GiuseppeT
2014-02-06 16:15
Salve a tutti , sono ben conscio che molti a leggere questo post storceranno il naso, la scienza afferma che le trasmutazioni delle materia sono possibili solo all' interno di grandi accelleratori di particelle o all' interno delle stelle..Eppure c'è una vasta letteratura su quelle che vengono chiamate LERN o trasmutazioni nucleari a bassa energia questo è un esperimento dove vengono riportate tutte le informazioni per replicarlo ed è stato condotto da Roberto Monti (ricercatore CNR) mi farebbe piacere avere le vostre considerazioni in merito. Buona lettura e buone (eventuali) sperimentazioni ! E’ mia intenzione fornire informazioni sufficienti a dimostrare chiaramente: A) Che il “Principio” di Lavoisier è sperimentalmente infondato (23). B) Che l’Alchimia è realmente una Scienza sperimentale mediante un esperimento facilmente riproducibile da chiunque e con poca spesa. A questo scopo ho scelto una variante dei metodi indicati da Geber (5) per la preparazione del Mercurio Filosofico, che è una particolare configurazione isomerica del Mercurio “normale” o “volgare” (9), (23). Si prenda dunque 1 kg di Mercurio (Hg). Ad esempio: Carlo Erba, Reagenti. Codice n° 460737. Costo: L.221000 + iva. Prima operazione. Si dissolvano 100 g di Hg in Acido Nitrico (HNO3), 65% RPE, per analisi, ad esempio: Carlo Erba. Codice n°408022. Costo: al litro L. 21800 + iva (per 6 litri: L.17100 al litro + iva) nella proporzione 1:5 (esempio: 100 cc di HNO3 + 500 cc di H2O distillata. Ipercoop L.1650 per 5 litri). E’ sufficiente mettere il Mercurio entro un beaker da 250 cc in vetro Pirex (L.6400 + iva). Si versi sul Mercurio la soluzione di Acido Nitrico 1: 5 fino a colmare il beaker. Si ponga il beaker su una piastra riscaldante (L.100000 + iva), regolando la temperatura a 90°C mediante un normale termometro a Mercurio (L.18000 + iva). La dissoluzione si può fare tranquillamente entro una giornata (si aggiunga la soluzione di HNO3 + H2O a mano a mano che evapora prendendola dai 600cc). Il Mercurio si dissolverà totalmente, mostrando che non contiene tracce apprezzabili di oro. Seconda operazione Si pongano i restanti 900 g di Mercurio in un contenitore di vetro (trovo ottime le confezioni di marmellata Zuegg “Le tradizionali”, una volta mangiata la marmellata. Ipercoop L.3970). Si versi sopra il Mercurio una miscela (al 50%) di aceto di vino bianco (Ipercoop. L.1350 al litro) e di Acido Acetico Glaciale 99- 100% (Polichimica srl. Bologna. L.8000 al litro +iva) fino al livello del secondo rigonfiamento del vasetto Zuegg. Terza operazione Si chiuda bene il vasetto e si agiti il contenuto fino a quando si vede il Mercurio diviso in minuscole palline (un paio di minuti). Lo si ponga al riparo in un cassetto chiuso a chiave. Si ripeta questa operazione preferibilmente ogni giorno, quando viene in mente. Quarta operazione Dopo 10 - 15 giorni (quanto basta per mangiare con calma il contenuto di una seconda confezione di “Tradizionali Zuegg” e disporre così di un secondo vasetto) la “feccia” comincia ad “uscire” dal Mercurio. E’ opportuno a questo punto “pulire” la miscela di aceto e di acido acetico utilizzando il secondo vasetto Zuegg. Aquesto scopo si agiti il contenuto del primo vasetto fino a quando le fecce sono ben sospese nella soluzione. Si versi la soluzione nel vasetto vuoto (facendo attenzione a non versare anche il Mercurio) e si riempia il primo(al livello indicato) con la soluzione preparata in precedenza (per conservare la quale va bene qualsiasi contenitore di vetro). Quinta operazione Si lasci riposare la soluzione del secondo vasetto fino a quando le fecce sono ben depositate sul fondo (10 - 15 giorni). Si ripeta la quarta operazione per circa quattro mesi, quando vi fa comodo. Due vasetti di “Tradizionali”, un litro di aceto di vino bianco e un litro di acido acetico sono quindi generalmente più che sufficienti. Sesta operazione Dopo circa quattro mesi (a seconda dell’impegno profuso) si può estrarre il primo Oro dal Mercurio. Si prendano dunque 100 g di Hg “trattato” e li si dissolva in acido nitrico 1: 5, come nella prima operazione. Il Mercurio si scioglie lentamente e, quando ormai è ridotto a una pallina, fate attenzione. A un certo punto “esploderà” espellendo tutto l’Oro prodotto che si disperderà sul fondo del beaker sotto forma di una “polvere” di pagliuzze dorate molto belle a vedersi. Io ho fatto Oro molte volte in modi diversi, ma l’Oro estratto direttamente dal Mercurio in questo modo è il più bello che io abbia visto. Potrete dunque ripetere questa operazione otto volte e produrre tanto oro da fugare ogni dubbio sulla realtà di questa operazione Alchemica (consiglio di “pulire” l’Oro prodotto con una soluzione 1: 2 di HNO3 + H2O. Dopo di che, lavate con acqua distillata e asciugate il vostro oro, dentro il beaker sulla piastra riscaldante. Conservate in un contenitore di vetro anche il nitrato di Mercurio prodotto di volta in volta). Come Filalete, anche voi saprete: “estrarre dal Mercurio il Sole, senza l’Elisir Trasmutatorio” (9). Perciò ho chiamato questo esperimento: “1° Esercizio di Filalete”. Lo scopo di questo esperimento è, appunto, mostrare che: 1) Il “Principio” di Lavoisier è sperimentalmente infondato. 2) L’Alchimia è una scienza sperimentale. SECONDO PRELUDIO “Si può paragonare l’Alchimia a quell’uomo che raccontò ai figli di aver sepolto dell’oro nel suo vigneto, senza però dire dove. Anche se i figli, scavando, non lo trovarono, la terra smossa e rivoltata con tanto impegno diede loro una splendida vendemmia. Allo stesso modo la ricerca e gli sforzi per fabbricare l’oro hanno reso possibili molte utili invenzioni e non pochi esperimenti illuminanti” (Ruggero Bacone) (3). “Coraggio dunque, giovani Ricercatori, non disperate di poter apprendere una scienza tanto meravigliosa. Perché vi assicuro che la scoprirete indubitabilmente se voi la cercherete non già mediante i ragionamenti di qualsiasi altra scienza che abbiate appreso, ma seguendo la forza e l’impetuosità dello spirito. E chi la cercherà per mezzo dell’intelligenza e della luce naturale del proprio animo, la troverà” (5). Voi avrete ora prodotto il vostro primo Oro e potrete dunque considerare con più attenzione la reale possibilità dell’esistenza della Pietra Filosofale, dell’Elisir Trasmutatorio, dell’Elisir di Lunga Vita. Io non sono un Adepto e dunque non ho la Pietra. Ma ritengo certa la possibilità di produrla. Che gli Antichi ne fossero in possesso mi è confermato da Diogene Laerzio nella “Vita di Epimenide” (24). Più recentemente, da Alberto Magno (1270) (3), Geber (1300) (5), Basilio Valentino (1400) (3), Flamel (1413) (6), Aurach de Argentina (1475) (6), Salomon Trismosin (1500) (3), Ireneo Filalete (1645) (9). Penso che chiunque se ha “qualcosa da trovare” possa “far lavorar la fantasia, giocar d’ invenzione e indovinare” (G. Galilei). “…e comunicherò con te, che sogni di praticare quest’arte, per sapere che cosa escogiterai per il bene pubblico quando sarai Adepto” BIBLIOGRAFIA 1) C.L.Kervran. Librairie Maloine S.A. Paris, 1975 ; Giannone, Palermo, 1983. 2) J. Sadoul. Edizioni Mediterranee, Roma, 1972. 3) K.K. Doberer. ECIG, 1994. 4) G. Ranque. Ed. Mediterranee, Roma, 1989. 5) Geber. G. Tredaniel ,Parigi, 1984. 6) N.Flamel. Edizioni Mediterranee, 1983. 7) G. Rupescissa. Atanor, Roma. 8) S. e P. Piccolini. Meb ,1987. 9) I. Filalete. Phenix, 1987. 10) R.A. Monti. Analisi storico - critica dei modelli d’atomo.Inediti, n. 12 Andromeda, Bologna, 1988. 11) R.A. Monti. Seagreen, n.8, Andromeda ,Bologna, 1989. 12) R. Boscoli, R.A. Monti. Seagreen, n.4 Andromeda, Bologna, 1987. 13) Fusione Nucleare Fredda: storia, cronaca e progetti sperimentali. Inediti n.23, Andromeda, Bologna. 14) ENEA. Laboratorio nazionale per la Caratterizzazione dei rifiuti radioattivi di Saluggia. L.E.T. Project 2° report. June 1997, by the Head of the Section F. Troiani. 15) R.A. Monti. Fusione Fredda e Relatività Einsteiniana: Stato dell’Arte. Reprint n.9, Andromeda, Bologna, 1996. 16) Proceedings of the second conference on Low Energy nuclear Reactions. Settembre 1996, Journal of New Energy vol.1 n.3. 17) ICCF-7. Proceedings , April 19-24, 1998. Vancouver, Canada. Ed.Eneco. 18) R. Boscoli, R.A. Monti. Eppur si fonde. Frigidaire. Albi delle nuove scienze. Ed.Primo Carnera 1989, p.13. 19) R.A. Monti, E.F. Monti. Nuclear transmutation processes of Uranium and production of metals by LENR. Submitted to ICCF-8. Lerici, May 2000. 20) ICCF-8 Proceedings 2001 Ed. Compositori, Bologna. 21) Seagreen n.2, Andromeda, Bologna, 1992, p.55. 22) R.A. Monti. Il pendolo sta di casa au Bon. Frigidaire, n.101, Aprile 1989, p.72. 23) R.A. Monti. Reazioni Nucleari a Debole Energia: la Rinascita della Alchimia. Andromeda,Bologna,2001. 24) D. Laerzio. Vite dei Filosofi. Vol.1, Ed. Laterza, 1987, p.42. NdE - Riteniamo opportuno far presente a tutti i “piccoli alchimisti” che si cimenteranno nell’impresa che gli elementi citati da Roberto A. Monti (mercurio, acido acetico glaciale, acido nitrico ecc…) sono TOSSICI e quindi vanno maneggiati con estrema attenzione.