Max Fritz
2010-06-13 09:15
ATTENZIONE:
L'acido solforico al 96%, soprattutto in queste condizioni di lavoro (temperatura alta) è MOLTO pericoloso, provoca gravi ustioni (mi è successo un incidente durante questa sintesi e vi assicuro che l'ustione è parecchio dolorosa; fortunatamente è stata solo una goccia sul pollice e avevo a fianco un catino d’acqua gelida).
Reagenti:
-Acido solforico 96%
-Anilina
-Sodio idrossido
-Acido cloridrico conc.
Procedimento:
In un becker da 250ml si versano 50ml di anilina e, lentamente, con l'aiuto di una bacchetta di vetro, si aggiungono a piccole porzioni 32ml di acido solforico concentrato. Tra un'aggiunta e l'altra si mescola fortemente (si osserva il formarsi di un abbondante solido bianco che è solfato di anilina e si produce abbondante fumo). Terminata l'aggiunta, assicurandosi che la massa non sia troppo compatta, si immerge il becker in bagno ad olio e si scalda fino ai 180-200 C°. Tutto il solfato deve sciogliersi in poco meno di un'ora e dar luogo ad un liquido viola scuro limpido. Nelle due ore successive di riscaldamento la massa intorbidisce, diventa densa e spessa, quasi solida, per la trasposizione del solfato di anilina in acido solfanilico. Quando è quasi del tutto solidificata e ha assunto un colore grigiastro si può interrompere il riscaldamento. Ecco come si presenta la miscela a questo punto:
Dunque si porta in soluzione la massa con 200-250ml di acqua e 25-30g di NaOH. Si scalda ad ebollizione e si osserva un eventuale strato di anilina non reagita sulla superficie, che può essere asportato con un imbuto separatore. La soluzione a questo punto dev'essere quasi perfettamente limpida e leggermente colorata in rosa. Si aggiungono allora alcune porzioni di HCl agitando di continuo e tenendo la miscela in bagno a ghiaccio (la quantità esatta non l'ho misurata, ma prendendo come riferimento la cartina al tornasole, il pH dev'essere fortemente acido). Dopo qualche minuto precipitano scagliette sottili madreperlacee di acido solfanilico:
Si filtra il precipitato su buchner e si lava con tre porzioni d'acqua fredda. L'eventuale cloruro di anilina che poteva esserci, essendo molto solubile (1070g/l) in confronto al solfanilico (10g/l) viene quasi totalmente eliminato. Si asciuga il prodotto su fogli di carta assorbente e poi lo si lascia qualche giorno in una capsula a far evaporare l'acqua residua. Il prodotto nel mio caso era sufficientemente bianco:
Se non lo fosse, scioglierlo nella minor quantità possibile di acqua bollente, aggiungere qualche grammo di polvere di carbone vegetale, tenere per qualche minuto ad ebollizione e filtrare la soluzione velocemente mentre è ancora calda. Per raffreddamento ricristallizzerà di nuovo il solfanilico purificato.
Osservazioni:
La sintesi, come già detto, è tanto semplice in teoria quanto lunga e "scomoda" in pratica. Durante il riscaldamento sembra che non succeda niente per un po’ di tempo e bisogna avere la pazienza e la costanza di aspettare che la reazione inizi. La resa è abbastanza bassa, 20g (considerato che non ho atteso tutte le 3 ore come avrei dovuto per scarsità di pazienza ) ma è un buon prodotto di partenza per altre sintesi. Dal vivo il solfanilico ha veramente dei fantastici riflessi madreperlacei e se è sufficientemente puro, oltre ad essere bianco, dev'essere anche inodore.
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visto dal vivo e confermo i riflessi madreperlacei ma nel mio caso era bello pronto...
ottima sintesi. mi dispiace per l'incidente... la prudenza non è mai troppa.
hai mente già qualche sintesi a partire dal solfanilico? scusa la curiosità...
bravo bravo
Max Fritz
2010-06-13 09:47
Grazie
Vorrei fare qualche colorante per diazotazione, ma mi servono b-naftolo, a-dimetilanilina etc., che purtroppo non ho. Nonostante ciò, sicuramente tra un mezzo anno non saranno rimasti tutti i 20g....
Fa piacere la conferma dell'aspetto iridescente/madreperlaceo
interessanti i coloranti azoici. peccato ti manchino alcuni reagenti... non mi sembrano di difficile acquisto o sbaglio?
sicuramente ci saranno altre sintesi carine. se vuoi te ne trovo qualcuna... sempre se mi ricordo...
provare a fare qualche sulfamidico?
Max Fritz
2010-06-13 10:30
Beta-naftolo, naftilammina e dimetilanilina non sono di difficile acquisto, ma esito a metterli nel carrello spese perchè tendo a privilegiare composti che mi offrono una gamma maggiore di reazioni (anche se, con molte probabilità, ignoro gran parte dei possibili utilizzi dei composti sopra citati).
Per i sulfamidici la proposta mi garba , se sapresti indirizzarmi su qualcuno in particolare te ne sarei grato
ora come ora non saprei ma domani se mi ricordo posso cercare qualcosa su reaxys. attendi news
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al-ham-bic
2010-06-13 12:40
Molto bene anche qui! Max è operativo al 100%
Il colore è quello! Magari se non lo fai prima tu, metto io fra un po' un dye col solfanilico...
Max Fritz
2010-07-21 12:53
Ho il beta-naftolo ... a breve qualche colorante con il solfanilico, penso Arancio Naftolo.
Beefcotto87
2010-07-21 15:49
Mmmm... C'è qualche metodo per ottenere l'arancio di acridina?
PS: so di parlare di fanta-chimica XD
Dott.MorenoZolghetti
2010-07-21 15:56
Beefcotto87 ha scritto:
Mmmm... C'è qualche metodo per ottenere l'arancio di acridina?
PS: so di parlare di fanta-chimica XD
Certo...basta che me lo chiedi...
Beefcotto87
2010-07-21 16:15
Ovviamente intendevo da sintesi a partire dall'acido solfanilico XD
ora beef mi spieghi cosa c'entra un derivato dell'acridina con l'acido solfanilico.
la preparazione delle acridine segue ben altra via sintetica.
ad esempio ci sono benzannulazioni [4+2] di arini con 2-amminoarilchetoni
oppure se proprio ti interessa la 3,6-dimetilamminoacridina, tipicamente si fa reagire la m-fenilendiammina con formaldeide in presenza di una catalisi acida, pervenendo così ad una 9,10-diidroacridina, con eliminazione di ammoniaca. basta poi la semplice ossidazione all'aria per aver un sale di acridinio, che per trattamento con basi blande dà il derivato desiderato
se no c'è la sintesi prima dell'acridina ad opera di Bernthsen oppure la reazione di Lehmstedt-Tanasescu
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Beefcotto87
2010-07-21 16:50
Bhe, interessante! Ci sarebbe da farci un thread apposito
ogni cosa a suo tempo. io posso metterci la parte teorica della sintesi poi tocca a chi possiede materia prima la fase sperimentale. ora come ora ho ben altri progetti in mente, oltre alle vacanze.
senza contare che ahimè ho la p-fenilendiammina... a disposizione in lab intendo. e non è neppure mia...
Dott.MorenoZolghetti
2010-07-21 17:06
Senza contare che si tratta di sostanza cancerogena.
Io ti offrivo il colorante, pensando a chissà quali nobili usi tu poi l'avresti usato...
appunto. quindi eviterei di giocarci.
Moreno se non dico corbellerie l'arancio di acridina non si usa per la determinazione del ciclo cellulare? solo che non ho capito perché si usi con l'etidio bromuro
Dott.MorenoZolghetti
2010-07-21 17:20
quimico ha scritto:
appunto. quindi eviterei di giocarci.
Moreno se non dico corbellerie l'arancio di acridina non si usa per la determinazione del ciclo cellulare? solo che non ho capito perché si usi con l'etidio bromuro
Ha molti usi...ma andremmo OT
Beefcotto87
2010-07-21 18:28
Esatto, lo scapo sarebbe stato quello comunque, la sintesi era solo per curiosità
beh io ti ho detto come si potrebbe sintetizzare. erano solo curiosità personali. amen.
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ah, non sapevo che ci fosse anche una sintesi con l'acido solfanilico. chiedo venia a beef.
si impara sempre qualcosa... d'altronde non è che posso sapere tutto. eh!
Max Fritz
2010-07-22 11:51
Ma... quella proposta da Nexus non è la sintesi di arancio di acridina... ma di un composto diazotato, quindi è abbastanza plausibile che possa essere prodotto dal solfanilico.
ah ecco. mi pareva strano però boh... non si sa mai...
le sintesi dell'acridina non ho mai sentito partissero da questo reagente però non è che le conosca tutte. eh!
Comunque hai veramente avuto una resa bassina (31%). Quali potrebbero essere le cause
E dove hai trovato il procedimento ?
Thanks
Max Fritz
2010-07-26 11:16
Il procedimento è del Salomone. La resa è effettivamente bassa, ma plausibile per il tipo di reazione. La solfonazione probabilmente andrebbe fatta, con maggior resa, utilizzando oleum. La causa è indubbiamente la non-totale trasformazione dell'anilina solfato in solfanilico, più che una perdita di solfanilico stesso. Questa trasformazione solo parziale, poi, penso sia dovuta ad un tempo troppo breve di reazione: bisognerebbe tenere la miscela anche 4 ore a 180° C, finchè non cambia più densità, e si stabilizza in una massa grigia molto densa. Io invece l'ho tenuta circa 3 ore, tempo insufficiente per una resa ottimale, a quanto pare.
Tutto sommato, con un po' di fatica si riesce ad ottenere del solfanilico (anche molto puro dopo la purificazione) ma se è necessario ottenerlo in quantità maggiori la cosa diventa molto critica. Già così, ripeto, il rischio è alto, trattandosi di H2SO4 96% concentrato a 180° C....
la solfonazione è in ogni caso una reazione d'equilibrio quindi a volte non si può proprio arrivare a rese alte...
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