotti stabili (R2C=N–Y) utili nel caratterizzare le aldeidi ed i chetoni da cui sono preparati. Alcuni di questi reagenti sono elencati nella tabella seguente, assieme alle strutture e ai nomi dei loro prodotti della reazione con il carbonile. Un aspetto interessante di questi derivati carbonilici è che sono possibili degli stereoisomeri quando i gruppi R del reagente carbonilico sono diversi. Perciò, la benzaldeide forma due ossime stereoisomeriche, un isomero bassofondente, avente il gruppo idrossile cis rispetto all'idrogeno dell'aldeide (chiamato syn), ed un isomero più altobollente in cui il gruppo idrossile e l'idrogeno sono trans (l'isomero anti). A temperatura ambiente o sotto la configurazione dell'atomo di idrogeno doppiamente legato è apparentemente fissata in una forma trigonale, nonostante le configurazioni piramidali, che interconvertono rapidamente, delle amine ibridizzate sp3.
Con l'eccezione degli idrazoni non sostituiti, questi derivati sono facilmente preparati e sono spesso solidi cristallini - anche quando l'aldeide o il chetone genitore è un liquido. Dato che i m.p. possono essere determinati più rapidamente dei b.p., i derivati come questi sono utili per il paragone e l'indentificazione dei composti carbonilici. Se l'anello aromatico della fenilidrazina è sostituito con nitro gruppo nelle posizioni 2 & 4, il reagente risultante e gli idrazoni derivati che esso dà sono fortemente colorati, rendendoli facili da identificare. Bisogna notare che nonostante la semicarbazide abbia due gruppi amino (–NH2) solo uno di essi è un'amina reattiva. L'altro è tipo ammide ed è disattivato dal gruppo carbonilico adiacente.
La velocità a cui questi composti tipo immina sono formati è generalmente più grande vicino ad un pH di 5, e cade a pH più alti e più bassi. Questo è d'accordo con una generale catalisi acida in cui l'acido coniugato del reagente carbonilico si combina con un gruppo amino libero, come mostrato nella animazione sopra. Ad un pH alto ci sarà una bassa concentrazione che sta scomparendo dell'acido coniugato del carbonile, e ad un pH basso la maggior parte dell'amina reagente sarà legata come suo acido coniugato ammonio. Con l'eccezione della formazione dell'immina stessa, la maggiro parte di queste reazioni di derivatizzazione non richiedono la rimozione attiva di acqua (non mostrata come prodotto nelle equazioni precedenti). Le reazioni sono reversibili, ma l'equilibrio non è stabilito instantaneamente ed i prodotti spesso precipitano dalla soluzione non appena si formano.
D. Formazione dell'enammina
Le reazioni precedenti hanno tutte coinvolto reagenti del tipo: Y–NH
2, cioè reazioni con un gruppo amino primario. La maggior parte delle aldeidi e dei chetoni reagisce anche con le amine secondarie a dar prodotti noti come
enammine. Due esempi di queste reazioni sono presentati nel seguente schema. Bisogna notare che, come la formazione di acetali, queste sono reazioni reversibili acido-catalizzate in cui l'acqua viene persa. Di conseguenza, le enammine sono facilmente riconvertite nei loro composti carbonilici tramite idrolisi acido-catalizzata.
Sotto viene mostrato un meccanismo per la formazione dell'enammina.
E. Formazione della cianoidrina
L'ultimo esempi di addizione reversibile è quella del cianuro di idrogeno (HC≡N), che si addiziona alle aldeidi e a molti chetoni a dare prodotti noti come
cianoidrine.
RCH=O + H–C≡N
RCH(OH)CN (una cianoidrina)
Dato che il cianuro di idrogeno stesso è un acido (pK
a = 9.25), l'addizione non è acido-catalizzata. Infatti, per risultati migliori l'anione cianuro, C≡N
–, deve essere presente, il che significa che la base deve essere aggiunta in quantità catalitica. La formazione della cianoidrina è debolmente esotermica, ed è favorita per le aldeidi, e per i chetoni ciclici non ingombrati e per i metil chetoni. Due esempi di tali reazioni sono mostrati sotto.
La cianoidrina dalla benzaldeide è chiamata mandelonitrile. La reversibilità della formazione della cianoidrina è messa in atto dal millepiede
Apheloria corrugata in un notevole meccanismo di difesa. Questo artropode rilascia il mandelonitrile da una ghiandola di immagazzinamento interna verso una camera esterna, dove è enzimaticamente rotto di nuovo a benzaldeide e cianuro di idrogeno prima di essere spruzzato ad un nemico.